Archive for 11 Agosto, 2014

11 Agosto, 2014

L’individualismo metodologico

by gabriella

individualismoUna rielaborazione didattica della discussione sull’individualismo metodologico tra Dario Antiseri e Luciano Pellicani, in Dario Antiseri, Luciano Pellicani, L’individualismo metodologico. Una polemica sul mestiere dello scienziato sociale, Milano, Franco Angeli, 1992.

 

Individualismo metodologico vs olismo metodologico: il problema e le sue origini

Secondo l’individualismo metodologico, ai concetti collettivi quali «società», «chiesa», «popolo», non corrisponde alcuna realtà; ciò che esiste davvero sono gli individui che agiscono in base ad idee, con esiti voluti e producendo conseguenze non intenzionali. Sul lato opposto, per  l‘olismo metodologico ai concetti di «stato», «nazione», «sistema economico», corrispondono effettive realtà, senza le quali l’individuo non sussisterebbe. E’ la società, infatti, che esiste prima e indipendentemente dagli individui, che li plasma e vigila sui loro comportamenti, imponendo ad essi linguaggio, norme, valori.

 

de universalibus

Quaestio de universalibus

La quaestio de universalibus

Questa opposizione, centrale nelle scienze sociali, riattiva l’antica questione degli universali (cioè della realtà dei generi e delle specie) alla quale, nel Medioevo vennero date due risposte contrastanti. Per Roscellino, un nominalista per il quale l’Uomo è un puro nome, i generi e le specie non sono che flatus vocis. Per il realista Guglielmo di Champeaux, invece, i generi e le specie hanno realtà sostanziale, una realtà che si trova in tutti gli individui, i quali si diversificano tra loro solo per qualità accidentali.

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11 Agosto, 2014

William I. Thomas, Florian Znaniecki, Il contadino polacco in Europa e in America

by gabriella

operaio immigrato n AmericaLa formazione del carattere, l’anomia, la devianza, nella ricerca di sociologia urbana sugli immigrati polacchi di Chicago condotta negli anni ’10 del novecento attraverso i metodi qualitativi dei case studies e dell’osservazione. [W. I. Thomas, F. Znaniecki, Il contadino polacco in Europa e in America, trad. it. P. Rossi, Edizioni di comunità, Milano, 1968].

Realizzate il più possibile i vostri documenti attraverso case studies, fornite, cioè,
esempi concreti più che descrizioni generali, 
Citate le vostre fonti letteralmente, piuttosto che parafrasarle.
Assicuratevi, se possibile, racconti di vita, più che interviste. Citate sempre la fonte delle vostre relazioni e, se già pubblicata, siate precisi nel darne i riferimenti.
Fate e raccogliete fotografie.

William Thomas, 1912

Un aspetto interamente nuovo della questione si presenta quando ci domandiamo non già in qual modo la giovane generazione perde un’organizzazione di vita già acquisita, ma in quale modo essa acquisisce un’organizzazione di vita. Poiché allora risulta che, mentre nelle comunità polacco-americane relativamente organizzate e isolate – particolarmente nelle città di provincia – la parte economicamente più stabile e socialmente più attiva della popolazione può ancora fornire ai giovani un certo minimo di principi normali e vitali di comportamento, esiste una larga proporzione di figli di immigrati – soprat­tutto nelle grandi città – le cui condizioni familiari e di comunità sono tali che il loro comportamento non è mai socialmente regolato, e non viene loro imposta nessuna organizzazione di vita degna di questo nome. La loro condizione non è, a rigore, una condizione di corruzione – in quanto la corruzione pre­suppone la perdita di un sistema morale, ed essi non hanno mai avuto un sistema morale – ma è semplice “amoralità”.

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