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12 Dicembre, 2018

Salvatore Biasco, La fiscalità di vantaggio nell’economia globale

by gabriella

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Poiché siamo appena diventati un paradiso fiscale per miliardari stranieri (concedendo loro una flat tax a € 100.000) (nel 2014, NDR), può essere  utile rileggere uno stralcio della relazione tenuta nel settembre 2014 dal deputato e docente di Politica monetaria internazionale Salvatore Biasco alla “European Interparliamentary Conference Under Article 13 of the Fiscal Compact”, organizzata per il semestre italiano di presidenza europea.

Il testo si incentra sulla competizione fiscale nell’economia di mercato e illustra i meccanismi della fiscalità di vantaggio [che ha portato a una tassazione del 2% dei grandi capitali multinazionali, mentre la pressione fiscale sul lavoro e sui beni immobili si è inasprita in modo insostenibile] e della tax avoidance (elusione fiscale) che generano, secondo la Commissione europea, una perdita di gettito di mille miliardi di euro solo nei paesi UE.

Come mostra il relatore [qui il testo integrale], la corsa al ribasso delle aliquote e la creazione di regimi particolaristici e preferenziali per il capitale estero, sposta la competizione dal piano industriale (efficienza, innovazione di prodotto) a quello delle opportunità fiscali, creando condizioni di disinvestimento del capitale e delle attività produttive e producendo un effetto spillover negativo sugli stati che la subiscono.

 Nel video sottostante la satira del gruppo tedesco Die Anstalt (L’azienda).

Download (PDF, 232KB)

 

1.Un bilancio europeo

1.1 Introduzione e sintesi

E’ bene iniziare con una sintesi su ciò che tratta il saggio. Non è di percezione comune che in campo fiscale si giochino pezzi della regolazione del capitalismo mondiale. Ed è sfuggito a molti che – sempre in campo fiscale – è stata varata l’unica vera regola mondiale da molti anni a questa parte, siglata da un concerto di paesi a ottobre 2014, quella che porta allo scambio automatico di informazioni tra amministrazioni fiscali (di cui dirò).

Pur essendo una rivoluzione da non sottovalutare, che pone qualche serio problema ai grandi patrimoni, a evasori e al denaro sporco, è una regola incompleta. Non pone, infatti, altrettanti problemi alla capacità della multinazionali di sfuggire legalmente alla tassazione, di sottrarre quest’ultima al paese in cui hanno prodotto reddito e sostanzialmente tenerla per sé, Non solo un danno di gettito, ma un’alterazione conseguente della concorrenza a proprio favore. Dovrà pure essere affrontata una situazione che vede imprese come Amazon, Apple, Starbrook e tantissime altre riuscire a pagare, sì e no, il 2% sui propri profitti, mentre altre sono soggette a tassazione piena e il lavoro è ipertassato.

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