Archive for Novembre, 2016

8 Novembre, 2016

Caffè filosofico (autunno 2016)

by gabriella

caffefilosoficoMercoledì 16 Novembre

 

dalle 17 alle 19

 

presso la sala Walter Binni, in Via delle Prome (di fronte alla Biblioteca Comunale Augusta di Perugia)

 

Marco Casucci

 

introduce il tema

 

Su alte vette: Thomas Mann, Schopenhauer e Nietzsche

MannSchopenhauerNietzsche

 

 

8 Novembre, 2016

Quadrifarmaco contro la paura. La scuola ai tempi del terremoto

by gabriella
Epicuro

Epicuro

A tutti gli studenti, delle mie o di altre classi, con cui sto parlando in questi giorni, dopo il nostro rientro a scuola. Vi lascio le parole di Epicuro che mi avete sentito pronunciare, a volte senza citarlo:

Siamo nati una sola volta, e non potremo essere nati una seconda volta; dovremo non essere più per l’eternità. Ma tu, benché non abbia padronanza del domani, stai rinviando la tua felicità. La vita si perde nei rinvii, ed ognuno di noi muore senza aver goduto una sola giornata [Massime vaticane, 14].

Nel caso di altri tipi di attività, se ne coglie il frutto solo dopo di essere riusciti, dopo molta fatica, a diventare padroni della materia. Nel caso della filosofia però, la conoscenza ed il diletto vanno insieme; visto che il godimento non si raggiunge dopo gli studi, ma gli studi ed il godimento vanno avanti insieme [Mv, 27].

Da ogni altra cosa è possibile metterci al sicuro, ma rispetto alla morte noi tutti abitiamo una città senza mura [Mv, 31].

read more »

Tags: ,
8 Novembre, 2016

La risoluzione UNESCO su Gerusalemme est

by gabriella
80576 gerusalemme est

Gerusaleme Est: la vista sul muro del pianto e la spianata delle moschee

L’ultimo polverone sulla risoluzione UNESCO alla luce delle violazioni israeliane delle risoluzioni ONU sulla Palestina. Tratto da Militant-blog.

«L’Unesco nega l’identità del popolo ebraico». «La risoluzione nega il legame religioso di Israele con il Muro del Pianto e il Monte del Tempio». «La decisione di cancellare le radici giudaico-cristiane dei luoghi santi di Gerusalemme è “l’inizio della fine”». «L’Unesco riscrive la storia: il Monte del Tempio e il Muro del pianto non sono luoghi legati all’ebraismo».

Sono queste le affermazioni catastrofiche con le quali, nelle ultime due settimane, è stata descritta dai media una risoluzione approvata dall’Unesco – l’agenzia dell’Onu che si occupa di patrimonio culturale ed educazione – intitolata Palestina occupata e contenente una condanna dell’occupazione israeliana. La risoluzione, proposta da sette paesi islamici (Egitto, Algeria, Marocco, Libano, Oman, Qatar e Sudan), è stata approvata con 24 voti a favore, 6 contro (Usa, Germania, Gran Bretagna, Lituania, Estonia, Olanda) e 26 astensioni, tra cui quella dell’Italia, della Francia e della Spagna.

L’approvazione di questa risoluzione è stata interpretata dal governo israeliano – e, di riflesso, dai media, sempre supini ai poteri dominanti – come un disconoscimento del legame ebraico con Gerusalemme est. Israele ha quindi sospeso la collaborazione con l’Unesco.

read more »

8 Novembre, 2016

La popolazione mondiale

by gabriella

In cento anni, quadruplicatala popolazione mondiale .

Live population counter

Watch Earth's population increase in real time.

Publié par I fucking love science sur mardi 8 novembre 2016

8 Novembre, 2016

L’ultima passeggiata di Walnut

by gabriella

Sono arrivati a centinaia, chi con i loro cani e chi solo per amore degli animali. Hanno risposto all’appello sui social network di Mark Woods, il padrone di Walnut. Diciotto anni insieme, due matrimoni, tre fidanzamenti e un trasloco da Londra alla Cornovaglia.

