Archive for Luglio, 2011

13 Luglio, 2011

Giuseppe Nicolosi, Ponti di barche e architettura delle simpatia

by gabriella

Il bel saggio di Giuseppe Nicolosi sull’evoluzione della socialità nelle società contemporanee, originariamente apparso sulla mailing list Rekombinant (19 settembre 2004) a firma di rattus norvegicus, poi ripubblicato ne L’innovazione necessaria, di Arturo di Corinto [a cura di], Roma, Il secolo della rete, 2006.

Visse in un’epoca infelice e travagliata. La nazione che gli aveva dato i natali scivolava inesorabilmente verso la fascia economica delle nazioni di media povertà; sovente incalzati dalla miseria, gli uomini della sua generazione pativano comunque un’esistenza solitaria e astiosa. I sentimenti d’amore, di tenerezza e di umana fratellanza erano in gran parte scomparsi; nei loro mutui rapporti i suoi contemporanei davano assai spesso prova di indifferenza e di crudeltà.

Michel Houellebecq

Nel libro Bowling Alone il sociologo Robert Putnam ha presentato un impressionante elenco di dati sulla progressiva riduzione dei comportamenti prosociali negli Stati Uniti nel corso degli ultimi quarant’anni. Putnam, nel 1995, aveva scritto un breve articolo comparso su una rivista accademica, in cui analizzava il drastico declino delle associazioni di giocatori di bowling negli Stati Uniti. Nelle conclusioni egli formulava l’ipotesi che tale fenomeno fosse rivelatore di un problema più vasto e profondo. Dal breve articolo scaturì un dibattito inaspettato che ha stimolato il sociologo ad approfondire l’argomento. Dietro Bowling Alone c’è un lavoro di ricerca monumentale, durato circa cinque anni, e realizzato attraverso una serrata analisi documentaria e una rigorosa metodologia scientifica. Putnam, tra l’altro, ha calcolato i valori medi, lungo l’arco di quarant’anni, di una serie di indicatori di socialità, che vanno da quante volte gli americani sono andati a votare, o sono andati in chiesa o al club, a quante volte vanno al cinema insieme, offrono un drink a un amico o a un conoscente, stringono la mano di altre persone e così via. I risultati sono desolanti. Gli americani di oggi firmano un quantitativo di petizioni inferiore del 30 per cento rispetto a quanto accadeva alla fine degli anni Ottanta, si impegnano in iniziative a difesa dei consumatori il 40 per cento di volte in meno rispetto a quanto facevano vent’anni prima.

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12 Luglio, 2011

Debito pubblico, i meccanismi

by gabriella

Per capire i meccanismi dell’aumento del debito pubblico (sulla Grecia si è sentita raccontare per mesi la fiaba che  “vivevano al di sopra delle loro possibilità”), può essere utile questo articolo del Sole di oggi che racconta come venerdì scorso abbiamo piazzato i nostri BTp (Buoni del Tesoro poliennali) al 6%, poi sceso al 5,80% (nel 2008, prima della crisi, pagavamo il 4,40%), raggiungendo il massimo differenziale di sempre dai bond tedeschi (spread) che ha toccato 318 punti (la Germania oggi paga il 2, 62%).

Se allo strangolamento bancario tradizionale (se sei povero rischio a prestarti denaro, dunque mi paghi un interesse più alto) si aggiungono i giudizi di rating (autentiche profezie che si autoavverano), le scommesse speculative (i CDS sono assicurazioni che garantiscono gli investitori dal rischio e muovono enormi capitali sulle poste a loro convenienti, facendo, di nuovo avverare ciò che “temono”) e le compravendite al ribasso (cioè gli attacchi speculativi veri e propri), sarà facile capire perchè una manovra finanziaria da 40 miliardi (che taglia, comme al solito, pensioni, sanità e scuola) risulta insufficiente dopo un week end .. nero.

Insomma, pensioni, ospedali e scuola sono al tappeto, ma lo sono non certo perchè spendevamo troppo per farle funzionare (secondo una logica da “bilancio familiare”), ma perchè la logica monetarista a cui immoliamo il benessere sociale, funziona in questo modo.

Leggendo l’articolo del Sole si avrà l’impressione che ciò che sta succedendo sia sacrosanto e che tutto funzioni perfettamente, ma non bisogna farci caso, basta avere i giusti anticorpi al loro approccio “Titanic”.

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10 Luglio, 2011

Shadow banking e short selling

by gabriella

Un articolo del Sole24Ore spiega cosa sono le banche ombra, quel sistema finanziario parallelo che è riuscito a valere due volte il sistema bancario mondiale.

 

Short selling

Di solito sono legate all’attesa – o alla speculazione – di un prezzo in calo e per questo possono rappresentare un ‘pericolo’, se effettuate da grandi investitori come gli hedge fund.

