Archive for Febbraio, 2015

13 Febbraio, 2015

Emily Sparks e Reuben Pantier, poesia e dramma dell’eros pedagogico

by gabriella

Dov’è quel ragazzo, il mio ragazzo –
in che remota parte del mondo è finito?
Il ragazzo che a scuola ho amato più di tutti? –
Io, la maestra, la zitella, il vergine cuore,
che li sentiva tutti come figli propri.

Lo conoscevo davvero il mio ragazzo,
quando lo giudicavo uno spirito ardente,
attivo, mai appagato?
Oh ragazzo, ragazzo, per cui ho pregato, pregato
in molte ore di veglia la notte,
ricordi la lettera che ti ho scritto sulla bellezza dell’amore di Cristo?

Sia che tu l’abbia capita o no, mio ragazzo,
dovunque tu sia
opera per la salvezza dell’anima tua,
che tutto il fango, tutte le scorie
possano fondersi nel fuoco che c’è in te,
finché il fuoco non sia altro che luce!…
Nient’altro che luce!

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11 Febbraio, 2015

L’intelligenza delle piante

by gabriella

alberoRadio3Scienza affronta il tema dei plantoidi, ibridi ingegneristici che emulano le proprietà delle piante. Per poterli costruire, gli ingegneri hanno bisogno di sapere dai biologi cosa sia esattamente una pianta. Ne emerge un quadro sorprendente di abilità e strategie vegetali che sfidano l’immagine corrente di questi viventi e sollevano riflessioni sull’idea stessa di intelligenza e la sua base fisiologica, visto che i vegetali non hanno neuroni né sistema nervoso.

Se è tempo di abbandonare l’antropocentrismo e avviare una rivoluzione copernicana anche in biologia, resiste invece la visione di Aristotele che nel De anima aveva illustrato più tipi di intelligenza o abilità possedute dai viventi e non si era certo ingannato come i moderni sulla cognizione, scambiandola magari per un’attitudine univoca a risolvere problemi (problem solving). 

Sotto un articolo di Annamaria testa uscito su Internazionale dell’8 febbraio 2016, dedicato a Stefano Mancuso e all’intelligenza delle piante.

 

Annamaria Testa, L’intelligenza silenziosa e sconosciuta delle piante

Stefano mancuso, Direttore del labvoratorio di Neurobiologia vegetale di Firenze

Stefano Mancuso, Direttore del Laboratorio di Neurobiologia Vegetale di Firenze

Quando parliamo di vita, racconta Mancuso, prima di tutto pensiamo a noi stessi, e poi agli animali. Eppure si stima che tra il 95 per cento e il 99,5 per cento della biomassa del pianeta sia composta da piante. Se si osserva la questione della vita in questi termini, la presenza animale (compresa la nostra) è ininfluente.

Tuttavia il mondo vegetale ha sempre suscitato scarsa attenzione: nella Bibbia, Noè salva dal diluvio universale una coppia di ogni specie animale ma si dimentica dei vegetali. Eppure è il ramoscello d’ulivo portato da una colomba a segnalargli che il diluvio è finito. Eppure la prima cosa che fa, terminato il diluvio, è piantare l’albero della vite.

Aristotele riteneva il mondo vegetale più vicino al mondo inorganico che a quello animale: le piante non possono muoversi né sentire, dice, e dunque non sono “animate”. Poi ci ripensa, perché dopotutto sono in grado di riprodursi, e decide che sì, non sono proprio inanimate, ma quasi. Noi la pensiamo più o meno ancora come Aristotele.

Proprio perché non possono scappare, le piante sono molto più sensibili rispetto agli animali.

Le piante sono organismi pionieri. Usano pochissima energia, e ne producono più di quanta ne consumano. Sono autotrofe, cioè energeticamente autosufficienti, perché la loro sopravvivenza in termini di nutrimento non dipende da altri esseri viventi. Le piante da fiore (angiosperme) sono la grande maggioranza e sono apparse sul pianeta dopo l’apparizione dei mammiferi. Sono organismi molto moderni ed evoluti. Sono molto, molto diverse da noi su due dimensioni fondamentali: lo spazio e il tempo.

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11 Febbraio, 2015

L’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio

by gabriella

In questo capolavoro del 1817, Hegel pensa la realtà come idea nel suo iniziale porsi astrattamente (logica), oggettivarsi nell’elemento più estraneo (natura), quindi riconoscersi in una sintesi superiore (spirito, cioè consapevolezza che natura e cultura, io e gli altri, l’uomo e Dio sono la stessa cosa). La filosofia si fa così sistema, cioè scienza della totalità, capace quindi di dare fondazione metafisica all’intero albero del sapere, così da radicare l’oggetto delle scienze particolari nella verità.

