Archive for Ottobre, 2012

7 Ottobre, 2012

Il sacco del denaro pubblico e lo scenario della post-politica

by gabriella

Proposta di lavoro per la codocenza filosofia-storia del 10 ottobre 2012.

Il problema

Lo scandalo Penati
Lo scandalo Lusi
Lo scandalo Fiorito

Scenari possibili

Qualche giorno fa, l’assessore alla mobilità della regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, ha provato a spiegare a un’opinione pubblica inferocita che dimezzando compensi ed aggravando le responsabilità, si seleziona proprio ciò che si vuole eliminare: una classe politica dedita al furto. Subissato di tweet ed epiteti ingiuriosi in rete, ha provato ad uscirne dichiarando di aver voluto lanciare una provocazione. In realtà, la questione é rilevante e c’è dunque da provare a pensarla.

Pensare (platonicamente) le cause, le conseguenze e, perché no, anche la campagna di stampa

C’é da chiedersi, infatti se, oltre alle ovvie ragioni legate alla remuneratività degli scandali, la stampa (cioè testate giornalistiche che hanno proprietari ben noti) non abbia ragioni più importanti per alimentare la rabbia popolare, come sta facendo con un certo entusiasmo almeno dalla pubblicazione del best seller di Stella e Rizzo – giornalisti del Corriere della Sera – La casta.

L’ipotesi di Pasquale Cicalese

7 Ottobre, 2012

Artificiel

by gabriella

Cortometraggio realizzato nel contesto della seconda edizione del Festival International du Court Metrage Philosophique scolaire di St-Pol-sur-Ternois, ideato dal prof. Clovis Fauquembergue.

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Il programma del festival 2013.

5 Ottobre, 2012

Ariel Kyrou, Anne Querrien, Anne Sauvagnargues, La grandeur démocratique de l’école

by gabriella

Segnalo questo articolo sul declino della scuola repubblicana (anche in Francia sebbene in forme meno drammatiche di quella italiana) uscito sul numero 48 di Multitude, marzo 2012. Il testo, molto ricco, affronta tutti nodi delle trasformazioni che la società neoliberale impone alla scuola allontanandola dal modello repubblicano, ma anche la reazione degli insegnanti a questo declino. Per non arrendersi alla chiusura degli spazi e alla sparizione delle risorse gli insegnanti salgono sul web e diventano documentalisti per insegnare ai propri studenti a discernere significati nel gran mare di dati. Succede in Francia e succede anche qui.

Les attaques systématiques du gouvernement contre la vieille école républicaine n’affirment pas seulement une défiance, elles confirment une réorientation : les enseignants ne sont pas invités à élargir le champ de leurs centres d’intérêts, ou à redéployer les activités qu’ils mènent avec leurs élèves comme les plus mobilisés d’entre eux le faisaient les décennies passées. Même la dite ouverture à la société civile, se résumant trop souvent à un stage de trois jours en entreprise, semble remise au placard. Non, au pied de l’autel de la rentabilité du temps de présence, les enseignants doivent se mettre au garde à vous, laisser partir les collègues à la retraite, travailler sans rechigner, respecter les changements de programmes qui se succèdent, obéir aux sautes d’humeur du gouvernement, ranger les lectures « difficiles », remplacer un collègue défaillant quelle que soit la matière, faire de l’école une garderie. Obéir + obéir + obéir + obéir + obéir… Bref, reprendre le pli d’une caricature de l’école d’autrefois.

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5 Ottobre, 2012

Pasquale Cicalese, Banche e industria contro la Riforma Bassanini del titolo V

by gabriella

Secondo Cicalese, uno degli errori insostenibili della classe dirigente italiana degli ultimi vent’anni è stata la riforma del Titolo V della Costituzione, preceduta dal decreto legislativo n° 112/98 (cosiddetto Bassanini bis), che ha causato l’aumento incontrollabile dei costi dello stato e le possibilità di furto del denaro pubblico del nostro paese, uno dei più corrotti al mondo.

