26 Giugno, 2017
by gabriella
Nel secondo dopoguerra il dibattito sui limiti della scienza
e della tecnologia era strettamente legato ai timori di distruzione
del genere umano legati alla bomba atomica. Oggi le nuove sfide sono quelle del postumano, in cui la ‘soglia’ dell’umano viene travalicata aprendo certamente grandi possibilità ma ponendo anche nuovi, complessi interrogativi. Ed è sul terreno del diritto
che si pongono le sfide più importanti: i princìpi di eguaglianza
e dignità devono essere il faro per rimanere umani. Uno degli ultimi contributi di Stefano Rodotà, pubblicato da MicroMega.
Norbert Wiener (1894 -1964)
1. Quando, nel 1950, Norbert Wiener pubblica le sue riflessioni su cibernetica, scienza e società, sceglie come titolo L’uso umano degli esseri umani. In queste parole troviamo qualcosa che va oltre la storica consapevolezza dello scienziato per le conseguenze della sua ricerca. Vi è l’eco di un tempo cambiato, e non solo per la percezione lucida di quel che la tecnologia avrebbe determinato e che lo induce a una pionieristica riflessione sui rapporti tra l’umano e la macchina. Siamo a ridosso della seconda guerra mondiale e Wiener è tra gli scienziati più consapevoli dei rischi di una militarizzazione della scienza, tanto che rifiuta ogni finanziamento legato a queste finalità, ogni coinvolgimento in simili ricerche. Negando l’innocenza della scienza, nel 1947, in una lettera intitolata «A Scientist Rebels», ribadisce il suo rifiuto di incoraggiare
«the tragic insolence of the military mind»,
che può determinare appunto usi inumani degli esseri umani, con un riferimento esplicito alle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki. La riflessione sui rapporti tra scienza e società viene così legata alla responsabilità per gli effetti della ricerca scientifica e tecnologica, e proiettata nel futuro.
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degli esseri umani
23 Giugno, 2017
by gabriella
Stefano Rodotà
Stefano Rodotà è morto oggi. Lo ricordo come l’unico garante per la privacy che abbiamo avuto e uno dei pochi capaci di pensare in modo adeguato il diritto di e a Internet.
In attesa di uno spazio alternativo commerce-free, la libertà di chi naviga su Internet ha bisogno di protezione. Tratto da Micromega.
Perché si è tornati a discutere intensamente di nuove regole per Internet, addirittura di una sua “costituzione”? La spiegazione si trova nel congiungersi di una serie di fattori tecnologici, politici e istituzionali, che hanno modificato un contesto considerato ormai stabile, spingendo più d’uno a sottolineare che siamo di fronte a una possibile svolta storica.
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23 Giugno, 2017
by gabriella
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23 Giugno, 2017
by gabriella
Una riflessione di Stefano Rodotà sull’onore e la responsabilità politica, i concetti smarriti dell’etica pubblica italiana, tratta da Micromega.
Non possiamo distogliere lo sguardo dai mali profondi dell’Italia, quelli che continuano a corrodere la società. Abbiamo appena assistito all’accettazione strutturale della corruzione, visto che condannati e inquisiti non sono stati non dico almeno biasimati, ma dotati di un paracadute politico con candidature alle elezioni europee e locali. Vi è una morale da trarre da questa vicenda? Ve ne sono almeno tre. La prima riguarda il significato assunto dalle leggi in queste materie; la seconda evoca l’onore perduto della politica; la terza richiama l’impossibile ricostruzione di un’etica civile.
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23 Giugno, 2017
by gabriella
Traggo da Micromega, la riflessione di Rodotà su presidenzialismo, autoritarismo e ingegneria sociale nei progetti di “riforma” allo studio del nuovo esecutivo.
Come nei primi anni Novanta sembra tornare oggi il tempo di una ingegneria costituzionale che appare ignara del contesto in cui la riforma delle istituzioni dovrebbe funzionare. Che cosa diranno gli odierni sostenitori di variegate forme di presidenzialismo quando il “leaderismo carismatico” renderà palesi le sue conseguenze accentratrici, oligarchiche, autoritarie?
di Stefano Rodotà, da Repubblica, 7 giugno 2013
Nel tempo ingannevole della “pacificazione”, il conflitto giunge nel cuore del sistema e mette in discussione la stessa Costituzione. Una politica debole, da anni incapace di riflettere sulla propria crisi, compie una pericolosa opera di rimozione e imputa tutte le attuali difficoltà al testo costituzionale. Le forze presenti in Parlamento non ce la fanno a sciogliere i nodi tutti politici che hanno reso impossibile una decisione sull’elezione del Presidente della Repubblica? Colpa della Costituzione. “Je suis tombé par terre, c’est la faute à Voltaire”.
