Carlo Salmaso, I test INVALSI sono anonimi?

by gabriella

Mi permetto di entrare nel merito di uno degli aspetti più controversi legati allo svolgimento dei test Invalsi, aspetto che negli ultimi giorni è tornato prepotentemente alla ribalta in alcuni interventi sia di chi risulta favorevole alla somministrazione delle prove, sia di chi le ritiene inutili e dannose.

Cercherò quindi di rispondere alla domanda: i test Invalsi sono anonimi? Secondo me questo non è vero.

Per provare a spiegarvi il perché, ripropongo alcuni estratti del Manuale dati di contesto dell’Invalsi per le segreterie delle scuole, edizione 2011 (qui trovate il volumetto in versione integrale).

Il codice alunno (codice SIDI) è un codice univoco assegnato dal sistema SIDI del MIUR a ciascun allievo presente nell’Anagrafe Nazionale degli Alunni.

L’inserimento del codice alunno (codice SIDI) è molto importante poiché consentirà già dall’anno prossimo alle segreterie di evitare di inserire nel sistema INVALSI i dati trasmessi a partire da questo anno scolastico.

La maschera per l’inserimento delle informazioni di contesto consente alle segreterie di riutilizzare, anche nei prossimi anni scolastici, le informazioni già inserite.

La maschera permette di visualizzare e stampare l’Elenco Studenti da fornire, senza doverlo riscrivere, al somministratore della prova. Il predetto elenco è molto importante poiché contiene la corrispondenza univoca tra il codice INVALSI, il nome e il cognome dello studente e il codice allievo SIDI. In questo modo è possibile associare i fascicoli delle prove degli allievi alle loro informazioni di contesto. L’associazione delle predette informazioni (Nome, Cognome, Codice INVALSI e codice SIDI) rimane nota alla scuola.

Terminato l’inserimento dei dati di tutti gli studenti della classe è necessario creare una copia di tali dati per l’invio all’INVALSI. Tale copia si ottiene facendo clic sulla voce Crea Copia per l’INVALSI. Tale file contiene tutte le informazioni inserite tramite la finestra a eccezione del nome e del cognome dello studente.

Quindi, se proprio vogliamo, i test non hanno nome e cognome solo per l’Invalsi (ma hanno il codice SIDI che segue l’alunno nella sua vita scolastica…., altrimenti come potrebbero fare le loro ”misurazioni” sul valore aggiunto?)

Ma per ogni scuola identificare (con tanto di nome e cognome) ciascun alunno è possibilissimo (che poi si faccia poco, ma non so ancora per quanto, è un’altra storia!).

Allego qui  un’immagine della maschera su cui lavora la segreteria quando introduce i dati che bene esemplifica quali sono le associazioni: nome e cognome, codice Invalsi, codice SIDI.

Da segnalare che nella stessa maschera compaiono anche tutte le informazioni cosiddette di contesto, ricavate dai dati già in possesso delle scuole, dai questionari alunno e/o genitore che vengono proposti nei vari ordini di scuola.

Tutto questo non per pignoleria, ma perché penso sia giusto mettere in evidenza che di anonimo (soprattutto se pensiamo a come potrebbero evolvere le cose..) c’è veramente poco!

Mi permetto di aggiungere un’ultima riflessione: un altro aspetto piuttosto controverso è legato all’utilizzo delle prove somministrate da parte degli insegnanti interni alle singole istituzioni scolastiche.

Ancora una volta mi appoggio alle pubblicazioni ufficiali dell’Invalsi; nel manuale del somministratore (qui lo trovate interamente scaricabile) a pagina 12 si trovano le seguenti indicazioni:

Durante la somministrazione

Il somministratore deve attenersi alle seguenti norme generali durante la somministrazione delle prove:

  • far sedere ordinatamente gli alunni nei banchi appositamente predisposti;
  • spiegare agli alunni che debbono cercare di impegnarsi a fare il meglio possibile e che non debbono in nessun modo cercar di copiare o suggerire le risposte, dicendo loro, se ritenuto opportuno, che non verrà dato alcun voto per lo svolgimento della prova.

Per capire come funzionano invece le cose nella realtà, vi propongo un estratto da un articolo comparso in Skuola.net di ieri:

IL PROF METTE IL VOTO – Dopo le polemiche di questi giorni sulle prove Invalsi e dopo le segnalazioni arrivate ai Cobas di irregolarità durante la somministrazione dei test alle elementari, Skuola.net, con un sondaggio, ha indagato su quali sono state le anomalie più frequenti – se ci sono state – riscontrate dagli studenti durante la somministrazione dei test.  Arriva quasi al 30% la quota di coloro che si sono visti prendere nota del codice del test da parte del professore che poi assegnerà loro un voto sul registro.

Si può anche pensare che Skuola.net non sia particolarmente attendibile, ma le segnalazioni che riceviamo come sindacato (Cobas Scuola) e come Comitato Genitori ed Insegnanti qui a Padova vanno nello stesso senso.

Cioè, che qualche “stimato collega” stia facendo un serio pensiero ad usare le prove Invalsi per procurarsi una valutazione in più non è poi una cosa così lontana dalla realtà come sembra e, se ha preso accordi con il somministratore, è in possesso della catena Codice Invalsi – Codice SIDI – Cognome e Nome.

A mio modo di vedere, in futuro ne vedremo delle belle (o brutte, meglio orribili…decidete voi).

Pubblicato dal Comitato scuola pubblica di Padova: http://comitatoscuolapubblica.wordpress.com/2012/05/13/i-test-invalsi-sono-anonimi/

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