Un autentico delirio: la politica energetica, infrastrutturale, industriale e le sovvenzioni alle imprese sono state tutte regionalizzate, una parcellizzazione delle risorse che ha provocato un autentico cortocircuito. Metteteci la formazione professionale, fatta da quegli autentici enti parassitari, compresi i sindacati ufficiali, che sono gli enti di formazione, metteteci pure che per stabilire se un cittadino ha diritto all’invalidità passa da strutture regionalizzate, metteteci poi la spesa sanitaria e la politica agraria, anch’esse regionalizzate, e il delirio è servito.

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5 Ottobre, 2012

Dal terrore alla violenza estrema, Colloquio internazionale di Belgrado 8-10 dicembre 2011

by gabriella

Raccolgo gli interventi al Colloquio internazionale di Belgrado dedicato al passaggio dal terrore alla violenza estrema che caratterizzerebbe le società neoliberali e che Etienne Balibar colloca dubitativamente, nella sua relazione introduttiva, tra la constatazione, la profezia e l’avvertimento.

L’intervento introduttivo di Etienne Balibar

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5 Ottobre, 2012

Jean-Paul Galibert, Siete usa e getta? Recensione di Bertrand Ogilvie, L’homme jetable

by gabriella

Traduco la recensione di Jean-Paul Galibert al libro di Bertrand Ogilvie, L’homme jetable. Essai sur l’exterminisme et la violence extrème, Paris, Éditions Amsterdam, 2012, prefazione di Étienne Balibar [L’uomo usa e getta. Saggio sullo sterminismo e la violenza estrema].  Ogilvie illustra il passaggio dalla biopolica del far vivere e lasciar morire (Foucault) ad una bioeconomia del far vivere a morte e far morire in massa (si veda il Colloquio di Belgrado dal minuto 9:00 al 10:34). L’originale francese è in coda. Qui una sintesi (in francese) del saggio.

Après le «faire mourir et laisser vivre» qui serait la formule de la souverainété, et le «faire vivre et laisser mourir» qui Foucault forge comme la formule de la biopolitique, on serait dans l’hypothèse  d’un «faire vivre à mort et d’un laisser mourir en masse» qui serait celle de la bioéconomie.

Bertrand Ogilvie

Stagisti, precari. Contratti a tempo determinato. Flessibilità. Licenziamenti. Disoccupati «in fin di diritti», persone in fin di vita. Tutti questi termini dicono a quale punto, in fondo, si ha ben poco bisogno di noi. Quale sorte ci attende?

Bertrand Ogilvie ci pone una questione tanto terribile quanto inevitabile: come siamo diventati rottamabili? Come concepire, nella storia della violenza, questa nuova relazione di potere e questo nuovo statuto che, al di là dello sfruttamento del nostro lavoro, ci destina in anticipo a una sorta di liquidazione programmata?

Sotto il duro e bel titolo de l‘homme jetable (a perdere, rottamabile, da gettare, NDR) Ogilvie raccoglie una serie organica di saggi, una serie di tappe del cammino per pensare questa violenza estrema che é divenuta oggi il quotidiano spettacolare e al tempo stesso meglio dissimulato nella sua ordinarietà.

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1 Ottobre, 2012

Il pensiero cinese antico

by gabriella

china province-mapContemporaneamente alla fioritura della filosofia greca (Socrate, Platone) e indiana (Siddhartha Gautama, il Buddha), il VI° e V° secolo vede attivi in Cina Confucio (Kung Fuzí), fondatore del Ru Jia, la scuola dei letterati, Mòzî (Mo Tzu), caposcuola del moismo (Mo Chia), e Zhuāngzǐ (Chuang Tzu), il principale prosecutore della scuola daoista nata con Laozí (Lao Tzu).

A questa prima fase segue il cosiddetto periodo delle “cento scuole”, un’epoca di impressionante vivacità intellettuale che vede nascere, oltre alla scuola dello yin-yang il cui testo fondamentale, l’I-Ching o Libro dei mutamenti, è da datare però al secondo o addirittura al terzo millennio a. C. -, la speculazione di Mencio (Mengzí), caposcuola dell’indirizzo spiritualista del Ru Jia, di Xunzí  (Hsun Tzu), autore de L’arte della guerra ed espressione dell’opposta corrente materialista della scuola confuciana, e di Han Feizí, iniziatore del pensiero autoritario dei legisti (Fa Jia).

 

Indice

1. Confucio e il Ru Jia
2. Laozí e il Dao Jia
3. Han Feizí e i legisti (Fa Jia)


1.
Confucio e il Ru Jia

Tutte le cose sono complete dentro di noi. Non c’è maggiore delizia che comprendere questo mediante l’educazione di se stessi.

Mencio (Mengzí) , VII, 1

Il maestro Kung (Khung Fu Tzu, latinizzato in Confucio), come fu sempre chiamato Khung Chhiu, era nato nel -552 (VI° a. C.) nel piccolo stato di Lu nell’odierno Shandong.

Più che un pensatore originale, Confucio fu, in primo luogo, un maestro di morale, interessato a sviluppare un codice etico capace di migliorare la vita associata degli uomini. Il tema centrale del suo insegnamento è stato infatti quello del completo sviluppo della personalità e dell’armonizzazione dei rapporti umani finalizzato al conseguimento del bene comune.

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1 Ottobre, 2012

Lin Hai 林海. Lo Chia-Luen, Il punto di vista confuciano sull’integrazione oriente-occidente

by gabriella

In questi giorni ho ripreso in mano un vecchio libro di storia della filosofia orientale. Rileggendolo, ho sostato con sorpresa sulle parole con cui il prof. Lo Chia-Luen aveva concluso il capitolo dedicato al pensiero cinese, parole spiazzanti per chi è abituato a pensare in termini di identità e omologazione. Con finale confuciano.

Le componenti e le manifestazioni del pensiero che abbiamo ricordato costituiscono la materia di cui è sostanziata la civiltà cinese. Esse hanno meriti e demeriti, comportano vantaggi e svantaggi, produssero fortune e sventure, risultati ambiti e conseguenze spiacevoli.

Ma quel che più importa è che noi ci troviamo in una nuova èra di contatti, impulsi e integrazioni culturali. L’oriente non è più a oriente e l’occidente a occidente, poiché la diminuzione delle distanze e le sempre più ingegnose invenzioni per trasmettere il pensiero e diffondere le idee costringono continuamente i due titanici gemelli ad incontrarsi ad ogni momento.

La nascita di una nuova civiltà, forse di una civiltà mondiale, è già annunciata. Nulla dell’antico può conservare la sua antica forma o sostanza, perché è antico, e nulla del nuovo può sorgere e permanere scacciando completamente il passato, in quanto tale passato permane e continua a vivere in coloro che lo hanno ereditato.

Il che fa parte del grande schema dell’evoluzione, che significa semplicemente mutamento e non implica mai progresso. Il progresso presuppone uno scopo, un ideale posto davanti o dietro di noi. Nel gigantesco processo di formazione di una nuova cultura, è essenziale che gli intellettuali di tutto il mondo conservino un’ampia visione della vita e alti ideali. Solo così potranno essere accomunati alla nobile missione di accelerare l’evoluzione culturale verso la perfezione del genere umano.

Lo Chia-Luen, Caratteristiche generali del pensiero cinese, in Storia della filosofia orientale, a cura di Sarvepalli Radhakrishnan, Milano, Feltrinelli, 1962, pp. 702-703.

1 Ottobre, 2012

Joseph Needham, Il Fa Chia, la scuola dei legisti

by gabriella
Joseph Needham

Joseph Needham

needhNel capitolo di Scienza e civiltà in Cina dedicato ai legisti [contenuto nel secondo volume dell’opera], Needham analizza in profondità l’indirizzo di pensiero autoritario che contribuì all’unificazione imperiale della Cina: il Fa Chia, la scuola dei legisti.

Significative le loro dispute sul conflitto tra legge positiva (fa) e legge di natura e non meno celebri le convinzioni della scuola sulla funzione del diritto penale e della crudeltà delle sanzioni nella conservazione dello stato.

L’amore legista per i numerico e il quantitativo a scapito del “qualitativo” e la capacità di rovesciamento delle tesi antagoniste di cui diedero prova i suoi esponenti ne fanno una lettura di straordinario interesse per chi si interessi dei topoi e del funzionamento del pensiero autoritario di ogni epoca.

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