Posts tagged ‘Tommaso Campanella’

22 Novembre, 2013

Il deismo

by gabriella

Traggo dalla voce “deismo” dell’Enciclopedia Treccani e del Dizionario storico della Svizzera questa efficace presentazione della religione naturale e della versione offertane da Rousseau.

Viene chiamata deismo, in senso stretto, quella corrente di pensiero fiorita tra il Sei e il Settecento in Inghilterra, iniziata con E. Herbert of Cherbury (1581-1648), detto “il padre del deismo”, e sviluppatasi con F. Toland (1670-1722), A. Collins (1676-1727), M. Tindal (1656-1733), T. Chubb (1679-1747), H. Bolingbroke (1698-1751) e altri.

Campanella

Tommaso Campanella

I precedenti storici di questo movimento vanno indubbiamente ricercati nella filosofia religiosa del Rinascimento italiano, specie del Campanella, alla cui dottrina si riannoda per più rispetti quella herbertiana, mentre d’altra parte, mutati molti altri termini, un certo deismo si trova nella filosofia religiosa di Hume, di Voltaire, di Rousseau, di Lessing e Leibniz, e, in fondo, dello stesso Kant.

Hume

David Hume

voltaire

François-Marie Arouet, detto Voltaire

Caratteristica del deismo in senso stretto è la contrapposizione alle religioni positive di una religione “naturale”, fondata cioè su quel conato verso l’infinito che attraversa tutta la natura, come semplice oscura tendenza alla conservazione nell’essere, e che nell’uomo diventa luminosa consapevole aspirazione alla divinità (Campanella e Herbert).

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9 Febbraio, 2012

Vita di Tommaso Campanella

by gabriella

Tommaso Campanella (1568 – 1639)

Io nacqui a debellar tre mali estremi: tirannide, sofismi, ipocrisia;
ond’or m’accorgo con quanta armonia

Possanza, Senno, Amor m’insegnò Temi
Questi principii son veri e sopremi
della scoverta gran filosofia

rimedio contra la trina bugia
sotto cui tu piangendo, o mondo, fremi.
Carestie, guerre, pesti, invidia, inganno,
ingiustizia, lussuria, accidia, sdegno,

tutti a que’ tre gran mali sottostanno che nel cieco amor proprio,
figlio degno d’ignoranza, radice e fomento hanno.

Dunque a diveller l’ignoranza io vegno.

La vita di Tommaso Campanella, il pensiero, la ribellione contro la tirannide, gli atti della tortura a cui fu sottoposto per oltre un anno.

Nella poesia filosofica che Campanella titolò Delle radici de’ gran mali del mondo, le tre primalità, Potenza, Sapienza e Amore che Temi (themis), la giustizia, indica al filosofo, sono il rimedio contro la trina bugia della tirannide (quale falsa possanza), della sofistica (in quanto falsa scienza) e dell’ipocrisia (quale falso amore), dalla quale vengono tutti i mali del mondo e che è a sua volta radicata nell’amore di sé, generato dall’ignoranza.

 

Vita di Fra’ Tommaso

Contro l’ignoranza, platonica origine di ogni carenza umana, era venuto dunque battersi il calabrese Giovan Domenico Campanella (1568-1639), nato in una famiglia poverissima ed entrato ragazzo nell’ordine domenicano dove aveva potuto studiare, acquisendo una profonda sapienza filosofica. Nel contesto periferico ed emarginato della terra d’origine era maturata in Campanella l’idea di una congiura contro l’autorità politica e religiosa che egli sentiva al tramonto, dietro l’incalzare di grandi sconvolgimenti naturali e politici. Nell’attesa di quegli eventi straordinari, il filosofo si prefisse di realizzare subito un nuovo ordine: una repubblica fraterna che abolendo proprietà e gerarchie consuetudinarie, laiche ed ecclesiastiche, riaffermasse l’eguaglianza e la giustizia.

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