tu sei l’occhio, sei tutto l’occhio che sei, sei la lente
l’obiettivo, il confluire dello sguardo, canale, sei l’immagine
immobile, immobile prospettiva sei, il non svanire –
io sto in ritratto nitido, io sto scolorata, saturata, messa
in luce, dentro i quattro lati, io sto in quattro lati buoni,
sto buona nei lati affilati, negli angoli retti dell’impressione,
sto in pezzi senza memoria nei cassetti, tacendo, io sempre
tacendo, io sempre, mai una parola, mai una parola buona –
eppure noi siamo ancora in carta, in mobile fissità, siamo in
questo spessore di carta, in leggerezza nel peso della carta
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