La lapide che commemora l’eccidio delle Fosse Ardeatine invita gli italiani a non piangere e non imprecare, se la morte dei 335 innocenti sarà servita a condannare per sempre il crimine degli assassini nazisti.
Rosario Bentivegna, eroe della Resistenza di Roma, è morto il 2 aprile 2012, dopo una vita dedicata a difendere la verità storica di quei fatti.
La sua storia, ricostruita a partire da documenti di contropiano.org e di RaiStoria.
Indice
1. Per Rosario Bentivegna
2. I Gap, l’attacco di Via Rasella, il massacro delle Fosse Ardeatine
3. Alessandro Portelli, Giustizia per le Fosse Ardeatine?
1. Per Rosario Bentivegna
Il giorno stesso e quello successivo alla morte di Rosario Bentivegna, tutti i media hanno riportato alcuni degli elementi della sua biografia: partigiano dei Gruppi di Azione Patriottica, eroe della Resistenza di Roma, partecipò all’azione più esemplare della resistenza antifascista e antinazista realizzata sul fronte urbano in un momento in cui decine di migliaia di giovani combattevano sulle montagne.
Prese, infatti, parte all’attacco contro una colonna di SS altoatesine in via Rasella, nel centro di Roma, il 23 Marzo 1944.
Nell’azione i partigiani uccisero 33 militari occupanti e due civili italiani che passavano per caso al momento dell’esplosione di un ordigno nascosto in un carretto da netturbino.
A quell’azione di guerra contro l’esercito occupante, i tedeschi, con la collaborazione dei fascisti italiani, risposero con la rappresaglia nota come strage delle Fosse Ardeatine.
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