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29 Marzo, 2022

Ipazia

by gabriella
Ipazia di Alessandria (370 ca. - 415)

Ipazia di Alessandria (370 ca. – 415)

Matematica, astronoma, filosofa neoplatonica, Ipazia rappresenta l’ultimo esempio di grandezza dell’ellenismo e della scienza precristiana. Invisa al vescovo Cirillo per la sua indipendenza e la sua autorità di maestra, secondo il commentatore cristiano Socrate scolastico, fu aggredita l’8 marzo 415 da un gruppo di fanatici cristiani (i parabolanoi, chierici «barellieri» che costituivano una sorta di milizia privata del vescovo) mentre tornava a casa.

Il loro capo, Pietro il lettore, la tirò giù dalla lettiga, la trascinò nella chiesa costruita sul Cesareion e la uccise brutalmente, scorticandola fino alle ossa (secondo alcune fonti, utilizzando ostrakois, gusci di ostriche o cocci), trascinandone poi i resti in un luogo detto Cinarion, dove furono bruciati.

Cirillo ordinò che fossero distrutte tutte le sue opere, i tredici volumi di commento all’aritmetica di Diofanto, gli otto volumi delle Coniche di Apollonio, il trattato sulle orbite dei pianeti, il trattato su Euclide e Claudio Tolomeo, il Corpus astronomicum, i testi di meccanica, gli strumenti scientifici da lei inventati [fonte: Damascio, Vita di Isidoro].

Quando ti vedo mi prostro davanti a te e alle tue parole,
vedendo la casa astrale della Vergine,
infatti verso il cielo è rivolto ogni tuo atto
Ipazia sacra, bellezza delle parole,
astro incontaminato della sapiente cultura.

Pallada, Antologia Palatina

Indice

1. Piergiorgio Odifreddi, Uccidete Ipazia
2. Margherita Hack, Prefazione ad Antonio Petta, Vita e sogni di una scienziata del IV secolo
3. A. Colavito, A. Petta, Nota a Ipazia scienziata alessandrina
4. Il contesto storico della morte di Ipazia
5. Il dibattito Ipazia, una donna per la libertà, la scienza, contro ogni fanatismo

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