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Publié par Gazebo sur jeudi 4 mai 2017
Abbiamo dato regole etiche alla legittima difesa, mica vogliamo il Far West
John Locke, L’origine delle idee e dell’idea di sostanza
Da dove vengono le idee che abbiamo
Poiché ogni uomo è consapevole di pensare, e poiché ciò cui il suo spirito si applica mentre pensa sono le idee che vi si trovano, è fuori dubbio che gli uomini hanno nel loro spirito molte idee; come ad esempio quelle espresse dalle parole bianchezza, durezza, dolcezza, pensare, movimento, uomo, elefante, esercito, ubriachezza e così via. La prima domanda da porsi è dunque: come gli vengono queste idee? (1)
So che è dottrina comunemente ammessa che gli uomini abbiano idee e caratteri originari stampati nel loro spirito fin dal primo momento della loro esistenza. Ho già esaminato diffusamente quest’opinione, e credo che ciò che ho detto nel Libro precedente sarà più facilmente accolto quando avrò mostrato da dove l’intelletto può procurarsi tutte le idee che ha e in quali modi e gradi esse possono giungere allo spirito: sul che mi appellerò all’osservazione e all’esperienza di ognuno (2).
L’unità della specie umana
Lezione suol’unità e la diversità della specie umana.
Indice
1. Ciò che ci distingue e ciò che ci accomuna
1.1 L’apetto fisico e il DNA
2. Le origini dell’uomo “anatomicamente moderno”
2.1 Distanza e vicinanza genetica
2.2 Le razze umane non esistono
2.3 La razza come costruzione culturale
1. Ciò che ci distingue e ciò che ci accomuna
Nonostante l’intensità crescente dei contatti tra le popolazioni del pianeta, la varietà che caratterizza l’umanità attuale resta assai grande.
Questa varietà si manifesta a più livelli: sul piano fisico è attestata dalle differenze del colore della pelle, degli occhi e dei capelli, della statura, dei tratti somatici; su quello linguistico, la varietà umana si esprime in almeno cinquemila lingue parlate oggi nel mondo e in un numero infinitamente superiore di lingue “locali” chiamate “dialetti”; su quello culturale, infine,esiste una grande varietà di comportamenti e di idee. Una varietà che riguarda persino quanti condividono gli stessi modelli culturali.
Accanto a questa grande varietà abbiamo però elementi di forte unità.
Alla metà de XVIII secolo, uno scienziato francese, il conte di Buffon (1707-1788), stabilì che i gruppi umani fanno tutti parte di un’unica specie.
Nella seconda metà dell’Ottocento gli antropologi dimostrarono che tutti i gruppi umani sono capaci di produrre cultura, mentre nello stesso periodo i linguisti conclusero che le lingue parlate dalle diverse popolazioni del pianeta possiedono, al di là delle enormi differenze, strutture interne (grammatica, sintassi) ugualmente complesse.
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