Un lungo rapporto d’amore che sta per finire. Walnut deve essere soppresso. E Mark vuole per lui un’ultima passeggiata sulla spiaggia di Port Beach in Cornovaglia. Ma non da soli, in compagnia. Per questo, posta su Facebook un appello:

“Mi piacerebbe che tutti gli amanti dei cani, i padroni e i loro amici, si unissero a noi per celebrare l’ultimo giorno di Walnut”.

L’hashtag #walkwithwalnut è stato condiviso migliaia di volte sui social. E sulla spiaggia di Port Beach in Cornovaglia sono arrivati in tanti.

8 Novembre, 2016

Jean-Pierre Vernant, Le origini del pensiero greco

by gabriella

Tratto da Les origines de la pensée grecque (1962) trad. it. Le origini del pensiero greco [Milano, Feltrinelli, 2007, pp. 7-10].

Tentare l’impresa nel settore che avevo l’incarico di esplorare [una storia delle origini del pensiero greco che non superasse, come richiesto dall’editore P.U.F., le cento pagine. Nota mia] implicava una certa imprudenza. Non era forse un po’ troppo azzardato pretendere di delineare in pochi capitoli le origini del pensiero greco, ossia di abbozzare il quadro delle mutazioni intellettuali che si producono tra il XII secolo prima della nostra era, quando crollano i reami micenei, e il V secolo, il momento in cui si colloca il fiorire di una città come Atene? Settecento anni da sorvolare, la massima parte dei quali, dal XII all’VIII secolo, rappresentata dal periodo battezzato dagli storici dell’antichità come “secoli oscuri” giacché, scomparsa in quell’epoca la pratica della scrittura, non disponiamo per conoscerla di nessuna fonte grafica, di nessun testo.

Su un’estensione temporale di questo genere non era dunque possibile procedere come uno storico o un archeologo che mobilitano per la loro indagine tutte le risorse della loro disciplina. Nella forma di un semplice saggio, la cui ambizione non era chiudere il dibattito con una ricerca esaustiva ma rilanciarlo orientando la riflessione su una nuova strada, ho così tentato di ridisegnare le grandi linee di un’evoluzione che, dalla monarchia micenea alla città democratica, ha segnato il declino del mito e l’avvento dei saperi razionali. Di questa rivoluzione intellettuale ho proposto un’interpretazione globale che mi sembrava, nella sua coerenza, conforme ai principali dati di fatto di cui disponiamo.

Qual è, mi sono dunque chiesto, l’origine del pensiero razionale in Occidente? Come è avvenuta la sua nascita nel mondo greco?

Mileto, Agora

Mileto, Agora

Tre aspetti mi sono sembrati caratterizzare, per l’essenziale, il nuovo tipo di riflessione la cui apparizione segna, agli albori del VI secolo, nella colonia greca di Mileto, in Asia Minore, l’inizio della filosofia e delle scienze elleniche. In primo luogo, si costituisce un ambito di pensiero esterno ed estraneo alla religione. I “fisici” della Ionia danno alla genesi del cosmo e dei fenomeni naturali spiegazioni di carattere profano e di tipo assolutamente positivo. Essi ignorano deliberatamente le potenze divine riconosciute dal culto, le pratiche rituali stabilite e i racconti sacri tradizionalmente fissati dai canti di poeti “teologi” come Esiodo.

In secondo luogo, si delinea l’idea di un ordine cosmico che non si fonda più, come nelle teogonie tradizionali, sulla potenza di un dio sovrano, sulla sua monarchia, la sua basileia, ma su una legge immanente all’universo, una regola di ripartizione, nomos, che impone a tutti gli elementi costitutivi della natura un ordine egualitario, in modo che nessuno possa esercitare sugli altri il suo dominio (kratos).

Infine questo pensiero ha un carattere profondamente geometrico. Si tratti di geografia, di astronomia o di cosmologia, esso concepisce e proietta il mondo fisico entro un quadro spaziale che non è più definito dalle qualità religiose del fasto e del nefasto, del celeste o dell’infernale, ma è fatto di relazioni reciproche, simmetriche, reversibili.

read more »

6 Novembre, 2016

Ku Klux Klan

by gabriella

5 Novembre, 2016

Enrico Manera, La colpa dei terremoti

by gabriella
terremoto+lisbona

Il terremoto di Lisbona del 1755

Una bella ricognizione delle ragioni antimoderne del finalismo che punteggia con persistente tenacia ogni manifestazione del negativo, dai terremoti ai conflitti umani. Tratto da Doppiozero.it.

