Archive for ‘Arte’

28 Marzo, 2025

Raffaele Simone, I colonialisti cambiano i nomi: così la lingua diventa un’arma

by gabriella

Questo bell’articolo del linguista Raffaele Simone sull’uso colonialista della parola, uscito su Domani del 23 febbraio 2025, passa in rassegna la preparazione retorica, o glottofagia, delle vecchie e nuove politiche di aggressione coloniale, dalle più note relative al Golfo del Messico e al Canale della Manica, oggetto dei poteri onomastici di Trump, alle meno conosciute, come quella del Monte Denali o dell’Alto Adige.

Prim’ancora di insediarsi, Donald Trump aveva annunciato, tra gli altri suoi propositi sconcertanti, che avrebbe ridenominato Golfo d’America quello che, fin dal Seicento, nelle carte nautiche spagnole si chiamava Golfo del Messico, come tuttora si chiama. E in effetti a questo tema ha dedicato uno dei suoi primissimi ordini esecutivi, anche se è stato osservato che in realtà i suoi “poteri onomastici” non possono andare oltre il confine degli Stati Uniti.

14 Marzo, 2025

Conoscere Perugia attraverso la Galleria Nazionale dell’Umbria

by gabriella

Piero della Francesca, Polittico di Sant’Antonio (1460-70) – Galleria Nazionale dell’Umbria

La seconda tappa della formazione per docenti Percorsi storico-artistici nella città di Perugia, ha toccato la Galleria Nazionale dell’Umbria.

Il percorso comincia tra Duecento e Trecento, tra la magnificenza degli affreschi di Benedetto Bonfigli nella cappella dei Priori e la Madonna con Bambino di Duccio di Buoninsegna.

Prosegue con il tardogotico perugino di Gentile da Fabriano e si inoltra tra i capolavori di esponenti del Rinascimento come Beato Angelico, Benozzo Gozzoli, Piero della Francesca, Bartolomeo Caporali, Pinturicchio e Perugino.

Cara ai perugini che la chiamano col vecchio nome di Pinacoteca, la Galleria Nazionale dell’Umbria, è stata aperta al pubblico nel 1878, appunto come Regia Pinacoteca, quando si separò dall’Accademia di Belle Arti.

Il primo nucleo della collezione esposta a Palazzo de’ Priori viene, infatti, dal patrimonio dell’Accademia che aveva sede a Palazzo Murena e nella quale, in epoca napoleonica, erano confluite le opere delle congregazioni religiose soppresse.

Beato Angelico, Polittico Guidalotti (1447-9 ca)

Là, gli studenti potevano studiare le opere provenienti dalle requisizioni, tra le quali il Polittico di Piero della Francesca, la Pala dei Guidalotti di Beato Angelico e la Pala di Santa Maria de’ Fossi di Pinturicchio.

Pinturicchio, Santa Maria dei Fossi (1496-98)

La successiva requisizione del patrimonio ecclesiastico, avvenne  con l’unità d’Italia del 1860, ma il patrimonio dell’Accademia continuò ad ingrandirsi anche negli anni successivi rendendo necessario il trasferimento nei nuovi spazi espositivi di Palazzo de’ Priori (1879).

 

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9 Settembre, 2024

La social art di Pawel Kuczynski

by gabriella

Pawel Kuczynski è un giovane grafico dallo sguardo fisso sulle contraddizioni della contemporaneità.

La sua è un’arte di denuncia dal tratto semplice ed espressivo, in controtendenza rispetto all’intimismo decadente di molti protagonisti dell’arte contemporanea. Vista la molteplicità dei significati che ne possono essere ricavati, le sue immagini mi sembrano adatte ad essere impiegate in gratificanti esercizi di analisi del testo visivo anche con studenti molto giovani. Ne propongo alcuni.