 Roma, 10-07-2011

Le vendite allo scoperto (o ‘short selling‘) sono operazioni che sfruttano la possibilita’, prevista sui mercati finanziari, di non avere materialmente in mano un titolo per poterlo cedere. Di solito sono legate all’attesa – o alla speculazione – di un prezzo in calo e per questo possono rappresentare un ‘pericolo’, se effettuate da grandi investitori come gli hedge fund. Si possono effettuare vendite allo scoperto senza possedere del tutto un titolo, oppure dopo averlo ottenuto in prestito da parte di una banca o di un altro intermediario, cui verra’ corrisposta una commissione legata anche alla durata del prestito. Nel primo caso si parla di vendite allo scoperto ‘nude’ (‘naked short selling’, in inglese), nel secondo di vendite allo scoperto ‘ricoperte’. In generale chi vende uno strumento finanziario ha tre giorni di tempo per consegnarlo effettivamente: vendendo un titolo il cui prezzo scende, puo’ riacquistarlo a un prezzo inferiore a quello di vendita, con conseguente guadagno, anche nei giorni successivi. Negli attuali sistemi di trading e’ comunque possibile effettuare delle vendite allo scoperto riacquistando il titolo ceduto in una stessa giornata e contando sul fatto che il conteggio sul possesso effettivo di uno strumento finanziario tra acquisti e vendite verra’ fatto alla fine delle contrattazioni. Paletti sulle vendite allo scoperto erano stati gia’ decisi dalle diverse Autorita’ al culmine delle turbolenze sui mercati successive alla crisi dei mutui e al crac Lehman. In Italia la Consob aveva deciso lo stop il 22 settembre del 2008 sulle operazioni su titoli di banche e assicurazioni vietando dapprima la vendita di azioni “non disponibili” (era in pratica il divieto di vendite allo scoperto ‘nude’) e poi, dal primo ottobre successivo, vietando anche la vendita di azioni su cui non ci fosse anche la proprieta’. Si trattava in quel caso di un divieto totale di vendite allo scoperto su banche e assicurazioni, in cui anche le vendite ‘short’ nell’arco di una stessa giornata erano impossibili. Le restrizioni sono poi cadute. Dieci mesi fa la Commissione Europea ha dato il via libera alle nuove regole su alcuni dei prodotti finanziari considerati rischiosi per l’andamento dei mercati. In particolare, le nuove norme – che entreranno in vigore nel 2012 – prevedono anche la possibilita’ di vietare le vendite allo scoperto nel caso ci sia una grave minaccia per la stabilita’ finanziaria, e nel caso questi strumenti finanziari riguardino titoli pubblici dei Paesi Ue.

10 Luglio, 2011

Memorie di Adriano sull’appartenenza, la scuola, i libri

by gabriella

Il volto dell’imperatore Adriano ornato della barba da greco con cui la storia lo ricorda. Tratto da M. Yourcenar, Memorie di Adriano, Torino, Einaudi, 2002, pp. 32

La convenzione ufficiale vuole che un imperatore romano sia nato a Roma, ma io sono nato a Italica; a quel paese arido e tuttavia fertile ho sovrapposto in seguito tante regioni del mondo. La convenzione ha del buono: dimostra che le decisioni dello spirito e della volontà hanno la meglio sulle circostanze. Il vero luogo natio è quello dove per la prima volta si è posato uno sguardo consapevole su se stessi: la mia prima patria sono stati i libri.

In minor misura le scuole. Quelle di Spagna risentivano dell’ozio della provincia. La scuola di Terenzio Scauro, a Roma, faceva conoscere mediocremente filosofi e poeti, ma preparava abbastanza bene alle vicissitudini della vita: i maestri esercitavano sugli allievi una tirannia che io arrossirei di imporre agli uomini; ciascuno nei limiti angusti del proprio sapere, disprezzava i colleghi, i quali possedevano, con identica ristrettezza, nozioni diverse. Quei pedanti si facevano rauchi a furia di vane logomachie.  Conflitti di precedenze, intrighi e calunnie m’hanno abituato a ciò che in seguito avrei incontrato in tutti gli ambienti nei quali ho vissuto; vi si aggiungeva la brutalità dell’infanzia.

Purtuttavia ho voluto bene ad alcuni dei miei maestri, mi sono stati cari quei rapporti stranamente intimi e stranamente evasivi che si stabiliscono tra insegnante e alunno, e le Sirene che cantano in fondo a una voce chioccia quando vi rivela per la prima volta un capolavoro o vi palesa un’idea nuova: il più grande seduttore, in fin dei conti, non è Alcibiade, è Socrate.

