L’economia legale è così simile e sussidiata da quella criminale che l’Eurostat non ha trovato imbarazzante comunicarci, proprio in questi giorni che, dal 2016, i traffici umani, lo sfruttamento della prostituzione e lo spaccio – non più osceni, in effetti, dello sfruttamento dei Sikh nel Lazio, dei raccoglitori di pomodori in Puglia, o delle infiltrazioni mafiose in Val Susa o all’Expo – saranno inclusi nella base di calcolo del PIL.
Si aspettano evidentemente che si attinga senza fare una piega alla cinica dossografia che si rallegra per la caduta del velo d’ipocrisia, l’alleggerimento del carico degli onesti, la speranza di un’allentamento delle misure d’austerity, cioè che popoli impoveriti [che hanno già perso molto, ma soprattutto la capacità di decifrare un mondo troppo ostile e troppo complicato per loro], tirino un sospiro di sollievo [diminuirà il rapporto deficit-PIL: non si sa cos’è, ma si è capito che è una fregatura certa per chi non ha soldi] o peggio, finiscano per rassicurarsi all’idea che mentre aspetta quel posto di scaricatore di cassette al mercato (già caro a Brunetta), si possa sempre mandare un figlio a spacciare per sbarcare il lunario.
read more »
Commenti recenti