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8 Novembre, 2021

Gregory Bateson, La mappa non è il territorio

by gabriella

 

La mappa non è il territorio: da Korzybski all'esperimento di Lyle Brenner, Derek Koehler e Amos Tversky – Alma Venus

La frase “la mappa non è il territorio” viene usata per indicare la differenza tra la rappresentazione e la realtà.

Alfred Korzybski (1879 – 1950)

L’espressione si deve inizialmente ad Alfred Korzybski che intendeva sottolineare la differenza tra un oggetto e la rappresentazione dell’oggetto, tra una realtà e la rappresentazione di quella realtà, perché era convinto che molte persone faticassero a distinguere le due cose.

Gregory Bateson(1904-1980)

A questa espressione Korzybski ne aggiungeva un’altra, “la parola non è la cosa”, che spiega ancora meglio quali siano le conseguenze del farsi carico di questa comprensione.

La mappa e la parola hanno strutture simili rispetto al territorio e alla cosa, ma non esauriscono quel che rappresentano.

L’insegnamento più difficile e importante di questa comprensione riguarda la sostanziale impossibilità di conoscere pienamente qualsiasi territorio: accecati da mappe incrociate che ci sottopongono miriadi di dati, siamo convinti che questo garantisca la conoscibilità totale del territorio.

Ma una rappresentazione dettagliatissima della realtà non potrà mai essere la realtà: ogni realtà aumentata a ben vedere sarà sempre una diminuzione di realtà. Ne coprirà fisicamente delle parti sovrapponendo immagini o scritte e ne indirizzerà semplicemente la fruizione verso la selezione di quelle aree che altri utenti hanno preferito o messo in evidenza.

Scriveva Gregory Bateson che il territorio non può mai essere colto nella sua interezza e che approssimare troppo la mappa al territorio – aumentando la definizione della mappa – è solo un modo per complicare le cose: le mappe (e le parole, piccole cartine geografiche della nostra psiche) servono per muoversi nel reale, ma se sono troppo vaste diventano ingombranti e pericolose.

Paul Valery ne Il nostro destino e le lettere espresse così questa tesi:

«Tutto quel che è semplice è falso. Tutto ciò che è complesso è inutilizzabile».

Il potere magico della filosofia consiste proprio nell’alimentare la voglia e la capacità di decifrare l’incommensurabile ordine della realtà.

 

Rieborato a fini didattici da Tlon.

 


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