Posts tagged ‘demagogia’

20 Ottobre, 2020

Massimo Passerini, La crisi del Covid e le donne. Più colpite, ma anche più forti

by gabriella

L’articolo di Massimo Passerini è uscito martedì 20 ottobre su Avvenire ed è stato letto e commentato da Prima Pagina a Radiorai3.

Tra i tanti modi in cui la pandemia di Covid 19 ha impattato con le nostre vite, uno dei più evidenti riguarda la capacità del virus di accentuare le disuguaglianze e colpire dove persistono fattori di fragilità.

In questo l’emergenza sanitaria sembra un rilevatore dei punti deboli di una società, mostrando dove si dovrebbe intervenire per promuovere un contesto più equo, giusto e rispettoso della dignità di tutti. Lo si è visto all’inizio con gli anziani, più colpiti ed esposti di fronte a questo male. Lo si nota pensando ai danni subiti dai più piccoli e dalla generazione privata di opportunità educative, di relazione e di gioco. Lo si osserva guardando al mondo del lavoro e alle categorie meno protette, o alle famiglie con meno mezzi. E lo si vede anche mettendo a fuoco l’universo femminile.

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3 Novembre, 2012

Mario Dogliani, Costituzione e virtù politica

by gabriella

Il professor Dogliani inquadra dal punto di vista aristotelico – di una costituzione della città saldamente legata alla realizzazione della vita buona dei suoi cittadini – il rapporto tra declino della virtù politica e tradimento costituzionale. La nostra sarebbe, per dirla con lo stagirita, una “città solo a parole”, nella quale una politica servile ha smarrito il vincolo di fedeltà costituzionale alla felicità dei propri cittadini. Che il professore lo dichiari con candore in un convegno del PD, pare il segnale più evidente dell’astrattezza del costituzionalismo.

1. Ci stiamo inabissando. Stiamo correndo a grandi passi verso un qualcosa di molto simile a una regressione verso un primitivismo politico: il paese continua a dimostrarsi attratto (certo, provocato da comportamenti politici vergognosi) da forme, diciamo così, semplificate ed elementari di organizzazione e legittimazione del potere, mostrando di non avere alcuna fiducia nel conflitto democratico. Continua a resistere, mutate le forme, il richiamo esercitato da un potere illusionistico (non sprechiamo l’aggettivo “carismatico”) fondato sulla affabulazione e sulla manipolazionequello descritto con precisione da Thomas Mann ne Mario e il mago (Mario und der Zauberer) nel 1930 – i cui interessi sono stabilmente sincronizzati con quelli dei poteri extrasociali (i signori dell’oro, nazionali e internazionali, e i signori dello spirito, tutori dei credenti non adulti).

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29 Settembre, 2012

Rodolfo Ricci, Populismo

by gabriella

Uno spettro si aggira per l’Europa: il Populismo.

Cosa sia di preciso nessuno lo ha capito, ma il termine prolifera: in bocca a sprovveduti di varia provenienza, riempie ormai i comizi d’amore e d’odio, le pagine di tanta stampa, in Europa e in Italia soprattutto, dopo il varo della campagna d’autunno del partito di Repubblica, rinvigorito da quella altrettanto possente de L’Unità.

Fino a qualche decennio fa, lo spettro si aggirava per altri lidi. In particolare in America Latina dove alcuni sostengono che sia nato all’epoca di Jan Domingo Peron. Oppure per il vasto panorama del terzo mondo asiatico e africano, i cui leader nazionalisti (in particolare i nazionalizzatori delle risorse locali) erano spesso aggettivati come tali: populisti.

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