Posts tagged ‘classe operaia’

13 Aprile, 2014

Colin Crouch, Postdemocrazia

by gabriella

postdemocraziaLa recensione di Luca Baccelli al saggio del 2003 [Post democracy, Oxford, 2004; Laterza, 2003; trad. it Postdemocrazia] di Colin Crouch, tratta da Jure gentium.

“[…]anche se le elezioni continuano a svolgersi e condizionare i governi, il dibattito elettorale è uno spettacolo saldamente controllato, condotto da gruppi rivali di professionisti esperti nelle tecniche di persuasione e si esercita su un numero ristretto di questioni selezionate da questi gruppi. La massa dei cittadini svolge un ruolo passivo, acquiescente, persino apatico, limitandosi a reagire ai segnali che riceve. A parte lo spettacolo della lotta elettorale, la politica viene decisa in privato dall’integrazione tra i governi eletti e le élite che rappresentano quasi esclusivamente interessi economici” (p. 6).

Questo è il modello di quella ‘sindrome’ che Colin Crouch definisce ‘postdemocrazia’. La tesi di questo volume è che i regimi rappresentativi esibiscono attualmente una tendenza a trasformarsi in postdemocrazie, percorrendo il ramo discendente di una parabola che ha toccato il suo vertice nella seconda metà del secolo XX, epoca di massima affermazione delle politiche egualitarie. Il tema della crisi della democrazia nell’epoca della retorica globale dei sistemi elettivi/rappresentativi – un topos della recente discussione politologica – è affrontato a partire da una critica della concezione liberale-elitista della democrazia che ha il merito di non indulgere in comode scorciatoie normativistiche (come viceversa avviene in molta teorizzazione contemporanea della democrazia deliberativa).

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14 Marzo, 2013

Oscar Oddi. Recensione a Luca Basso, Agire in comune

by gabriella

agire in comuneTraggo da Consecutio temporum. Hegeliana, marxiana, freudiana la bella recensione di Oscar Oddi ad Agire in comune, uno studio sull’ultimo Marx al cui approccio sono particolarmente vicina. Testo e recensione affrontano i temi cruciali dell’evoluzione del concetto di alienazione e delle forme di produzione capitalista, del rapporto individuo-comunità e uomo-macchina, nonché del passaggio dal concetto di proletariato a quello di classe operaia.

Il rinnovato interesse verso l’opera di Marx ha suscitato anche in Italia una nuova produzione di studi critici sul complesso itinerario del pensatore di Treviri, sorta prevalentemente in ambito accademico vista la riduzione ai minimi termini, non solo numerici, delle espressioni politiche e sociali che dovrebbero averlo come riferimento. All’interno di questo filone si colloca l’ultima fatica di Luca Basso “Agire in comune. Antropologia e politica nell’ultimo Marx”, Ombre Corte, Verona, 2012, pp. 247, € 20,00.

Con l’ausilio dei vari manoscritti che la nuova edizione critica delle opere di Marx e Engels (nota come Mega2) sta progressivamente mettendo a disposizione degli studiosi, Basso ripercorre alcuni snodi fondamentali del percorso marxiano tentando di proporne una lettura lontana dai tradizionali canoni. L’obiettivo prefisso è quello di tenere insieme l’oggettività dell’analisi del capitale e la politicità della soggettività di classe, rintracciando la loro relazione anche attraverso le instabilità che la caratterizzano. Per questo Basso intreccia la riflessione del Capitale con gli scritti storici e politici di Marx, così come respinge una lettura “logicista” del Capitale (si veda la scuola “logicista” tedesca, con Backhaus tra i principali esponenti, di cui è uscito in traduzione italiana, a cura di Riccardo Bellofiore e Tommaso Redolfi Riva, “Dialettica della forma di valore, Editori Riuniti, Roma, 2009, pp. 549), che insiste sul fatto che la riflessione marxiana non scaturisce da dati ricavabili empiricamente.

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