Questo capitolo de L’anello di Re Salomone – sovrano la cui leggenda narra che sapesse parlare agli animali – è dedicato al mio gatto e agli animali che popolano quotidianamente le lezioni di Scienze umane.
«Le attività del docente nella scuola del futuro saranno diversificate, perché il docente diventerà un direttore d’orchestra in un sistema molto più complesso. Ci vorrà maggiore flessibilità, ci potrebbero essere persone che lavoreranno un po’ meno e altre un po’ più».
«Il Paese va allenato. Dobbiamo usare un po’ di bastone e un po’ di carota e qualche volta dobbiamo utilizzare un po’ di più il bastone e un po’ meno la carota. In altri momenti bisogna dare più carote, ma mai troppe».
Gli insegnanti, il cui orario settimanale è andato via via aumentando, sono diventati delle “macchine per vendere fiato”. Ma “la merce fiato” perde in qualità tutto ciò che guadagna in quantità. Chi ha vissuto nella scuola sa che non si può vendere impunemente fiato per 20 ore alla…settimana. La scuola a volerla fare sul serio logora. E se si supera una certa soglia nasce una “complicità dolorosa ma fatale tra insegnanti e studenti a far passare il tempo”. La scuola si trasforma in un ufficio, o in una caserma, col fine di tenere a bada per un certo numero di ore i giovani; perde ogni fine formativo.
«L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio».
«Per la sua legge il popolo ha da combattere
come per le sue mura».e la guida filosofica all’azione: Eraclito, fr. 44
Sembra che tutti – davvero – dovranno fare i conti con gli insegnanti. Sorprendenti disagio e mobilitazione in questi giorni: coinvolto anche chi finora ha reagito ai precedenti provvedimenti con inerzia. Tutti, e non solo deputati e senatori del Pd, che stanno ricevendo piogge di e-mail con domande nette: fino a quanto sono disponibili a dire no a un aumento autoritario del nostro orario di lezione? Per la cronaca: dopo 5 giorni di invii, pochissime sono le risposte, attentamente monitorate: i nostri voti non saranno, questa volta, a scatola chiusa. Tutti, perché il dissenso è trasversale e la questione delle 24 ore sta finalmente facendo emergere anche l’altra insidia che minaccia oggi la democrazia nella scuola: la pdl 953, controriforma degli organi collegiali.
È iniziata oggi a Chicago (17 settembre 2012) la seconda settimana di sciopero per 26 mila insegnanti. Lo sciopero è stato deciso dopo il fallimento dei negoziati su alcune riforme proposte dal sindaco della città Rahm Emanuel, ex capo dello staff di Barack Obama. La protesta coinvolge da lunedì 10 settembre circa 350 mila studenti e ora il sindaco della città, al quale di fatto compete la responsabilità diretta di tutto il sistema (l’amministratore delegato che guida il distretto scolastico di Chicago, infatti, fa riferimento alla giunta comunale e in ultima istanza al sindaco), ha detto che si sarebbe presto rivolto a un tribunale per mettere immediatamente fine a uno sciopero che «mette in pericolo la salute e la sicurezza» degli studenti e delle studentesse:
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