Archive for 18 Dicembre, 2015

18 Dicembre, 2015

Anselmo d’Aosta, Le prove a posteriori e a priori dell’esistenza di Dio

by gabriella

Anselmo d’Aosta (1033 – 1109)

Nel 1076, Anselmo scrive il Monologion nel quale delinea una tesi a posteriori per dimostrare l’esistenza di Dio: l’esistenza delle cose create presuppone l’esistenza di un «sommo principio» di cui il monaco passa successivamente a considerare la natura e le perfezioni.

Riproponendo una concezione marcatamente agostiniana, Anselmo osserva che dal nulla non può venire nulla ed è assolutamente necessario che prima dell’esistenza delle cose esista nella mente del loro artefice un modello o una forma delle cose da farsi. Nella ragione del sommo principio deve insomma essere presente un’idea delle creature che le precede in termini non cronologici, ma ontologici.

Un anno dopo, ispirato dal passo dei Salmi «Lo stolto disse in cuor suo: Dio non esiste», scrive il Proslogion, nel quale espone la celeberrima prova a priori o prova ontologica – il nucleo teologico più commentato della storia della filosofia – con l’obiettivo di

«trovare un unico argomento che dimostrasse da solo, senza bisogno di nessun altro, che Dio esiste veramente e che è il Sommo Bene, che non ha bisogno di nulla e di cui tutto il resto ha bisogno per essere e per avere valore […]»Proslogion, Proemio.

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18 Dicembre, 2015

Nanni Loy, La candid camera di Specchio segreto

by gabriella

La zuppetta è una delle celebri candid camera di Specchio segreto, la trasmissione di Nanni Loy andata in onda nel novembre 1965 che si ispirava al format americano ma si distingueva dall’originale per la capacità del suo autore di mettere in risalto la psicologia della vittima, andando oltre la comicità fine a se stessa del modello. La trasmissione diventò così una spietata lente di ingrandimento dell’alienazione sociale della civiltà neo industriale propria dell’Italia del boom economico. Furono prodotti venticinque sketch di cui Loy fu spesso protagonista [maggiori dettagli in Wikipedia]: i due, a mio avviso, memorabili sono La zuppetta e (l’ancora introvabile) L’evaso di Regina Coeli. Qui [visualizzarlo con Firefox]: un emigrante a Milano che chiede ospitalità per la cena di Natale.

Ne La zuppetta, Loy testimonia il clima di bonaria accettazione dello “spostato” e l’attitudine alla condivisione della gente comune (operai, pensionati, borghesi) di un bar qualunque del dopoguerra italiano (considerando diversi particolari, sembra un bar della stazione di Bologna). Ne L’evaso di Regina Coeli, Loy dà invece voce alla solidarietà dei passanti verso un sedicente evaso da Regina Coeli al quale, senza domande o moralismi, essi regalano le proprie cinture o i lacci di scarpe che dice di aver lasciato in carcere, perché possa camminare per strada senza vergognarsi e, individuato, non sia riportato in cella.

Negli anni scorsi, La zuppetta è stato uno dei video preferiti dei miei studenti, particolarmente quelli che ho incontrato per una veloce ora di supplenza. Lo stile comunicativo e l’approccio solidale dei clienti del bar bolognese stupisce e rinfranca soprattutto i ragazzi più giovani, abituati ai brutali codici comportamentali delle nostre società urbane. Li aiuta a immaginare ambienti umani più accoglienti e a storicizzare la brutalità che li circonda.

Da vedere anche “La scala mobile”.

 


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