Il disertore, di Boris Vian, fu registrata il giorno della sconfitta francese di Dien Bien Phu, il 7 maggio 1954.
Una guerra alla fine della quale si contarono cinquemila soldati francesi e ottomila vietnamiti morti in combattimento. I feriti furono il quadruplo [Ho aggiunto i sottotitoli in italiano al video della canzone].
La sua diffusione scatenò violente reazioni da parte delle autorità che ne impedirono la commercializzazione e la bandirono dalla radio (si veda la lettera aperta scritta da Vian al politico Paul Faber).
Significativo del clima di ostilità e censura che circondava la canzone è la modifica della strofa finale in senso pacifista:
“Prevenez vos gendarmes que je n’aurai pas d’armes et qu’ils pourront tirer” [avverta i suoi gendarmi che non avrò armi e che potranno tirare]. Nella versione originale della canzone, infatti, dopo «avverta i suoi gendarmi», il testo proseguiva con «Que je tiendrai une arme et que je sais tirer», vale a dire «che sarò armato e so tirare».
Nella memorabile interpretazione di Serge Reggiani la canzone è preceduta dal preludio Dormeur de valle, scritto da un sedicenne Arthur Rimbaud già in stato di grazia.
Monsieur le président Signor presidente
Je vous fais une lettre Le scrivo una lettera
Que vous lirez peut-être Che leggerà, può darsi,
Si vous avez le temps. Se ne avrà il tempo
Je viens de recevoir Ho appena ricevuto
Mes papiers militaires I documenti militari
Pour partir à la guerre per partire in guerra
Avant mercredi soir. prima di mercoledì sera
Monsieur le président Signor Presidente,
Je ne veux pas la faire io non la voglio fare
Je ne suis pas sur terre non sono sulla terra
Pour tuer des pauvres gens. per ammazzare dei poveracci
C’est pas pour vous fâcher, Non è per disturbarla,
Il faut que je vous dise, bisogna che le dica
Ma décision est prise, la decisione è presa
Je m’en vais déserter. io diserterò
Depuis que je suis né, Da quando sono nato,
J’ai vu mourir mon père, ho visto morire mio padre,
J’ai vu partir mes frères partire i miei fratelli
Et pleurer mes enfants. e piangere i miei figli
Ma mère a tant souffert Mia madre ha così sofferto
Qu’elle est dedans sa tombe Che è dentro una tomba
Et se moque des bombes E se ne frega delle bombe
Et se moque des vers. E se ne frega dei vermi
Quand j’étais prisonnier, Quand’ero prigioniero,
On m’a volé ma femme, mi hanno rubato la moglie
On m’a volé mon âme, m’hanno preso l’anima
Et tout mon cher passé. e tutto il mio caro passato.
Demain de bon matin Domani di buon’ora
Je fermerai ma porte chiuderò la mia porta
Au nez des années mortes, sulla faccia degli anni morti,
J’irai sur les chemins. e andrò sulla strada.
Je mendierai ma vie Mendicherò la vita
Sur les routes de France, sulle strade di Francia
De Bretagne en Provence dalla Bretagna alla Provenza
Et je crierai aux gens: e griderò alla gente :
«Refusez d’obéir, «Rifiutate d’obbedire,
Refusez de la faire, Rifiutate di farla,
N’allez pas à la guerre, Non andate in guerra,
Refusez de partir». Rifiutate di partire.
S’il faut donner son sang, Se bisogna dare il proprio sangue,
Allez donner le vôtre, vada a dare il suo,
Vous êtes bon apôtre sarà buon apostolo
Monsieur le président. Signor Presidente.
Si vous me poursuivez, Se mi perseguirà,
Prevenez vos gendarmes avverta i suoi gendarmi
Que je n’aurai pas d’armes [que je tiendrai une arme] che non avrò armi [che avrò un’arma]
Et qu’ils pourront tirer [et que je sais tirer]. e che potranno tirare [e che so tirare].
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