La recensione all’edizione italiana [I Nomadi, Il Saggiatore, pp. 113] di alcuni articoli dedicati da John Steinbeck alla condizione sociale degli okies nel 1938. Da Il Manifesto del 11 ottobre 2015.
Nel tentativo di costruire un corpus elettronico del romanzo di lingua inglese del Novecento, posti di fronte a una mole enorme di testi, Mark McGurl e Frank Algee-Hewitt hanno deciso di combinare tra loro un numero di elenchi già in circolazione – per esempio «i 100 migliori romanzi del ventesimo secolo della Modern Library» – per ovviare agli interessi implicitamente o esplicitamente partigiani su cui ognuno di questi cataloghi si basa. Dall’analisi quantitativa svolta si scopre che un solo testo ricorre in tutti gli elenchi accorpati: questo unico testo, che incontra l’approvazione dei critici di tendenze più disparate (accademici innamorati dello sperimentalismo, critici fedeli al realismo, studiosi delle letterature postcoloniali e «etniche») e che al tempo stesso è stato un enorme successo commerciale, è Furoredi John Steinbeck.
Una società ingiusta e diseguale esclude chi non ha, ad eccezione di chi è eccezionale.
La storia di Will Hunting è una sorta di prontuario di psicologia con relativo superamento: la lotta di potere al bar di Harvard, la psicoterapia che non cura finché non smette di essere una techne e non diventa una pratica filosofica, l’analfabetismo emotivo del protagonista, l’alcoolismo operaio del padre di Sean e del patrigno di Will e la tradizionale soluzione individuale ad un problema collettivo della sceneggiatura hollywoodiana. Il minutaggio per l’analisi in classe.
-01:52-01:51:34 il mago matematico
-01:51:25-01:46:30 la condizione del lavoro negli States e lotta di potere al bar
-01:37:46-01:33:48 i professionisti di successo della cura, imbottiti di saperi e conoscenze, ma incapaci di curare, cioè di “essere” (la differenza tra gli psicologi e il filosofo Sean)
-01:29:51-1:32 qualcuno che può aprire una breccia in lui perché è dello stesso ambiente -01:20.31- 01:15:26: comprendere qualcuno e la vita – 01:10:15- 01:08:12 la superfilosofia della paura
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