La risposta di Jung ad un’amica che gli chiedeva conforto nel lutto per la morte del marito: una meditazione sulla futilità della consolazione e sulla bellezza misteriosa della vita.
Mia cara amica,
lei si chiede, e mi chiede, come possa la vita continuare dopo un evento così doloroso come solo può esserlo il distacco dall’amato, dalla persona cioè alla quale abbiamo unito il nostro desiderio e con la quale abbiamo affidato tutto noi stessi nelle mani del futuro. E’ questo è un interrogativo al quale, debbo confessarle, non so dare risposte.
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