Dora (Ida Brown) e il fratello Otto nel 1890
Il caso di Dora, con il quale Freud elabora il concetto di transfert. Tratto [con modifiche] da Henri F. Ellenberger, La scoperta dell’inconscio, Boringhieri, 1976.
In una lettera del 14 ottobre 1900, Freud comunicò a Fliess di avere iniziato con successo una nuova analisi. La paziente era una ragazza di diciotto anni, Dora (al secolo, Ida Braun). Freud scrisse all’amico:
“Il caso ha ceduto facilmente alla mia collezione di grimaldelli”, probabilmente riferendosi alle sue scoperte relative alle libere associazioni, il complesso edipico, la conflittualità inconscia, la rimozione, la resistenza, i lapsus e soprattutto i sogni, come ‘via regia verso l’inconscio’.
Con il caso di Dora, Freud voleva soprattutto dimostrare l’origine sessuale della nevrosi isterica.
Dora era una ragazza di 18 anni, appartenente ad una famiglia dell’alta borghesia. Aveva un fratello leggermente maggiore di lei, Otto, che era particolarmente attaccato alla figura materna, mentre Dora preferiva senz’altro suo padre. Freud curò questa paziente nel 1900, ma la sua storia fu pubblicata nel 1905 nel Frammento di un’analisi di isteria – caso clinico di Dora – 1901). A quell’epoca il padre di Dora non raggiungeva ancora la cinquantina, ma era un uomo di personalità, un industriale di successo. Era stato in cura da Freud qualche anno prima per una malattia venerea ed ora chiedeva un consulto riguardo alla figlia Dora.
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