Posts tagged ‘spread’

29 Novembre, 2012

E’ la scuola ad abbattere lo spread

by gabriella

spreadQuesta è la lettera che gli insegnanti della scuola in cui lavoro hanno inviato ai genitori dei propri studenti per invitarli a sostenere la battaglia della scuola in difesa dell’istruzione pubblica.

Caro genitore,

il motivo per cui abbiamo deciso di metterci in agitazione è che vogliamo lottare contro lo spread. Anzi contro gli spread. Lo spread più famoso in Italia è la differenza tra il rendimento dei titoli di stato italiani e quelli tedeschi, cioè quelli più virtuosi d’Europa, ed è espresso in punti base (ogni punto percentuale vale cento punti base). Quello che a 450 punti cadono i governi.

Ecco gli spread contro i quali noi vorremmo combattere (mentre il governo sembra non volerlo fare).

Primo spread: la dispersione scolastica (cioè quanti tra i 24 e i 64 anni hanno come massimo titolo di studio la licenza media). 3720 punti. Questa è la differenza tra il paese più virtuoso d’Europa, la Lituania, e l’Italia. In Italia il 45,2% delle persone tra 24 e 64 anni ha soltanto la terza media, in Lituania l’8%. Ovviamente “bassi livelli di istruzione espongono le persone adulte a una minore inclusione nel mercato del lavoro e riducono le probabilità di accesso ai programmi di formazione continua nel corso della vita”, come dice il rapporto ISTAT del 2012. Cioè in parole povere fanno guadagnare di meno nel corso della vita.

Problema

Per contrastare la dispersione scolastica è meglio assegnare più classi agli insegnanti (e farli lavorare di meno per ogni singolo studente), oppure meno classi (e farli lavorare di più per ogni singolo studente, in particolare, per esempio, per quelli a rischio dispersione)?

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12 Luglio, 2011

Debito pubblico, i meccanismi

by gabriella

Per capire i meccanismi dell’aumento del debito pubblico (sulla Grecia si è sentita raccontare per mesi la fiaba che  “vivevano al di sopra delle loro possibilità”), può essere utile questo articolo del Sole di oggi che racconta come venerdì scorso abbiamo piazzato i nostri BTp (Buoni del Tesoro poliennali) al 6%, poi sceso al 5,80% (nel 2008, prima della crisi, pagavamo il 4,40%), raggiungendo il massimo differenziale di sempre dai bond tedeschi (spread) che ha toccato 318 punti (la Germania oggi paga il 2, 62%).

Se allo strangolamento bancario tradizionale (se sei povero rischio a prestarti denaro, dunque mi paghi un interesse più alto) si aggiungono i giudizi di rating (autentiche profezie che si autoavverano), le scommesse speculative (i CDS sono assicurazioni che garantiscono gli investitori dal rischio e muovono enormi capitali sulle poste a loro convenienti, facendo, di nuovo avverare ciò che “temono”) e le compravendite al ribasso (cioè gli attacchi speculativi veri e propri), sarà facile capire perchè una manovra finanziaria da 40 miliardi (che taglia, comme al solito, pensioni, sanità e scuola) risulta insufficiente dopo un week end .. nero.

Insomma, pensioni, ospedali e scuola sono al tappeto, ma lo sono non certo perchè spendevamo troppo per farle funzionare (secondo una logica da “bilancio familiare”), ma perchè la logica monetarista a cui immoliamo il benessere sociale, funziona in questo modo.

Leggendo l’articolo del Sole si avrà l’impressione che ciò che sta succedendo sia sacrosanto e che tutto funzioni perfettamente, ma non bisogna farci caso, basta avere i giusti anticorpi al loro approccio “Titanic”.

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