Posts tagged ‘short selling’

16 Ottobre, 2011

Ciò che Draghi non dice spiegato dai pastori: short selling, future e furore

by gabriella

In una delle interviste rilasciate dagli Occupy Wall Street, e riprese dal servizio di RaiNew24 di ieri, uno dei portavoce sosteneva che loro, cioè il 99% (“We are 99%”=se siamo ancora un paese democratico, questa volontà deve diventare legge), protestano contro l’avidità dell’1% che ha distrutto il capitalismo dei piccoli produttori per ingrassare la finanza speculativa di Wall Street.

Chiamato a commentare questa accusa (sempre riferito da RaiNews24) il governatore Mario Draghi (già Vice presidente e Managing Director di Goldman Sachs) ha osservato bonariamente che “i giovani hanno ragione”, per aggiungere poi che “hanno trovato nella finanza il capro espiatorio”.

Qualcosa non torna: “i giovani hanno ragione MA la finanza non è responsabile”, dunque si stanno sbagliando, gli Occupy Wall Street hanno scelto male il bersaglio, dovrebbero occupare ..  non so .. la White House … no, no, il problema è globale .. allora la sede del Republican Party .. no, per la stessa ragione .. ci sono, dovrebbero prendersela con Goldman Sachs, una delle sei banche più grandi del mondo, la cui gigantesca liquidità (quella in bilancio e quella “ombra”) e in grado di piombare su Wall Street e affondare un paese sovrano come la Grecia o l’Italia (cioè di vendere miliardi di titoli pubblici che non possiede – short selling – in un click e far salire di un punto gli interessi in 10 secondi, ponendo sulle spalle del contribuente greco e italiano miliardi di interessi mai spesi per strade, scuole, ospedali ..).

Ma non basta. Venerdi scorso i tg nazionali hanno dato la notizia che l’inflazione nell’ultimo trimestre è ormai al 3%. Bisogna chiedersi perchè. Certo, l’ultima finanziaria ha portato l’IVA al 21%, ma non ha ancora potuto produrre effetti così vasti. Stipendi e salari sono bloccati. Cosa fa crescere l’inflazione allora? Ho l’impressione che la causa si chiami “future“, cioè l’acquisto speculativo (vale a dire scommettendo sul rialzo del prezzo) di materie prime e beni di prima necessità.

Attraverso i future, gli edge fund (i fondi speculativi) acquistano grano, riso, petrolio per rivenderlo il giorno dopo, lucrando sull’aumento di prezzo causato proprio da questi enormi acquisti (vediamo così che Wall Street non “scommette” sul rialzo/ribasso, ma lo “produce”. Così, anche il lessico tecnico comincia a diventare fuorviante, perchè non descrive più ciò che accade realmente). La stessa partita di grano, lo stesso barile di petrolio sono perciò oggetto di una serie di vendite e acquisti che ne gonfiano il prezzo e generano così 2 fenomeni:

1. Le materie prime (leggi: cibo e carburante) diventano inaccessibili a consumatori e piccoli produttori;

2. L’inflazione cresce enormemente, anche se nessuno (salvo le banche) compra più.

In pratica, le banche “comprano” più volte tutto il cibo e il carburante disponibile e quando hanno finito di speculare sul loro prezzo lo lasciano “al mercato”, perchè la gente mangi e faccia il pieno per andare al lavoro.

In questo modo, nella parte del mondo ricca e sviluppata giovani e famiglie soffrono e si impoveriscono (con la crescita dell’inflazione e la stagnazione dei salari si riesce a comprare sempre meno), in quella povera, la fame dilaga perchè riso, grano e beni di prima necessità hanno prezzi superiori alla capacità di acquisto della maggior parte della gente.

La storia riferita sotto e ripresa da Repubblica, è un’ottima esemplificazione di questa dinamica: la pastorizia sarda non è competitiva, in passato ha avuto accesso a prestiti che non può rimborsare, le banche pignorano .. inizia così anche Furore, il romanzo in cui John Steinbeck racconta la tragedia dei Joad, una famiglia contadina schiacciata dai debiti nell’America della Grande Depressione, che lungo la strada per la California conosce l’inferno.

« E gli occhi dei poveri riflettono, con la tristezza della sconfitta, un crescente furore. Nei cuori degli umili maturano i frutti del furore e s’avvicina l’epoca della vendemmia».

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10 Luglio, 2011

Shadow banking e short selling

by gabriella

Un articolo del Sole24Ore spiega cosa sono le banche ombra, quel sistema finanziario parallelo che è riuscito a valere due volte il sistema bancario mondiale.

 

Short selling

Di solito sono legate all’attesa – o alla speculazione – di un prezzo in calo e per questo possono rappresentare un ‘pericolo’, se effettuate da grandi investitori come gli hedge fund.

 Roma, 10-07-2011

Le vendite allo scoperto (o ‘short selling‘) sono operazioni che sfruttano la possibilita’, prevista sui mercati finanziari, di non avere materialmente in mano un titolo per poterlo cedere. Di solito sono legate all’attesa – o alla speculazione – di un prezzo in calo e per questo possono rappresentare un ‘pericolo’, se effettuate da grandi investitori come gli hedge fund. Si possono effettuare vendite allo scoperto senza possedere del tutto un titolo, oppure dopo averlo ottenuto in prestito da parte di una banca o di un altro intermediario, cui verra’ corrisposta una commissione legata anche alla durata del prestito. Nel primo caso si parla di vendite allo scoperto ‘nude’ (‘naked short selling’, in inglese), nel secondo di vendite allo scoperto ‘ricoperte’. In generale chi vende uno strumento finanziario ha tre giorni di tempo per consegnarlo effettivamente: vendendo un titolo il cui prezzo scende, puo’ riacquistarlo a un prezzo inferiore a quello di vendita, con conseguente guadagno, anche nei giorni successivi. Negli attuali sistemi di trading e’ comunque possibile effettuare delle vendite allo scoperto riacquistando il titolo ceduto in una stessa giornata e contando sul fatto che il conteggio sul possesso effettivo di uno strumento finanziario tra acquisti e vendite verra’ fatto alla fine delle contrattazioni. Paletti sulle vendite allo scoperto erano stati gia’ decisi dalle diverse Autorita’ al culmine delle turbolenze sui mercati successive alla crisi dei mutui e al crac Lehman. In Italia la Consob aveva deciso lo stop il 22 settembre del 2008 sulle operazioni su titoli di banche e assicurazioni vietando dapprima la vendita di azioni “non disponibili” (era in pratica il divieto di vendite allo scoperto ‘nude’) e poi, dal primo ottobre successivo, vietando anche la vendita di azioni su cui non ci fosse anche la proprieta’. Si trattava in quel caso di un divieto totale di vendite allo scoperto su banche e assicurazioni, in cui anche le vendite ‘short’ nell’arco di una stessa giornata erano impossibili. Le restrizioni sono poi cadute. Dieci mesi fa la Commissione Europea ha dato il via libera alle nuove regole su alcuni dei prodotti finanziari considerati rischiosi per l’andamento dei mercati. In particolare, le nuove norme – che entreranno in vigore nel 2012 – prevedono anche la possibilita’ di vietare le vendite allo scoperto nel caso ci sia una grave minaccia per la stabilita’ finanziaria, e nel caso questi strumenti finanziari riguardino titoli pubblici dei Paesi Ue.


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