Archive for Agosto, 2012

22 Agosto, 2012

Pierre Bourdieu, La fabbrica dei dibattiti pubblici

by gabriella

Nel gennaio di quest’anno sono stati pubblicati in Francia due corsi inediti sulla formazione dei dibattiti pubblici e del «discorso dominante», tenuti da Pierre Bourdieu al Collège de France. Di seguito la traduzione dell’articolo dedicato al testo da Le Monde Diplomatique.

La fabbrica dei dibattiti pubblici

Da un lato, una situazione economica e sociale eccezionale. Dall’altro, un dibattito pubblico mutilato, ridotto all’alternativa tra austerità di destra e rigore di sinitra. Come si delimita lo spazio dei discorsi ufficiali, per mezzo di quale prodigio l’opinione di una minoranza si trasforma in «opinione pubblica»? E’ ciò che spiega Pierre Bourdieu in questo corso sullo stato, tenuto al Collège de France nel 1990 e pubblicato questo mese (gennaio 2012, NDR.)

Un uomo pubblico è un ventriloquo che parla a nome dello stato: prende una postura ufficiale – bisognerebbe descrivere la messa in scena dell’ufficialità -, parla in nome e per conto del gruppo sociale a cui si rivolge, parla per e al posto di tutti, e parla come rappresentante dell’universale.

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20 Agosto, 2012

Argentina, Diario del saccheggio

by gabriella

Alla dignità e al coraggio di coloro che resistettero in quegli anni

Fernando E. Solanas

La storia dell’Argentina degli anni zero è quella di una guerra monetaria nella quale la parità del peso con il dollaro ha giocato un ruolo simile ai meccanismi di approfondimento delle diseguaglianze regionali della zona euro.

Il film dedicato da Fernando Solanas ai giorni del saccheggio insiste però soprattutto sui meccanismi di corruzione e di formazione del “debito odioso” (particolarmente nel 3° video) che hanno strangolato il paese. Il regista mostra un popolo che cerca di difendersi dagli effetti delle manovre di Cavallo e De la Rua e dalle loro conseguenze estreme: nell’ultimo spezzone le prime piccole vittime della fame nel nord dell’Argentina.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=Q7bOj_Y2Etc&feature=relmfu]

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19 Agosto, 2012

Nicola Gallerano, L’uso pubblico della storia. Bodei, Fine delle filosofie della storia?

by gabriella

Staccandosi dalla connotazione negativa che Jurgen Habermas aveva attribuito alla locuzione ‘uso pubblico della storia’, lo storico italiano Nicola Gallerano mostra come da sempre nell’operazione storiografica «la dimensione cognitiva si affianchi e si mescoli con quella affettiva, intrisa di valori, predilezioni, scelte non o pre-scientifiche». Nello specifico le rotture da cui è nata la contemporaneità hanno da una parte fatto perdere la fiducia ingenua di cui erano portatori gli storicismi classici e dall’altra hanno fatto emergere un bisogno di identità e di radicamento i cui effetti sono rintracciabili in una «ipertrofia dei riferimenti storici nel discorso pubblico».

Dall’Introduzione di Nicola Gallerano a L’uso pubblico della storia, F.Angeli, Milano, 1995, p. 7-8.

«Uso pubblico della storia» è una definizione che risale a Jurgen Habermas ed è stata da lui applicata alla «disputa tra gli storici» tedeschi [in G. E. Rusconi (a cura di), Germania: un passato che non passa. I crimini nazisti e l’identità tedesca, Torino, Einaudi, 1987, pp. 102-103]. Per uso pubblico della storia Haberman intende un dibattito che è in ultima istanza etico e politico sul passato. Un dibattito che si svolge «in prima» e non già «in terza» persona, a sottolineare cioè che non si tratta di una disputa scientifica – che richiede appunto la “terza” persona – ma di un contesto che coinvolge direttamente memoria, identità individuali e collettive, giudizi politici sul presente e sul futuro.

