Archive for 24 Novembre, 2012

24 Novembre, 2012

Chris Hedges, Gaza è la nostra prossima distopia

by gabriella

chris-hedges-mr-fish-FlowerPower-320In questo articolo (Elites Will Make Gazans of Us All nell’originale inglese) Chris Hedges illustra il quadro drammatico di una nuova distopia, il cui modello è Gaza, caratterizzata dalla radicale separazione tra élites che governano col terrore e la manipolazione, e masse di diseredati sempre più superflue al mercato.

Va detto che la fenomenologia descritta da questo brillante giornalista americano coincide con la prognosi formulata da Jean-François Lyotard ne La condition postmoderne (1979), nella quale il filosofo chiamava, infatti, “terrore”, la condizione postmoderna quando non riesca ad opporre alla chiusura autoreferenziale di settori che si autonomizzano dalla società – ad esempio le élites finanziarie – una completa libertà informazionale e la piena agibilità del dissenso.

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24 Novembre, 2012

Jacques Sapir, Il costo del federalismo nell’Eurozona

by gabriella

In questo articolo, l’economista francese (École des hautes études en sciences sociales – EHEES) illustra l’impraticabilità economico-finanziaria delle retoriche del “più Europa”, evidenziando come le ipotesi di integrazione europea siano pura fantasia non appena si consideri l’entità dei flussi di trasferimento che sarebbero necessari a realizzarla. Non solo, ma l’analisi di Sapir mostra come le sole possibilità di sopravvivenza dei paesi del sud Europa siano nella svalutazione competitiva (uscita dall’euro) o in questi imponenti flussi di trasferimento in grado di ristabilire le condizioni di competività nell’eurozona. Solo per colmare il divario d’istruzione tra Italia e Germania in una singola fascia d’età, ad esempio tra i giovani diciottenni, l’Italia dovrebbe investire il 2% del PIL.

Qui, le opinioni di Sapir e dell’Economist sulla prossima crisi dell’eurozona, quella francese.

Ora sull’ipotesi “Federale” si sprecano fiumi di inchiostro. E’ presentata come “la” soluzione alla crisi dell’euro, le alternative essendo o un drammatico impoverimento dei Paesi “del sud” dell’Euro o un crollo dell’euzona [1] .Alcuni non esitano ad aggiungere che quest’ipotesi era già implicita nelle imperfezioni oggi riconosciute della zona euro [2] . Tuttavia, non sembra che si abbia una reale comprensione di ciò che comporta la formazione di una “Federazione europea”,  in particolare dal punto di vista dei flussi di trasferimento.
Per contro, cominciamo a sentirne lo stress, e in particolare l’abbandono della sovranità fiscale. La volontà della Germania di sottoporre i bilanci a una decisione preventiva di Bruxelles, naturalmente, va in questo senso [3] .

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