La lezione sulla globalizzazione è in aggiornamento.
Indice
2.1 Imprese transnazionali e concentrazione di capitali
2.2 La finanziarizzazione dell’economia
2.3 La fiscalità di vantaggio: elusione ed evasione fiscale
3.1 Deindustrializzazione, delocalizzazione
3.2 La telematizzazione del lavoro
3.3 Il declino del lavoro
3.4 Ricchezza globale (global class), povertà locali
4. Globalizzazione e deglobalizzazione
5.1 La compressione spazio-temporale
5.2 La glocalizzazione
5.3 Migrazioni e multiculturalismo
5.4 Secolarizzazione e reincantamento del mondo
6.1 Il declino della politica e la post-democrazia
6.2 Fake news: tra disinformazione e populismo
7.1 Instabilità, appiattimento sul presente, accecamento della velocità
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1. Globalizzazione, mondializzazione
I termini globalizzazione e mondializzazione sono entrati nel lessico sociologico negli anni ’80, per indicare un ampio insieme di fenomeni connessi all’aumento dell’integrazione economica, sociale e culturale tra le diverse aree del mondo.
Karl Marx (1818 – 1883)
Marshall McLuhan (1911 – 1980)
In quegli anni iniziavano infatti ad accelerare i processi tipici della modernizzazione, primo tra i quali l’integrazione economica (intensificazione degli scambi commerciali, abbattimento barriere doganali e accordi di libero scambio ecc.) già descritta da Marx nel XIX secolo, oltre che lo sviluppo di una rete di comunicazione planetaria che McLuhan indicava nel 1962 (The Gutenberg Galaxy) come l’infrastruttura del «villaggio globale», ossimoro sociologico con cui lo studioso canadese alludeva all’abbattimento simbolico dello spazio e della distanza e alla nuova vicinanza tra genti lontane [che non esclude una nuova lontananza tra vicini] generata dai media elettrici, poi da quelli elettronici.
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