Il sito dell’artista.

stucchevole retorica sulla pace di chi vuoel la morte

La retorica sulla pace di chi lucra sulla guerra

la libertà sacrificata a piccole utilità

La libertà sacrificata a meschine utilità

 

No grazie

No, grazie

 

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5 Aprile, 2021

Street Art a Gaza

by gabriella

Banksy ha pubblicato un breve filmato che lo ritrae mentre dipinge i muri degli edifici distrutti a Gaza.

L’artista si filma in prima persona, mentre entra a Gaza passando dai tunnel sotterranei che collegano la striscia all’Egitto, fingendo di proporre una nuova destinazione turistica allo spettatore occidentale:

“Make this the year you discover a new destination”,

o di illustrare le opportunità economiche che si aprono in un paese raso al suolo dove non è ancora stato consentito di far entrare del cemento.

Fra gli edifici distrutti dall’esercito israeliano durante l’ultima operazione militare si ergono i graffiti dell’artista, donne che piangono, bambini che giocano su una giostra costruita attorno a una torre di vedetta dell’esercito di Tel Aviv e un gattino che osserva un cumulo di rifiuti nascosto fra i detriti della città distrutta. Il video si conclude con la frase, scritta su un muro crivellato dai colpi:

If we wash our hands of the conflict between the powerful and the powerless we side with the powerful, we don’t remain neutral.

Se ci laviamo le mani del conflitto fra potenti e oppressi stiamo dalla parte dei potenti e non possiamo rimanere neutrali.

Il coda al testo, l’ultimo lavoro di Bansky: l’albergo fuori dal muro che promette la peggior vista al mondo.

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7 Dicembre, 2019

In Time

by gabriella

“è rubare se è già stato rubato?”

In Time presenta un futuro presente in cui la moneta è diventata il tempo. Gli uomini sono geneticamente programmati per raggiungere i venticinque anni di vita, dopo i quali dovranno lavorare (o rubare) per accumulare tempo di vita sul proprio orologio biologico dal quale prelevare per tutte le loro necessità: un caffè costa tre minuti di vita, una notte in una suite di lusso un anno.

In questo contesto, presentato come l’esito prossimo venturo di un capitalismo darwinista in cui sopravvive il più adatto, i poveri muoiono giovani, mentre i ricchi sono potenzialmente immortali.

Il protagonista, Will, è il figlio premuroso di una madre, apparentemente venticinquenne, che compie cinquant’anni quel giorno. La storia si sviluppa con l’incontro del protagonista con un uomo ricco che salverà dai ladri di tempo in un pub del quartiere degradato in cui vive.

A questo gesto generoso, di pura, gratuita umanità (uno dei meriti del film consiste appunto nel rammentarci che tutto ciò che è davvero umano è gratuito, cioè dono) l’uomo, stanco di vivere, risponderà riversando tutto il proprio capitale biologico sul timer del salvatore. Prima di andare all’appuntamento con sua madre, Will regala così una parte del suo secolo di vita a un amico e ad una bimba di strada, ma la tragedia incombe perché l’aumento improvviso dei prezzi di trasporto (che, come mostra il film, non è casuale, ma è parte della mortifera strategia di dominio dei ricchi) impedisce a sua madre, a corto di vita, di salire sull’autobus per incontrare il figlio che può darle del tempo. Quando non la vede scendere, Will capisce e le corre incontro, ma è troppo tardi.

E’ a questo punto che, solo al mondo e carico di vita, decide di recarsi nella Time Zone, il quartiere dei ricchi, dove darà inizio alla sua battaglia.

27 Maggio, 2017

Silvano Agosti, Lettere dalla Kirghisia

by gabriella

Prima lettera

…basta saper immaginare un’isola, perché quest’isola incominci realmente ad esistere.

Kirghisia, 3 luglio

Cari amici,Lettere_Kirghisia

non sono venuto in Kirghisia per mia volontà o per trascorrere le ferie, ma per caso.

