La scuola sotto il Decreto

by gabriella

caneUn collega (Marco Cerase) ieri ha scritto qualche riflessione sul modo in cui fuori dalla scuola è stato letto il progetto Renzi, dopo mesi di propaganda e disinformazione. Ecco, in sintesi, cosa è stato approvato.

Io penso sempre ai miei amici che non sono insegnanti e che dopo mesi di pervasiva disinformazione sono convinti che, tutto sommato, la legge sulla buona scuola sia una buona legge.

Per capire il punto di vista degli insegnanti che si sono opposti alla cosiddetta “riforma”, immaginate che:
il vostro datore di lavoro si prenda il diritto di abbassarvi la paga, aumentare il vostro orario, ridurre i vostri diritti a suo piacimento;
il vostro datore di lavoro si prenda il diritto di spostarvi di sede come meglio crede, anche in altre province o addirittura in altre regioni;

per mantenere la vostra sede di lavoro dobbiate essere costretti a essere compiacenti con il capo, a dire sempre sì, a fare del lavoro extra gratis; immaginate di essere un dipendente pubblico e di essere scelto o allontanato dal vostro capoufficio
– immaginate che il vostro datore di lavoro si metta a finanziare la concorrenza.

Ma guardate le cose anche dal vostro punto di vista di genitori:

– Se avete la fortuna di abitare in un bel quartiere centrale e pieno di gente danarosa, essendo voi stessi benestanti, è probabile che vostro figlio riceva una buona istruzione (anche se dovrà competere con i rampolli della buona borghesia…);
se invece abitate in un quartiere semiperiferico iniziate a mettere mano al portafoglio, più di quanto già non facciate ora, per finanziare la scuola di vostro figlio attraverso il “contributo volontario”, oppure pitturando le aule e mobilitandovi per reperire fondi per permettere il funzionamento minimo della vostra scuola;
se addirittura abitate in un quartiere periferico o degradato, oppure caratterizzato da forte immigrazione o disagio sociale, oppure vicino ad esso, sappiate che a vostro figlio verrà offerto un servizio di istruzione scadente, con scuole con pochi fondi a disposizione, poche attrezzature, insegnanti demotivati, presidi incapaci;
se per caso siete persone meridionali, sappiate che tutto quello che ho scritto poc’anzi verrà ulteriormente amplificato.
– se avrete la sfortuna di scoprire che vostro figlio è capitato in una scuola con un cattivo dirigente, sappiate che altrettanto cattiva sarà la didattica e l’offerta complessiva della scuola;
se vostro figlio dovesse avere la fortuna di incontrare un buon insegnante, in grado di entusiasmare i ragazzi ma “troppo libero”, sappiate che il Dirigente Scolastico potrà mandarlo da un’altra parte se non si dimostrerà abbastanza servizievole.

E infine vi invito a guardare le cose anche dal punto di vista della Costituzione:
– se vostro figlio è meritevole e capace, ma voi non siete sufficientemente ricchi, sappiate che la scuola pubblica non gli consegnerà gli strumenti e il supporto per “raggiungere i più alti gradi degli studi” (art.34), né contribuirà più di tanto a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (art.2)
– sappiate che a vostro figlio non sarà garantito di ricevere un “libero insegnamento dell’arte e delle scienze” (art.33), ma che i docenti saranno sempre più costretti e seguire dei diktat provenienti dall’alto;
– “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato” (art.33); se pagate le tasse, sappiate che parte di quelle tasse non finanzieranno la carta igienica mancante nella scuola di vostro figlio, ma finanzieranno i genitori che manderanno i propri figli nelle scuole private, in quelle di eccellenza per la ricca borghesia, in quelle confessionali e persino nei diplomifici.

Se invece di tutto ciò non vi interessa minimamente, se siete tra quelli che pensano che vostro figlio vada male a scuola per colpa dei professori, se pensate che i docenti facciano quattro mesi di vacanza l’anno e che leggano il giornale in classe, se pensate che serve qualcuno con il bastone che li costringa a lavorare, se credete che la scuola non serva a nulla e sia solo una inutile perdita di tempo su sterili “nozioni”, allora potete anche smettere di ritenervi miei amici.

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