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18 Agosto, 2012

Pierre Bayle, Pensieri sulla cometa

by gabriella

I brani seguenti sono tratti dai Pensieri sulla cometa (1682), testo polemico redatto da Pierre Bayle in occasione del passaggio di una cometa nel 1705 dedicata ad Halley, l’astronomo che ne calcolò l’orbita – che era stato sfruttato propagandisticamente dalla Chiesa cattolica e dalla cultura d’apparato per diffondere l’idea di imminenti castighi divini e instillare odio contro chi non si conformasse alla religione e alla visione del mondo dominanti.

Fingendosi «cattolico romano» e impegnato in un dialogo epistolare con un «dottore della Sorbona», Bayle affronta una lunga disamina delle cause psicologiche, politiche, filosofiche e storiche della mentalità che attribuiva all’ira di Dio fatti e prodigi naturali e nel corso dell’opera ne dissolve le premesse, descrivendo l’eticità di un mondo ateo e argomentando conclusivamente che la coscienza morale è più profonda e fondamentale di quella religiosa e confessionale e costituisce anzi, l’unica base della comunicazione e del confronto tra gli uomini.

I Pensieri sulla cometa, insieme al Dizionario storico critico (è accessibile in rete il testo in lingua originale) furono tra i primi strumenti di critica militante che i Lumi opposero alla superstizione, all’oscurantismo e all’uso strumentale della paura e della credulità popolare.

Né la tradizione generale, né l’unanime consenso degli uomini possono sostituirsi alla verità, altrimenti bisognerebbe anche ammettere che le superstizioni sugli auguri e sui prodigi, che i Romani avevano apprese dagli Etruschi, e tutte le sfrontatezze dei pagani sulle divinazioni, fossero altrettante verità incontestabili, visto che tutti ci credevano, come credevano ai presagi delle comete.

Pensieri sulla cometa, (Roma-Bari, Laterza, 1979, 45, p. 91)

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14 Agosto, 2012

Bertold Brecht, Odio di classe

by gabriella

miseriaQuelli che portano via la carne dalle tavole
insegnano ad accontentarsi.
Coloro ai quali il dono è destinato
esigono spirito di sacrificio.

I ben pasciuti parlano agli affamati
dei grandi tempi che verranno.
Quelli che portano all’abisso la nazione
affermano che governare è troppo difficile
per l’uomo qualsiasi.

14 Agosto, 2012

Pierluigi Vuillermin, Brecht: “Cinque difficoltà per chi scrive la verità”

by gabriella

Il Brecht parresiaste, analizzato in un brillante saggio di Pierluigi Vuillermin uscito su Kainòs nel 2012.

Chi ai nostri giorni voglia combattere la menzogna e l’ignoranza e scrivere la verità, deve superare almeno cinque difficoltà. Deve avere il coraggio di scrivere la verità, benché essa venga ovunque soffocata; l’accortezza di riconoscerla, benché venga ovunque travisata, l’arte di renderla maneggevole come un’arma; l’avvedutezza di saper scegliere coloro nelle cui mani essa diventa efficace; l’astuzia di divulgarla fra questi ultimi.

Bertold Brecht

In questo saggio1 mi propongo di rileggere, e in un certo senso riattualizzare, un famoso testo brechtiano degli anni Trenta. Si tratta di uno scritto politico-letterario che Brecht pubblica nel 1935, dopo l’avvento di Hitler al potere, in cui il drammaturgo tedesco, ormai in esilio, rivolgendosi agli artisti e agli intellettuali, enuncia le regole programmatiche (quasi un manuale di strategia militare) per dire la verità ai deboli e combattere la menzogna dei potenti.

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14 Agosto, 2012

L’elaborazione del lutto

by gabriella

Il percorso di elaborazione del lutto, dalla rimozione all’accettazione della perdita, nella straziante clip di Sean Penn 9’11’01.

14 Agosto, 2012

Bertold Brecht, Il nemico, Dalla parte del torto, Eppure noi sappiamo, Generale, Potessi tu trasformare il mondo, Lode della dialettica, Lode del comunismo

by gabriella

BrechtIl nemico

Al momento di marciare
molti non sanno
che alla loro testa marcia il nemico.

La voce che li comanda
è la voce del loro nemico.
E chi parla del nemico
è lui stesso il nemico.

 

Dalla parte del torto

Ci sedemmo dalla parte del torto
visto che tutti gli altri posti erano occupati.