Cliccare sull’immagine per vederla a grandezza naturale.

Enciclopedia_delle_scienze_filosofiche_in_compendio

10 Febbraio, 2015

La crisi degli asini

by gabriella

asiniApologo sulla crisi del debito di Occupy Wall Street.

Un uomo in giacca e cravatta è apparso un giorno in un villaggio.

In piedi su una cassetta della frutta, gridò a chi passava che avrebbe comprato a € 100 in contanti ogni asino che gli fosse stato offerto.
I contadini erano effettivamente un po’ sorpresi, ma il prezzo era alto e quelli che accettarono tornarono a casa con il portafoglio gonfio, felici come una pasqua.
L’uomo venne anche il giorno dopo e questa volta offrì 150 € per asino, e di nuovo tante persone gli vendettero i propri animali.
Il giorno seguente, offrì 300 € a quelli che non avevano ancora venduto gli ultimi asini del villaggio.
Vedendo che non ne rimaneva nessuno, annunciò che avrebbe comprato asini a 500 € la settimana successiva e se ne andò dal villaggio.

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9 Febbraio, 2015

Varoufakis, Il debito (schuld) e la morale della formica

by gabriella
formica

La morale della formica

Yanis Varoufakis ha fornito la propria interpretazione della morale del debito (schuld, in tedesco, significa anche colpa) in alcune recenti interviste. Nella prima (frammento tradotto da Mauro Poggi) racconta il dialogo con uno dei membri della Commissione europea, nella seconda, offre una scanzonata, ma efficace rilettura della favola di Esopo narrata all’elettore tedesco ogni notte per conciliargli il sonno.

Bene, lasci che le racconti quello che mi è capitato a Bruxelles circa un anno e mezzo fa, parlando con uno dei Commissari di cui non farò il nome qui. Gli avevo obiettato che come economista ritenevo abbastanza idiota aumentare l’IVA in un paese dove la recessione stava partendo a razzo. Quello che intendevo sottolineare era una semplice evidenza macroeconomica: quando la domanda crolla, se aumenti l’IVA finisci con l’avere minori entrate di tasse indirette; i prezzi aumentano e i redditi cadono, perché la domanda crolla ancor più rapidamente.

Così ho domandato al Commissario: “Perché lo state facendo? L’Obiettivo dell’Unione europea non è aumentare le entrate anziché soffocarle?”. Le dico quale fu la risposta: “Lei ha perfettamente ragione. Sappiamo che il risultato è questo, ma è una lezione che cerchiamo di insegnare all’Italia, a Roma in particolare – al Governo di Roma, su cosa si dovrebbero aspettare che accadrà loro se non fanno quello che gli viene detto“.

[un taglio imperfetto del video ha cancellato le ultime parole]

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Il commento di Krugman è stato: “l’Europa dovrebbe smettere di sostituire l’analisi alla morale”. Personalmente, tendo a pensare piuttosto, come suggerisce sotto Varoufakis, che una parte dell’Europa, incanti l’altra metà con la morale [e me ne convinco sempre di più pensando alle infinite tirate di Bagnai sull’idiozia degli economisti eurofili: il nemico spesso finge di essere tonto, tanto più quando ha di fronte chi pensa d’essere l’unico sveglio] o meglio, la terrorizzi e catechizzi insieme, come sempre.

 

Il debito (schuld) e la morale della formica

Esopo

Esopo (620 – 564 a. C.)

E’ tutta colpa di Esopo e della sua favola della formica e della cicala. E’ una buona favola, purtroppo però in Europa predomina la stranissima idea per cui tutte le cicale sono a Sud e tutte le formiche a Nord. Ma in realtà abbiamo formiche e cicale ovunque. Quanto accaduto prima della crisi – nella mia revisione della favola di Esopo – è che le cicale del Nord e le cicale del Sud, banchieri del Nord e banchieri del Sud – poniamo il caso – si allearono per creare una bolla, una bolla finanziaria che li ha enormemente arricchiti, permettendo loro di cantare e oziare al sole. Intanto le formiche del Nord e del Sud lavoravano in condizioni sempre più difficili, anche in tempi buoni.

Il potere, l’Europa e il debito secondo Yanis Varoufakis, nell’intervista rilasciata a Joanna Jaufer di SinPermiso e pubblicata in traduzione da popoffquotidiano.

Nella riunione con Scheuble, Varoufakis ha usato un’altra metafora animale, paragonando i greci ai «canarini della miniera».

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5 Febbraio, 2015

ΣΥΝΤAΓΜΑ

by gabriella

Sintagma


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