I metodi dei grammatici e dei retori, forse sono meno assurdi di quel che mi apparissero allorché vi ero sottoposto. La grammatica, con quella mescolanza di regole logiche e di usi arbitrari, fa pregustare ai giovani quel che gli offriranno in seguito le dottrine riguardanti la condotta umana, il diritto o la morale, tutti sistemi nei quali l’uomo ha codificato la sua esperienza istintiva.

9 Luglio, 2011

Ken Robinson, Changing Education Paradigm

by gabriella

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8 Luglio, 2011

Malinconia: genio e follia in Occidente (3)

by gabriella

III. I figli di Saturno: il Rinascimento

“Si dice che l’umore malinconico sia così imperioso che per la sua impetuosità faccia venire gli spiriti celesti nei corpi umani, per la cui presenza, istinto e ispirazione – dissero gli antichi – gli uomini erano trasportati e dicevano cose ammirevoli; […] essi dissero dunque che se l’anima è mossa dall’umore malinconico, nulla può fermarla e, avendo rotto la briglia e i legami delle membra e del corpo, essa è tutta trasportata dall’immaginazione e diventa così la dimora dei demoni interiori, dai quali apprende, spesso in modo meraviglioso, delle arti manuali”.

Henry-Corneille Agrippa de Nettensheim, La philosophie occulte ou la magie (1486-1535)

Alle frontiere dell’animalità

Licaone mutato in lupo da Zeus. Nabucodonosor metamorfizzato in bue: i racconti  che riferiscono la metamorfosi di un uomo in animale sono presenti sia nei miti antichi che nella Bibbia. Dalla tarda antichità, lo slittamento dell’uomo verso l’animalità, per poco che si produca senza intervento esterno, è considerato un grave squilibrio degli umori e, più specificamente, di un eccesso della bile nera. la malattia è identificata, tra i mali causati dalla malinconia, sotto il nome di “follia lupesca”. La si riconosce dai sintomi: delle lesioni cutanee, un comportamento solitario e notturno. A partire dalla fine del Rinascimento, la follia lupesca è assimilata a una possessione diabolica. La si bracca, si giudica e si brucia sul rogo quelli e quelle che ne sono vittime.

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8 Luglio, 2011

Malinconia: genio e follia in Occidente (1 e 2)

by gabriella

Parigi, mostra sulla malinconia al Museo del Grand Palais, 13 ottobre/16 gennaio 2006. Tour guidato delle rappresentazioni artistiche della malinconia in Occidente. Traduzione mia.

Introduzione

La malinconia è un tema che attraversa tutta la storia dell’Occidente, dall’Antichità ai nostri giorni. Sotto diversi nomi e differenti forme non ha mai smesso di interessare medici, filosofi e artisti. Profondamente legata alle arti visive, ha dato luogo ad una iconografia di grande ricchezza nella quale si esprimono dolcezza e violenza, prostrazione e furia, fantasticheria e disperazione. Con più di 200 opere, la mostra offre un panorama molto ampio di rappresentazioni della malinconia, mettendo in evidenza la permanenza e le variazioni che l’hanno attraversata.

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8 Luglio, 2011

Michel Petrucciani, Charlie Brown, September second, Live at Umbria Jazz ’96

by gabriella

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Tra i miei ricordi incancellabili di Umbria Jazz, quell’edizione 1996 con il suo concerto al Frontone. Romanticismo assoluto fino al 4° spezzone, nel quinto il brio che preferisco.

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7 Luglio, 2011

Apocalipse Now

by gabriella

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7 Luglio, 2011

L’antiessenzialismo di Adriano: l’identità occasionale del filosofo. L’ellenismo adrianeo

by gabriella

Tratto da M. Yourcenar, Memorie di Adriano, Torino, Einaudi, 2002, pp. 24-25.

Quando prendo in esame la mia vita, mi spaventa di trovarla informe. L’esistenza degli eroi, quella che ci raccontano, è semplice: va diritta al suo scopo come una freccia. E gli uomini, per lo più, si compiacciono di riassumere la propria esistenza in una formula – talvolta un’ostentazione, talvolta una lamentela, quasi sempre una recriminazione; la memoria compiaciente compone loro un’esistenza chiara, spiegabile. La mia vita ha contorni meno netti. Come spesso accade, la definisce con maggiore esattenzza proprio quello che non sono stato: buon soldato, non grande uomo di guerra, amatore d’arte, non artista come credette d’essere Nerone alla sua morte; capace di delitti, non carico di delitti. Mi vien fatto di riflettere che i grandi uomini emergono proprio in virtù di un atteggiamento estremo, e che il loro eroismo consiste nel mantenervisi per tutta la vita: essi sono i nostri poli, o i nosti antipodi. Io ho occupato volta a volta tutte le posizioni estreme, ma non vi sono rimasto: la vita me ne ha fatto sempre slittare.

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