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13 Agosto, 2012

Ilva, non di sola morte

by gabriella

Il ricatto e l’oppressione quotidiana dentro e fuori la fabbrica, nell’intervista realizzata da David Cobbe, Devi Sacchetto e Luca Cobbe, a un operaio dell’Ilva di Taranto. In coda l’articolo del Fatto quodiano sulle intercettazioni e il coinvolgimento della Regione Puglia nella costruzione del silenzio sul disastro.

Cataldo Ranieri ci dà appuntamento in un piazzale, alle otto di sera, in uno dei tanti baracchini in cui si mangiano le pucce tarantine. La nostra intervista dovrebbe svolgersi prima della riunione del Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, ma ben presto si tramuta in una sorta di chiacchierata collettiva con circa trenta persone che, a nostro avviso, mostrano bene le diverse sfaccettature di questo movimento ancora in fasce. L’incontro avviene il 9 agosto, cioè il giorno prima che il giudice per le indagini preliminari di Taranto, Patrizia Todisco, notificasse all’Ilva che il risanamento va fatto a fuoco spento. Colpisce come l’onnipotente governo tecnico sia messo in crisi dalla decisione tecnica di una funzionaria burocratica. Improvvisamente la decisione politica torna a essere occasionale e in deroga alle regole. E’ persino divertente che il provvedimento di ieri esautori Bruno Ferrante, scelto affinché la sua faccia tecnico-burocratica nascondesse quella del padrone interessato solo al profitto. Ma più che sulle sventure tecniche dei vari livelli di governo tecnico della crisi, o sul ruolo della magistratura che, immaginiamo, abbia ancora molto altro da indagare, ci interessava cominciare a ragionare sulla condizione operaia in Italia, a partire da quanti sembrano esprimere nuove forme di soggettività dentro e fuori le fabbriche.

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12 Agosto, 2012

Il problema della scelta e la teoria della prospetto

by gabriella
Amos Tversky

Amos Tversky

Daniel Kanheman

Daniel Kanheman

Nel 1979, gli psicologi israeliani Kahneman e Tversky presentarono il loro studio sulla violazione degli assiomi di razionalità, mostrando che le scelte individuali se ne discostano sistematicamente (Teoria dell’utilità attesa).

La Teoria del Prospetto, postulata da Kahneman e Tversky nel 1979, poggia sulla constatazione che gli individui sembrano valutare ogni possibile esito di una decisione sulla base di un punto di riferimento, o status quo, quale può essere, per esempio, la loro situazione al momento della decisione.

La teoria di Kanheman e Tversky è una teoria descrittiva, il cui obiettivo è quello di spiegare come e perché le scelte si discostino, in maniera sistematica, da quelle previste dalla teoria standard della decisione e quindi perché i decisori violino frequentemente gli assiomi di base della teoria dell’utilità attesa e del comportamento razionale. 
La conclusione principale a cui sono giunti gli autori impegnati su questo tema, è che esiste un effetto inquadramento (framing effect) per cui enunciazioni logicamente equivalenti (ma non in modo trasparente) conducono a decisioni differenti. Decisioni che sembrano essere determinate da altre variabili, quali il linguaggio utilizzato, il contesto in cui è inserita la scelta, la natura del problema, oppure la percezione psicologica soggettiva del problema.
Dal punto di vista concettuale la teoria del prospetto introduce alcuni importanti concetti che, di fatto, mettono completamente in discussione gli assiomi della teoria decisionale classica.

L’Asian disease problem

Dopo aver selezionato due gruppi di candidati, Tversky e Kahneman hanno posto il seguente problema chiedendo ai partecipanti cosa avrebbero fatto se la scelta fosse dipesa da loro: negli Stati Uniti sta per giungere una nuova malattia proveniente dall’Asia, sono a rischio le vite di 600 persone; al primo gruppo è stato proposto quanto segue:
  • Programma A: 200 persone si salvano
  • Programma B: 1/3 di probabilità di salvare tutti, 2/3 di probabilità di non salvare nessuno

I programmi per il secondo gruppo erano invece i seguenti:

  • Programma C: 400 persone muoiono
  • Programma D: 1/3 di probabilità che nessuno muoia, 2/3 di probabilità che muoiano tutti

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