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17 Giugno, 2017
by gabriella
Gianfranco ha tradotto un’infografica dedicata alla cura dell’identità digitale e alla salvaguardia della propria reputazione in rete. L’insieme è un’utile ricognizione di ciò che occorre sapere quando lasciamo le nostre tracce online perché tutto ciò diciamo o facciamo in rete resta per sempre e può essere rintracciato da chiunque. Tratto da AulaBlog.
In un “vecchio” Post pubblicato su
Mashable l’11/02/2011 e intitolato “
Protecting Your Online Reputation: 4 Things You Need to Know“, viene presentata un’infografica che fornisce utili consigli e suggerisce
tecniche per “coltivare” la propria “reputazione digitale“. Il tema della “
e-reputation” o “
digital identity” è uno dei più importanti e cruciali problemi del nostro tempo.
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16 Giugno, 2017
by gabriella
Oggi ho trovato questo scritto di Christian Raimo (Internazionale) per l’abbandono dei “percorsi multidisciplinari” a legami deboli e un lavoro finale semplice, ma significativo: battaglia che pensavo di condurre in solitaria fino alla fine.
Maggio è il mese della febbre delle tesine. Ossia: i più di cinquecentomila studenti che tra un mese affronteranno l’esame di stato, ovvero quello che chiamiamo la maturità, devono preparare una breve ricerca di una quindicina, una ventina, di cartelle che, a partire da un certo argomento, s’impegni a toccare più materie possibile. I ragazzi per lo più vanno nel panico: cercano di arrangiarsi. Se hanno cominciato a chiedere lumi già al primo quadrimestre, arrivati a questo punto dell’anno mostrano schemi strampalati con un sacco di frecce.
“Porto il Mistero: così ci metto il velo di Maya in Schopenhauer, l’enigma di Edipo in greco, il codice Enigma in storia, e i numeri irrazionali in matematica, che ne dice prof?”.
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16 Giugno, 2017
by gabriella
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8 Giugno, 2017
by gabriella
Che le scuole siano i frutteti di un gaio sapere, come gli orti che i disoccupati e i più deboli non hanno ancora avuto l’immaginazione di piantare nelle grandi città sfondando il bitume e il cemento
Raoul Vaneigem
La scuola ricorda i penitenziari – osserva Vaneigem – la sua bruttezza e il suo degrado incitano al vandalismo. Bisogna allora distruggerla? Domanda doppiamente assurda. Prima di tutto perché è già distrutta. Sempre meno interessati da ciò che insegnano e studiano – e soprattutto dalla maniera di istruire e istruirsi – professori e allievi non sono forse indaffarati a far colare a picco insieme il vecchio piroscafo pedagogico che fa acqua da tutte le parti?
La noia genera la violenza, la bruttezza degli edifici incita al vandalismo, le costruzioni moderne, cementate dal disprezzo degli impresari immobiliari, si screpolano, crollano, prendono fuoco, secondo l’usura programmata dei loro materiali di paccottiglia. Alle stupide pretese del maestro di regnare tirannicamente sulla classe rispondono con eguale stupidità il baccano e il chiasso che servono da sfogo alle energie represse.
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4 Giugno, 2017
by gabriella
David Ricardo (1772 – 1823)
Manfredi De Leo illustra il nucleo antiorganicista del Principi di Economia Politica di Ricardo, la tesi che la “crescita” non è necessariamente vantaggiosa per la parte diseredata della nazione. Tratto da Il Manifesto del 3 giugno 2017.
Nella gelida Europa della Restaurazione, mentre l’ancien régime prova a soffocare la marea populista – così la chiamerebbero oggi – scatenata dalla Rivoluzione Francese, viene alle stampe nel cuore di Londra un’opera a suo modo sconvolgente, i Principi di Economia Politica di David Ricardo.
Era il 19 aprile 1817.
«Il sistema di Ricardo è un sistema di discordie che tende a generare ostilità tra le classi sociali e tra le nazioni»
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