Bologna 26 maggio, Referendum per il finanziamento ESCLUSIVO alla scuola pubblica

by gabriella

33 1Il 26 maggio a Bologna si vota per il referendum promosso dal Comitato art.  33 per il rifinanziamento della scuola pubblica e la cancellazione del finanziamento alle scuole private paritarie.

Bologna riguarda l’Italia: firma l’appello  http://referendum.articolo33.org/firma-lappello/

Queste sono le argomentazioni del comitato promotore:

E’ un dato di fatto che molti genitori, che chiedono l’iscrizione alla scuola pubblica comunale o alle scuole statali, laiche, democratiche, pluraliste e gratuite, non la ottengono per carenza di posti. Pertanto, a fronte della gratuità della scuola comunale e statale, sono costretti ad iscrivere i propri figli a scuole private a pagamento la cui impostazione culturale e religiosa non condividono.

33 2La presenza di liste d’attesa ormai croniche per l’accesso alle scuole dell’infanzia comunali (anche quest’anno tali liste sono in crescita a causa dell’incremento demografico) conferma che la richiesta di scuola pubblica non viene soddisfatta e siamo pertanto di fronte alla lesione di un fondamentale diritto costituzionale.

L’iniziale finanziamento del Comune di Bologna di £ 463.500.000 alle scuole private paritarie, in 15 anni si è quadruplicato, arrivando ad € 1.055.000.

Tutti sommati, i contributi pubblici per sezione privata passano da £ 16.295.000 ad € 28.183, ovvero sono più che triplicati.

Anche il contributo del Ministero della Pubblica Istruzione, in 10 anni, presenta un aumento del 650%. Sono 33 costquesti aumenti in linea con l’aumento del costo della vita? Nient’affatto, come si può facilmente verificare dalla serie storica dei dati statistici, quando, tra il 1995 e il 2010, il costo della vita è aumentato del 44,4%.

La scuola non è sempre stata pubblica

La scuola non è sempre stata pubblica. Essa è nata privata e riservata ai ricchi. E’ diventata pubblica e statale al termine di un lungo cammino di emancipazione da interessi di ogni tipo: la cultura ha dovuto fare molta strada per sottrarsi a questi interessi e assicurarsi condizioni d’esistenza libera, essenziali per il suo sviluppo.

Alla base della scuola pubblica c’è un principio molto semplice: ogni cittadino ha gli stessi diritti degli altri. Questo significa che lo Stato fa pagare le tasse in proporzione al reddito di ognuno e utilizza questi soldi per dare a tutti le stesse opportunità. Chi ha un reddito maggiore paga più tasse per permettere a coloro che hanno un 33 3reddito più basso di avere accesso alle stesse scuole, con gli stessi professori, gli stessi alunni, gli stessi programmi. E’ un principio di solidarietà e di vero progresso: noi vogliamo difendere questo principio.

Viceversa, se lo Stato si mette a sovvenzionare (in qualunque forma) le scuole private, l’uguaglianza tra i cittadini viene meno: ogni scuola potrà perseguire obiettivi diversi, livelli di apprendimento diversi, sostenere ideologie diverse, selezionare gli iscritti e i professori in base a queste ideologie.

Solo la scuola offre la garanzia di essere aperta a tutti, sia per l’accesso all’istruzione, sia per l’accesso all’insegnamento.

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