Ci risiamo. A quanto pare per alcuni il terremoto sarebbe correlato alla colpa del peccato originale o delle unioni civili, mentre in rete altri (r)umori trash si sono addensati sul “karma” negativo delle città produttrici di salumi o sulla “necessità” di “benedire” la terra.

Superfluo dire quanto sia inaccettabile che in mezzo a tanto dolore e a tanti problemi le persone colpite dal sisma debbano anche sopportare che nel discorso pubblico circolino simili dabbenaggini (non trovo parole più adeguate e non mi piace usare quelle offensive); detto questo non ce la caveremo semplicemente additando o irridendo l’irragionevolezza, il fanatismo, la superstizione, la pochezza, la paura e la follia che stanno lì dietro.

Busto di un greco sconosciuto identificato con Democrito o Eraclito

Democrito

C’è un tratto di lunghissimo periodo nella storia del pensiero umano, una tesi comune ai pensatori religiosi o metafisici di ogni tempo che suona più o meno così: rifiutare un disegno di senso teleologicamente orientato e garantito dal divino comporta crisi etica e disordine civile e naturale, se non anarchia e violenza. Il che è tanto più falso se si pensa che Democrito e Spinoza, ad esempio, sono stati tra i filosofi più attenti alla dimensione etica e a quella politica nel senso di una democrazia “terrestre” e sensibile alle ragioni dell’intersoggettività.

Spinoza

Spinoza

È sempre stata proprio la concezione finalistica invece a veicolare superstizione e pregiudizi, come mostrano i noti dibattiti storici settecenteschi sui passaggi delle comete (Halley nel 1682) e sul terremoto di Lisbona (del 1755): i teologi infatti leggevano i fenomeni naturali come castighi divini, particolarmente rivolti a chi non accettasse le concezioni religiose dominanti.

read more »

4 Novembre, 2016

Gilles Deleuze, Poscritto sulle società di controllo

by gabriella

Per ricordare Deleuze, nel ventunesimo anniversario della morte, rileggiamo il Post-scriptum sur les sociétés de contrôle [pubblicato ne L’autre journal (1990), poi in Pourparler (1990), trad. it. Pourparler] la cui visione ha realizzato l’auspicio foucaltiano che «il secolo» sarebbe stato «deleuziano».

 

Gilles Deleuze (1925 – 1995)

I. Storia

Foucault ha collocato le società disciplinari tra il Diciottesimo e il Diciannovesimo secolo; giungono al loro apogeo all’inizio del Ventesimo. Procedono all’organizzazione di grandi ambienti di reclusione. L’individuo non cessa di passare da un ambiente chiuso all’altro, ciascuno dotato di proprie leggi: dapprima la famiglia, poi la scuola («non sei più in famiglia»), poi la caserma («non sei più a scuola»), poi la fabbrica, ogni tanto l’ospedale, eventualmente la prigione che è l’ambiente di reclusione per eccellenza. È il carcere che serve da modello analogico: la protagonista di Europe 51 può esclamare quando vede degli operai «ho creduto di vedere dei condannati…».

read more »

4 Novembre, 2016

Charles Wright Mills

by gabriella
Charles Wright Mills (1916 - 1962)

Charles Wright Mills (1916 – 1962)

Uno stralcio [con modifiche] dell’articolo dedicato da Benedetto Vecchi su Il manifesto a Charles Wright Mills in occasione della ristampa de L’immaginazione sociologica [Il Saggiatore, 2014].

Quando esce, il suo nome è già noto ed è associato a due saggi che hanno terremotato il paludato mondo delle cosiddette scienze sociali statunitensi. Negli anni Cinquanta, Charles Wright Mills aveva, infatti, messo sotto accusa la formazione e i meccanismi di selezione delle élite al potere e l’ascesa dei «colletti bianchi», quel ceto medio che occupava il centro della scena sociale, spodestando dal podio il self made man, figura mitica attraverso la quale gli Stati Uniti erano presentati il regno delle infinite possibilità di successo.

read more »


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: