Archive for 9 Settembre, 2013

9 Settembre, 2013

Massimiliano Bucchi, Scienze a-sociali

by gabriella

neuroscienze«La fisica è l’unica vera scienza; tutto il resto è collezione di francobolli».

Con questa frase sprezzante, più di un secolo fa il fisico Ernest Rutherford amava chiudere il conto dei rapporti, spesso competitivi, tra discipline diverse. Erano gli anni in cui fisica e chimica si contendevano, anche aspramente, fenomeni e oggetti di studio. Da sempre discipline “rampanti”, forti dei propri successi e del proprio riconoscimento pubblico, “colonizzano” territori tradizionalmente di pertinenza di altri settori. Nei decenni successivi alla tragedia di Hiroshima, i ricercatori del Department of Energy americano estesero gradualmente le proprie competenze all’ambito biologico con il mandato di monitorare gli effetti delle radiazioni atomiche sulla salute e sui geni, giungendo addirittura a un passo dall’aggiudicarsi il coordinamento del Progetto Genoma.

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9 Settembre, 2013

Julia Kristeva, La fine del peccato

by gabriella

Julia_KristevaUn’intervsista a Julia Kristeva sul declino della norma e il significato psicologico del limite .

Mentre varco il portone della casa parigina di Julia Kristeva, il pensiero subito va alla femminista ultrabattagliera, alla giovane redattrice della rivista davanguardia Tel Quel, alla inquieta psicanalista e studiosa di semiotica amica di Foucault, Barthes, Derrida… E poi mi trovo di fronte una bella signora settantenne che, senza rinnegare affatto quei trascorsi, sta percorrendo itinerari che si sono arricchiti di nuove sfumature.

La nostra eredità culturale è doppia. Da un lato il cristianesimo, dallaltro lilluminismo, rottura irreversibile della civilizzazione europea. Tanto più qui in Francia: patria della rivoluzione francese e dei diritti delluomo. Nel momento in cui la nozione di peccato perde senso per la parte secolarizzata della popolazione, resta la grande preoccupazione sul significato delletica laica. Ebene lo dimostra il dilemma dellattuale governo francese, che si chiede se sia giusto insegnare una morale laica o propendere piuttosto per un insegnamento laico della morale. Perché un sistema di regole preconfezionato che vada bene per tutti ormai è impensabile. Si tratta allora di riconoscere la specificità della vita interiore di ciascuno e conseguentemente trovare la versione singolare, personale, di tali regole.

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9 Settembre, 2013

Zygmunt Bauman, Non c’è spiegazione senza teoria

by gabriella

BaumanUn’intervista a Zygmunt Bauman sulle sfide che le scienze quantitative pongono alle scienze umane (storiche, idiografiche o dello spirito). La Repubblica, 8 settembre 2013.

Da una parte le neuroscienze spiegano ogni azione umana in termini di funzioni del cervello. Dallaltra i Big Data promettono di rendere computabile qualsiasi trend sociale. Professore, la sua è una disciplina in via di estinzione?

Non direi. Le scienze sociali, o scienze della cultura, stanno a metà strada tra scienze e umanesimo. E oscillano tra due modelli teorici, quello di Emile Durkheim e quello di Max Weber, e le loro numerose riscritture.

Ci riassume le differenze?

Durkheim, ardente positivista, proponeva il metodo scientifico universale e lo applicava al regno dei fatti sociali, che considerava realtà come le altre perché determinano i comportamenti. Weber, anti-positivista, riconosceva che la sociologia è una scienza, però diversa da quelle che si occupano della natura. Non per il terreno che coltiva, ma per il metodo di coltivazione. Nel senso che non si ferma alla spiegazione (trovare le cause) ma procede verso la comprensione (trovare il significato). Un naturalista può descrivere tutto di un albero ma non, ovviamente, come si sente. Questo è il lavoro del sociologo: cercare di capire gli oggetti del suo studio.

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