Cominciai a insegnare per questo

by gabriella

In questo spezzone, tratto da Auguri professore, di Riccardo Milani, lo sfiduciato professor Lipari riflette sulla lontananza degli studenti dalla scuola, rintracciandone le ragioni nell’essersi formato, a sua volta, in una scuola «che ignora la gioia di vivere» e predica – conformemente alla propria matrice cattolica – «il castigo, la pena, il dolore». Dopo aver ironizzato sulla centralità didattica della «concezione del dolore in Manzoni e Leopardi», il professore prorompe così in un

Gezi Park2

La protesta turca a Gezi Park

Leopardi riteneva che non se potesse più di piagnistei [perché] pensava che la polica vera era dare al mondo distrazioni vive, occupazioni grandi, movimento, vita. Lui pensava che il fallimento maggiore della politica stava nel non mettere a frutto gli ardori giovanili […] il desiderio di vivere che hai dentro e la rabbia per non poterlo gridare.

Osservando l’interesse della sua allieva davanti a questa interpretazione, Lipari si rende conto di quanto gli piaccia insegnare perché

trasmettere abilità rende abili, trasmettere intelligenza rende intelligenti.

Non si può insegnare senza avvertire e aver voglia di comunicare voglia di vita, e senza quindi abbandonare la pedagogia dell’impegno e del sacrificio.

 

 

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