Archive for 26 Luglio, 2012

26 Luglio, 2012

Elogio del dabao

by gabriella
Basta la parola. Dabao. Non serve sussurrarlo, non c’è nulla da vergognarsi: basta dirlo. E a pronunciare le due sillabe alla fine del pranzo o della cena, in qualsiasi ristorante della Cina, ecco che cameriere e camerieri si affrettano a recuperare vaschette di plastica e sacchetti e raccolgono gli avanzi dai piatti che affollano la tavola, come i resti di un’armata sbaragliata. Cucchiaiate rapide, colpi di bacchetta chirurgici, e tutto viene salvato, sigillato, imbustato. Questione di attimi ed è fatta, e solo qualche volta viene chiesto un renminbi (circa 10 centesimi di euro) per i contenitori. Gli avanzi si portano via. Il pasto non del tutto consumato in un locale si appresta a vivere una seconda vita sui piatti e le ciotole di casa.

PACCHETTO Il dabao è grosso modo l’equivalente dell’americano doggy bag. Ma la ‘busta per il cane’ è in Cina una rispettata e praticatissima usanza. Da, preparare, e bao, pacchetto: il termine non ha accezioni negative o ironiche; con un pragmatismo e un senso della sintesi tutti cinesi, l’espressione descrive un gesto normale e civile. Il cibo che si è regolarmente pagato al ristorante ti appartiene e sprecarlo è ritenuto, se non immorale, almeno inopportuno, o non bello. Sembra quasi che emergano, in una Cina che nelle città conosce una prosperità che mai ha sperimentato prima, le memorie della fame patita per secoli. Anche nel Novecento, quando i disastri che hanno accompagnato il Grande Balzo in Avanti (1958-1960) spinsero la Repubblica Popolare di Mao Zedong all’inedia di massa nelle campagne.

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26 Luglio, 2012

Bo Xilai

by gabriella

Red Alert

La sconfitta del neomaoista Bo Xilai, esautorato nel febbraio 2012 dal comitato permanente di Chongqing, è entrata oggi (22.08.2013) nella fase dibattimentale del processo (farsa, probabilmente) che lo vede coinvolto per corruzione. Bo si è dichiarato non colpevole, mentre un gruppo di suoi sostenitori manifestava la propria solidarietà davanti al Tribunale. Il réportage di Le Monde sulla terza giornata (24 .08) di dibattimento, nella quale Bo Xilai «riconosce la propria parte di responsabilità» e fa luce sul sistema di corruzione dei politici cinesi.

Se nei primi giorni dei lavori dell’Assemblea Nazionale del Popolo (2012) ci si interrogava su quale modello di sviluppo futuro del Paese fosse il prescelto dai funzionari di Pechino e il dibattito ruotava attorno al confronto tra il modello riformista del Guangdong di Wang Yang e quello neo-maoista del Chongqing di Bo Xilai (in lizza per occupare un seggio nel Comitato Permanente del Politburo), ora non sembrano esserci più dubbi: l’impronta riformista ha scalzato quella conservatrice radicale.

Ma fino al 9 febbraio 2012, quando l’ex capo della polizia e vice-sindaco di Chongqing, Wang Lijun, ha raggiunto il Consolato degli Stati Uniti a Chengdu per chiedere asilo politico, il vantaggio e una velata predilezione collettiva per Bo erano dati quasi per scontati.

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Un articolo (febbraio 2012) sull’allontanamento dal CC del  Partito Comunista Cinese dell’ex segretario del PCC di Chongqing ed ex Ministro del commercio Bo Xilai, esponente del neo-maoismo radicale, accusato con sua moglie Gu Kailai, rispettivamente, di corruzione e dell’assassinio di un diplomatico inglese.

Bo XilaiI tuoi occhi sono come una coppia di spade di vibrante luce fredda.
 Tu sei inamovibile di fronte al male. La corruzione e le tenebre sono sconfitte.
 Il corrotto rabbrividisce alla sola menzione del tuo nome. Tu schiacci i crimini con il pugno di ferro
. Tu rendi Chongqing una città sicura e tranquilla
. Così la gente sa che ha qualcuno su cui contare
. Bo Xilai, Bo Xilai. 
Tu sei un eroe in tempo di pace. Bo Xilai, Bo Xilai 
la Cina ha bisogno di decine di centinaia di eroi come te.

C’era un tempo in cui Bo Xilai veniva inneggiato come un eroe del bene in lotta contro criminalità e corruzione. C’era un tempo in cui il neo-maoismo radicale invocato nella campagna per la “cultura rossa” e il ritorno agli ardori rivoluzionari anti-revisionisti in seno al PCC sembrava poter frenare le derive riformiste nel Paese di Mezzo.

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Zhang Dejiang è stato nominato capo del Partito di Chongqing, in sostituzione di Bo Xilai, secondo una decisione del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese. Bo non opererà più come segretario, membro del comitato permanente o come membro del comitato del PCC di Chongqing.

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