Archive for ‘Filosofia’

9 Novembre, 2023

Umberto Galimberti, Cattivi

by gabriella
galimberti-umberto

Umberto Galimberti

La recensione di Effetto Lucifero di Umberto Galimberti. Tratto da Repubblica del 12 marzo 2008.

Siamo soliti pensare che il bene e il male siano due entità contrapposte e tra loro ben separate, così come i buoni e i cattivi che riteniamo tali per una loro interna disposizione.

Per effetto di questa comoda schematizzazione che ci rende innocenti a buon prezzo, noi, che ci pensiamo «buoni», escludiamo di poterci trasformare nel giro di poco tempo in carnefici crudeli, attori in prima persona di quelle atrocità che ci fanno inorridire quando le leggiamo nei resoconti di cronaca o le vediamo in tv.

effetto luciferoPer rendercene conto, e lo dobbiamo fare per conoscere davvero noi stessi, è sufficiente che leggiamo il libro di Philip Zimbardo, L’effetto Lucifero (Raffaello Cortina, pp. 650, euro 35). Lucifero, prima di diventare Satana, il principe del male, era il portatore di luce, l’angelo prediletto da Dio. Ciascuno di noi può trasformarsi da Lucifero in Satana, non per predisposizione interna come crede la psicologia quando distingue il normale dal patologico, al pari della religione quando distingue il buono dal cattivo, ma per altri due fattori che sono il «sistema di appartenenza» e la «situazione» in cui ci si viene a trovare.

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6 Novembre, 2023

Democrito

by gabriella
Democrito (460 ca-370 a.C.)

Democrito (460 ca-370 a.C.)

Colui che il mondo a caso pone.

Dante, Inferno, IV

 

Con Anassagora, Democrito è il filosofo che ridà legittimità alla ricerca intorno alla natura, dopo il divieto di Parmenide di pensare molteplicità e divenire che per gli eleati equivaleva a contraddittoria compresenza di essere e non essere.

Anche Democrito sceglie una soluzione pluralista: la verità profonda delle cose è legata agli atomi, unità indivisibili di materia che volteggiano nel vuoto dando origine a generazione e distruzione.

 

Indice

1. Il viaggio di Leucippo
2.
 La fisicizzazione dell’essere e non essere eleatici 
3. L’atomo e la matematizzazione del mondo

3.1 La matematizzazione del mondo
3.2 Conoscenza sensibile e conoscenza razionale
3.3 Il movimento degli atomi

3. Una filosofia materialista, meccanicista, antifinalista

3.1 L’etica

 

1. Il viaggio di Leucippo

Il fisico Carlo Rovelli

Secondo Carlo Rovelli, una tappa fondamentale nella storia della conoscenza è stata il viaggio o la fuga di Leucippo, il maestro di Democrito, da Mileto ad Abdera nel 450 a.c.. Scrive il fisico:

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31 Ottobre, 2023

La nuova immagine dell’universo da Copernico a Keplero

by gabriella
Niccolò Copernico (1473-1543)

Niccolò Copernico (1473-1543)

La nuova immagine dell’universo di cui è portatrice la rivoluzione astronomica dei moderni.

Indice

1. Il cielo di Aristotele e Tolomeo
2. Copernico
3. Tycho Brahe
4. Keplero

 

1. Il cielo di Aristotele e Tolomeo

Nel 1543 Nicolò Copernico pubblica il De revolutionibus orbium coelestium nel quale teorizza un sistema astronomico eliostatico, o “geocinetico” secondo il quale la Terra, al pari degli altri pianeti, viene trasportata da un’orbita solida intorno al Sole, che resta fisso.

Sollecitato dagli esiti della tradizione pitagorica, platonica ed ermetica, oltre che da un desiderio di semplificazione matematica, lo scritto di Copernico alimentò una crisi profonda già in atto, dovuta all’evidenza delle contraddizioni insite nella visione tradizionale del mondo costruita sulla fortunata alleanza di fisica (aristotelica), astronomia matematica (tolemaica), teologia (cristiana).

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29 Ottobre, 2023

Democrito, Il caos atomico nella casualità del vuoto

by gabriella
Democrite_Leon-Alexandre_Delhomme Lyon

Léon Alexandre Delhomme, Democrito medita sulla sede dell’anima – Musée des Beaux Arts di Lione.

La teoria atomistica di Leucippo e Democrito si propone di riprendere l’indagine della natura a partire dalle impossibilità logiche evidenziate dagli eleati, «salvando», nello stesso tempo, «i fenomeni», cioè la molteplicità e il divenire attestati dai sensi.

Esiste, pertanto, secondo questa teoria, una pluralità di enti, o forme, eterni, imutabili e indivisibili (a-tomos) in moto casuale e caotico nell’infinito spazio vuoto, le loro aggregazioni e separazioni determinano l’infinita varietà delle cose. Questa tesi democritea è testimoniata dal commento di Simplicio al De caelo di Aristotele (In Aristotelis De caelo), Dk fr. 68 A 37.

L’altro assunto fondamentale della visione atomistica del mondo è la distinzione tra due ordini di proprietà delle cose: quello quantitativo e quello quantitativo.

Le caratteristiche geometriche e meccaniche sono ritenute da Democrito oggettive, cioè proprietà della realtà, mentre le altre, acustiche, cromatiche, termiche, sono puramente soggettive.

Compito della scienza – come tornerà a dire duemila anni più tardi Galilei – è spiegare le seconde in base alle prime.

