Archive for 2 Febbraio, 2018

2 Febbraio, 2018

Gli studi umanistici sono strategici nel lavoro contemporaneo?

by gabriella

Tre articoli, due usciti sul Sole 24Ore, il terzo su Doppiozero, intorno all’utilità del pensiero divergente coltivabile dalla filosofia e dalle scienze umane e alla parallela inutilità del loro studio manualistico e pedante.

Indice

1. Il Sole24Ore, Per le professioni del futuro bisogna studiare filosofia
2. Alberto Magnani, Le inutili lauree umanistiche danno sempre più lavoro
3. Riccardo Manzotti, Humanities si, cultura umanistica no

 

 

1. Il Sole24Ore, Per le professioni del futuro bisogna studiare filosofia

Ci sono domande a cui Google non può rispondere. Ma la capacità di saper ragionare adeguatamente e rispondere a quelle domande potrebbe essere una delle chiavi per preparare i ragazzi di oggi alle professioni di domani. Perché se molte delle professioni attuali saranno sostituite dalla tecnologia e dalla robotica (secondo la previsione che nel 2013 è stata effettuata da un gruppo di economisti della Oxford University più della metà dei lavori nei prossimi 20 anni), quello che distingue l’uomo dai computer sarà il vero valore aggiunto, anche nelle professioni del futuro. Per questo, ai lavori di domani, sarà richiesto di spaziare su più campi, di riuscire a mettere insieme più competenze e saperi. E, a sorpresa, un aiuto potrebbe arrivare, già nelle scuole, dalla filosofia. Come hanno deciso di fare in Irlanda.

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2 Febbraio, 2018

Pankaj Mishra, La violenza coloniale

by gabriella

Quella tratteggiata da Pankaj Mishra per Internazionale del 26 gennaio, è una storia novecentesca della violenza coloniale. Negli anni della Grande Guerra, asiatici e africani vennero arruolati in massa per essere inviati sui sanguinosi fronti di guerra, mentre le potenze europee «difendevano una gerarchia razziale costruita intorno a un progetto comune di espansione coloniale».

L’articolo di Pankaj Mishra spiega il legame tra il delirio imperialista e colonialista che ha caratterizzato la fine dell’ottocento e lo scoppio del primo conflitto mondiale, subito seguito dal secondo. In quest’ottica, le guerre e gli estremismi che hanno insanguinato l’occidente durante la prima metà del novecento appaiono come rigurgiti della sconfinata violenza razzista con cui lo stesso occidente aveva umiliato il resto del mondo, nel tentativo vano di esternalizzare le pressioni socioeconomiche interne, ristabilendo un ordine politico irrimediabilmente compromesso dai rapidi cambiamenti sociali ed economici.

Tirando le fila di questo excursus storico, l’autore lancia un monito sulla attuale situazione internazionale, caratterizzata da un risorgere di quegli stessi istinti razzisti e suprematisti e dalla relativizzazione dei diritti civili che già in passato hanno portato all’autodistruzione del mondo occidentale [introduzione di Maria Laura Macchini].

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