Posts tagged ‘David Lyon’

6 Marzo, 2014

Zygmunt Bauman, David Lyon, Sesto potere. La sorveglianza nella modernità liquida

by gabriella

sesto potereTraggo da Micromega le recensioni di Carlo Formenti e Stefano Rodotà [e un estratto del libro] al saggio di Zygmunt Bauman e David Lyon, Sesto potere. La sorveglianza nella modernità liquida,  Roma-Bari, Laterza, 2014.

 

Carlo Formenti, Sorvegliati e felici

Carlo

Carlo Formenti

Le preoccupazioni per l’uso intensivo dei media digitali come strumenti di sorveglianza pervasiva sono aumentate esponenzialmente dopo le rivelazioni della “gola profonda” Edward Snowden sulle pratiche di spionaggio messe in atto dai suoi ex datori di lavoro, la maggiore agenzia di sicurezza Usa, la NSA, ai danni dei cittadini americani e di tutti gli altri Paesi, nonché di capi di stato (anche alleati) e imprese pubbliche e private.

A mano a mano che Snowden rendeva noti nuovi documenti che denunciavano tali pratiche – intercettazioni di conversazioni telefoniche, email e quant’altro – i media sfoderavano gli immancabili riferimenti al romanzo 1984 di Orwell, o al Panopticon di Bentham, utilizzato da Michel Foucault come emblema di una modernità assurta a regno della sorveglianza e del controllo. Ora un libro a quattro mani di David Lyon e Zygmunt Bauman (si tratta di una conversazione a distanza, realizzata attraverso lo scambio di email) dal titolo Sesto Potere. La sorveglianza nella modernità liquida (Ed. Laterza) suggerisce una prospettiva diversa.

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20 Ottobre, 2013

Dalla sorveglianza moderna alla New Surveillance. Il ruolo delle tecnologie informatiche nei nuovi metodi di controllo sociale

by gabriella

sorveglianzaTratto dal Centro di documentazione su carcere, devianza, marginalità dell’Università degli Studi di Firenze.

1.1. Origini storiche dei processi di sorveglianza

 Il re prende nota di tutte le loro intenzioni,
Con mezzi che nemmeno possono immaginare

William Shakespeare, Enrico V

 

L’espressione società della sorveglianza” è stata spesso ascritta a David Lyon, sociologo canadese che ha studiato, in molte sue opere, gli effetti dei nuovi mezzi di controllo sociale, e delle loro interazioni con le più recenti tecnologie informatiche. In realtà, il primo a parlare di “società della sorveglianza”, è stato Gary T. Marx, in un articolo comparso nel 1985 sulla rivista The Futurist (1). Il sociologo statunitense analizza il forte cambiamento avvenuto nel passaggio dall’era moderna all’era postmoderna, in cui le nuove tecnologie assumono un ruolo principale nel nuovo assetto sociale, ed afferma senza timore che

grazie alla tecnologia informatica sta crollando una delle ultime barriere che ci separano dal controllo totale.

Gary T. Marx definisce questo fenomeno New Surveillance: lo scopo della sua analisi è proprio quello di marcare le differenze tra la sorveglianza sviluppatasi con la nascita degli stati moderni nel XIX secolo, quando la raccolta dati serviva allo stato per amministrare la nazione, e la sorveglianza contemporanea, quella in cui non solo lo stato, ma anche le aziende commerciali, le assicurazioni, agenzie ed organizzazioni dei più svariati settori raccolgono ed elaborano informazioni personali su chiunque, con lo scopo di controllarne e manipolarne le interazioni sociali, le preferenze, le opinioni.

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16 Novembre, 2012

Herman T. Tavani, Philosophical Theories of Privacy: Implications for an Adequate Online Privacy Policy (2007)

by gabriella

Considerato che giusto ieri mi sono sentita proporre per la stipula di una polizza RCA sull’auto di mio figlio, uno sconto di cento euro se avessi accettato di farvi installare una scatola nera, leggerò presto questa ricognizione filosofica delle teorie della privacy.

Consiglio chi voglia cimentarsi, di leggere prima (o durante) i classici degli anni ’90 e ’00 sulla sorveglianza: Gilles Deleuze, Poscritto alle società di controllo e David Lyon, L’occhio elettronico. Privacy e filosofia della sorveglianza (1994) [qui l’originale inglese] e La società sorvegliata (2001). Gli strumenti per pensare tutto questo sono foucaultiani, ne parla nel video seguente l’ex garante per la privacy, Stefano Rodotà.

 

Pubblicato in “Metaphilosophy”,Volume 38, Issue 1, pages 1–22, January 2007.

Abstract: This essay critically examines some classic philosophical and legal theories of privacy, organized into four categories: the nonintrusion, seclusion, limitation, and control theories of privacy. Although each theory includes one or more important insights regarding the concept of privacy, I argue that each falls short of providing an adequate account of privacy. I then examine and defend a theory of privacy that incorporates elements of the classic theories into one unified theory: the Restricted Access/Limited Control (RALC) theory of privacy. Using an example involving data-mining technology on the Internet, I show how RALC can help us to frame an online privacy policy that is sufficiently comprehensive in scope to address a wide range of privacy concerns that arise in connection with computers and information technology.

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