Improvvisamente ho assistito al miracolo di una società nascente, a misura d’uomo, dove ognuno sembra poter gestire il proprio destino e la serenità permanente non è utopia, ma un bene reale e comune. Qui sembra essere accaduto tutto ciò che negli altri Paesi del mondo, da secoli, non riesce ad accadere.

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3 Novembre, 2016

L’abbazia di Sant’Eutizio, il Santuario di Macereto.

by gabriella

L’abbazia di Sant’Eutizio, uno dei luoghi del Progetto natura che dedichiamo alle nostre prime classi, è stata danneggiata dalla scossa del 26 ottobre: è crollato, infatti, il bellissimo rosone della facciata. Macereto ha, invece, resistito.

L’Abbazia di Sant’Eutizio si trova a Preci in Valnerina a circa 18 Km. da Norcia. Fu fondata dai monaci Siriani (i Padri del Deserto) nel V secolo ed è stata la culla del monachesimo occidentale poiché San Benedetto da Norcia si recava spesso da questi monaci che sono stati i suoi padri spirituali. L’abbazia sorse quindi su questo luogo dove era un oratorio eretto alla Vergine Maria, poi ampliato e il cui complesso venne restaurato nel 1236.

L’esterno è caratterizzato da una facciata originale, opera di Mastro Pietro, con un bel portale romanico ed un rosone chiuso dai simboli degli Evangelisti. L’interno, ad una navata, con il presbiterio rialzato e la cripta divisa da due colonne, custodisce un pregevole tempietto scolpito nel 1514 da Rocco di Tommaso da Vicenza dove sono custodite le spoglie di Sant’Eutizio; un coro ligneo del XVI secolo opera dell’artista locale Antonio Seneca ed una pietra scolpita dell’VIII secolo appartenente alla primitiva chiesa dedicata a Maria Vergine.

Molto suggestive le grotte del V secolo dove vivevano gli eremiti e il precorso naturalistico e storico da cui si diparte con un sentiero (grazie ad un intervento di Legambiente) fino a Norcia, nell’incantato scenario della Val Castoriana. Da segnalare che in quest’abbazia nacque la scuola di chirurgica preciana, sorta come diretta emanazione delle conoscenze e delle arti curative introdotte nella Valle Castoriana, intorno al V secolo. Presso il complesso monastico si formò una delle prime scuole di microchirurgia specializzata.

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13 Ottobre, 2016

Dario Fo

by gabriella

«Perché, seguendo la tradizione dei giullari medioevali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi» [dalla motivazione dell’attribuzione del premio Nobel per la Letteratura nel 1997].

Per quel poco che abbiamo da vivere, è meglio essere generosi che avari, gioiosi che magonosi. Ritroviamo la gioia di chiamarci compagni, non solo perché dividiamo il pane, ma perché dividiamo la gioia e la volontà di dileggiare i potenti con uno sberleffo. E allora, allegri bisogna stare, perché celebriamo la vita. L’unico grande mistero buffo della nostra esistenza.

Dall’orazione funebre di Carlo Petrini

Il grammelot in Mistero buffo, la denuncia in Morte accidentale di un anarchico, la critica sociale in Ho visto un re, qui interpretata da Enzo Jannacci e Giorgio Gaber.

Troppo in fretta ti sei invecchiato, non hai fatto in tempo a diventare saggio.

Shakespeare, Re Lear

Troppo in fretta mi son invecchiato, non ho fatto in tempo a liberarmi della leggera imbecillità della giovinezza!

Ruzzante

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5 Marzo, 2016

Vermeer e Bosch in Aprile

by gabriella

Nella nostra settimana di permanenza in Olanda, la Stradina di Delft tornerà al Rijks Museum e sarà in programma una grande mostra a Den Bosch, città natale di Hieronymus Bosch, dedicata al pittore.
Vermeer, la stradina

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27 Agosto, 2015

#MiraViderePotes ~

by gabriella

Perugia dall’alto filmata da Giampaolo Pauselli, Francesco Bastianelli e altri settanta concittadini.

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