Archive for 11 Dicembre, 2024

11 Dicembre, 2024

Karl Marx, Introduzione alla Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico. Testo commentato

by gabriella

MarxLa critica non è una passione del cervello, essa è il cervello della passione. […] Essa non si pone più come fine a se stessa, ma ormai soltanto come mezzo. Il suo pathos essenziale è l’indignazione, il suo compito essenziale è la denuncia.

La critica ha strappato dalla catena i fiori immaginari, non perché l’uomo porti la catena spoglia e sconfortante, ma affinché egli getti via la catena e colga i fiori vivi. […]

Karl Marx

 

Marx scrive l’Introduzione alla Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico nel 1843 quando, dopo essere fuoriuscito dalla Prussia la cui censura aveva vietato le pubblicazioni della Gazzetta Renana di cui era redattore, fonda a Parigi, con altri giovani hegeliani, gli Annali franco-tedeschi (Deutsch-Französische Jarbücher) di cui sarebbe uscito solo il primo numero (marzo 1844).

E’ in questo testo che il filosofo venticinquenne delinea il nuovo compito della filosofia e produce la celebre critica della religione quale indispensabile premessa per ogni critica dell’esistente. Sempre in questo testo, Marx usa per la prima volta i concetti di «rivoluzione» e «proletariato», spiegando perché la liberazione di una classe (una parte della società) e il rovesciamento della società borghese significhino la liberazione dell’intera umanità e la premessa per la creazione di una società libera e senza classi.

Sotto il testo è leggibile l’analisi svolta in classe, evidenziata in viola e condotta sui primi paragrafi e sulla parte finale dell’opera.

 

Per la Germania, la critica della religione nell’essenziale è compiuta, e la critica della religione è il presupposto di ogni critica

Dopo Feuerbach, la critica della religione, nei suoi elementi portanti è da ritenere conclusa: la teologia è adesso consapevolmente ricondotta all’antropologia, cioè proiezione dell’uomo (delle sue qualità) in Dio (dove queste qualità sono ipostatizzate ed esteriorizzate). La religione è dunque alienazione (patologia psichica che pone l’individuo di fronte a se stesso, ma nell’incapacità di riconoscersi). 

Capire questo aspetto è, secondo Marx, il presupposto di ogni critica; nessuna critica può infatti essere avanzata se si considera vera la religione e naturali, cioè posti da Dio, l’ordine naturale e l’ordine sociale. Marx prosegue qui la critica dell’esistente iniziata già nella tesi di laurea sulle filosofie di Democrito e Epicuro.

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11 Dicembre, 2024

Scrivere in corsivo, leggere un libro

by gabriella
mano umana e di una scimmia

E’ stato il bipedismo degli ominidi e la successiva specializzazione della mano nell’uso di utensili, la causa del formidabile sviluppo cerebrale della nostra nostra specie

Scriverecorsivosviluppa il pensiero: è infatti un’attività che richiede la coordinazione di più muscoli della mano, la cui conquista attiva (e richiede) l’azione di più aree del cervello coinvolte nell’attività di pensiero, del linguaggio e della memoria.

Questo nesso è talmente noto, che una delle ipotesi paleoantropologiche più convincenti spiega l’evoluzione della nostra specie e la crescita esponenziale del cervello con le conseguenze del bipedismo e della liberazione delle mani per la manipolazione degli oggetti.

Se, dunque, scrivere in corsivo ci riesce difficile, è probabile che cercare di apprenderne la tecnica ci aiuti a superare altri problemi di apprendimento.

Chi scrive in corsivo, scrive infatti più velocemente e fluidamente di chi scrive in stampatello, il che significa che la scrittura accompagna un’attività di pensiero più veloce e supporta una maggiore concentrazione.

Questa è la ragione per cui gli studenti che scrivono in corsivo hanno mediamente risultati migliori di chi scrive in stampatello (ciò si lega, d’altra parte, all’osservazione che chi scrive in stampatello ha avuto un’educazione meno efficace e una scolarizzazione meno attenta allo sviluppo delle abilità di base, per cui risulta meno capace di chi ha ricevuto una formazione migliore). Un articolo introduttivo (Federica Baroni), un approfondimento (Marco Belpoliti) e un’infografica.

Indice

1. Federica Baroni, Perché secondo la scienza è importante saper scrivere in corsivo
2. Marco Belpoliti, Scrivere a mano?
3. Marco Belpoliti, Perché non ricordo gli ebook?

 

1. Federica Baroni, Perché secondo la scienza è importante saper scrivere in corsivo

L’insegnamento del corsivo sta gradualmente sparendo dai programmi scolastici della scuola primaria. In Finlandia dal prossimo anno non sarà più obbligatorio imparare a scrivere a mano. Negli Stati Uniti il Common Core State Standards, istituto che fornisce le linee guida per l’omogeneità dell’insegnamento nella scuola pubblica, ha eliminato l’obbligo del corsivo.

In Italia è ancora insegnato ma, rispetto al passato, ha perso importanza. Inoltre a casa i bambini imparano dai genitori a digitare su tablet e smartphone e non vengono indirizzati alla scrittura su carta. Il risultato è che i ragazzi sanno digitare velocemente un testo sulla tastiera del pc o del tablet, ma non sono quasi più in grado di scrivere in corsivo.

Ma gli esperti avvertono: secondo alcuni studi la mancanza dell’uso del corsivo può avere effetti negativi sullo sviluppo del cervello. E negli Stati Uniti si è aperto un vero e proprio dibattito sul corsivo e sulla sua importanza. Tanto che nove Stati, fra cui California e Massachusetts, lo hanno reinserito come materia di studio a scuola.

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