Poiché della vastissima opera di Democrito ci sono giunti solo frammenti – di molti testi ci è noto solo il titolo – traiamo i riferimenti a questa dottrina dal De sensu [4, 442 a 29] e dal De generatione et corruptione [A2, 316 a] di Aristotele, oltre che dallo stesso Simplicio, Teofrasto (De causis plantarum) e Sesto empirico [Adversus mathematicos, VII, 135,137,138].

Democrito ritiene che la materia di ciò che è eterno consista in piccole sostanze infinite di numero, e suppone che queste siano contenute in altro spazio infinito per grandezza: e chiama lo spazio con i nomi di «vuoto» e di «niente» e di «infinito», mentre dà a ciascuna delle sostanze il nome di «ente» e di «solido» e di «essere».

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27 Ottobre, 2023

Marx, Engels, Il Manifesto del Partito Comunista

by gabriella

manifestoIl Manifesto del Partito Comunista, un piccolo libro di appena ventitré pagine – l’unico insieme alla Bibbia ad avere un’edizione in tutte le lingue del mondo – fu scritto da Marx ed Engels nel 1847 su incarico della Lega dei giusti che doveva elaborare il proprio statuto.

Poté essere stampato nel febbraio 1848, a Londra, grazie a una colletta di 25 sterline tra gli operai.

Nonostante le sue dimensioni, scrisse Lenin,

«pesa quanto interi volumi, il suo spirito anima e muove tutto il proletariato organizzato e in lotta del mondo civile».

Di seguito la Prefazione, il primo capitolo “Borghesi e proletari” e il secondo “Proletari e comunisti”. Qui, l’intero volume.

 

Download (PDF, 1.07MB)

Prefazione

Uno spettro s’aggira per l’Europa – lo spettro del comunismo. Tutte le potenze della vecchia Europa si sono alleate in una santa battuta di caccia contro questo spettro: papa e zar, Metternich e Guizot, radicali francesi e poliziotti tedeschi.

Quale partito d’opposizione non è stato tacciato di comunismo dai suoi avversari di governo; qual partito d’opposizione non ha rilanciato l’infamante accusa di comunismo tanto sugli uomini più progrediti dell’opposizione stessa, quanto sui propri avversari reazionari?

Da questo fatto scaturiscono due specie di conclusioni. Il comunismo è di già riconosciuto come potenza da tutte le potenze europee.

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25 Ottobre, 2023

Anassagora

by gabriella

Anassagora (498 ca – 428 a.C)

Anassagora rappresenta l’arrivo della mentalità ionica, scientifica e laica, nell’Atene del V secolo. Consigliere di Pericle e amico della compagna di lui, Aspasia di Mileto, fu processato per empietà, avendo dichiarato che «sole e luna non sono dèi, ma una pietra infuocata e una massa terrosa».

Il suo pensiero rappresenta la rifondazione delle scienze naturali dopo l’attacco di Parmenide e Zenone, per i quali divenire e molteplicità (dunque l’intera physis) erano illusori e contraddittori in quanto erronea attribuzione di verità al passaggio dal non essere (nulla) all’essere.

Anassagora sosterrà che «tutto è in tutto», ogni cosa è fatta dei semi di tutte le altre (omeomerie) che sviluppandosi (o restando piccoli) passano dall’invisibilità alla visibilità.

 

Indice

1. La critica al mito e il processo del 433
2. La fondazione filosofica della scienza naturale

2.1 La dottrina delle omeomerie

 

3. Il noùs: l’intelletto divino che ordina il cosmo

 

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24 Ottobre, 2023

Parmenide di Elea

by gabriella

Parmenide (515-10 – 540 (o 450) a. C.)

Bisogna che tutto tu sappia,
e il cuore che non trema della ben rotonda verità,
e le opinioni dei mortali in cui non c’è vera certezza
.

 

Solo due strumenti ha la mente per conoscere: i sensi e la ragione. Ma i sensi ci mostrano una realtà mutevole e incomprensibile, nella quale ogni cosa, cambiando, diventa il proprio opposto. Di cosa dunque possiamo essere certi? Esiste una realtà stabile che permette una conoscenza certa, relativa a una verità permanente?

Seguendo la ragione possiamo sapere che l’essere è perché il nulla non può essere pensato. Se invece ipotizzassimo che l’essere non è cadremmo in un grave errore perché «la stessa cosa è e pensare che è», quindi, se pensiamo, dimostriamo che l’essere esiste e che il pensiero non può pensare che l’essere (qualcosa che è).

Il non essere, d’altra parte, non è e non può essere pensato. Dunque tra essere e nulla c’è una differenza incolmabile, essenziale: l’uno non può mai diventare l’altro e viceversa.

Eppure i sensi vorrebbero accreditarci proprio questa tesi: che l’essere e il non essere sono entrambi e passano continuamente l’uno nell’altro, come mostrano il divenire (le cose che sono, un tempo non erano e torneranno ad essere nulla) e la molteplicità degli enti (questa cosa è se stessa ma non è quell’altra e viceversa). La ragione vieta però di accogliere questa confusa contraddittorietà, propria degli uomini che nulla sanno, la cui ignoranza dirige l’errante mente ..

Comprendere che divenire e molteplicità sono opinione infondata (doxa), apparenza illusoria, è allora accogliere senza tremare la ben rotonda verità che l’essere soltanto è necessariamente.

sfera1

l’Essere parmenideo

Indice

1. Pensare ed essere: l’ordine logico e l’ordine della realtà
2. Il poema sulla natura

2.1 L’ontologia parmenidea

3. L’essere, il pensiero, il linguaggio

3.1 Le tre vie
3.2 Le caratteristiche dell’essere

 

4. L’interpretazione di Melisso di Samo
5. L’interpretazione di Emanuele Severino

4.1 La negazione del divenire
4.2
L’eternità dell’essere
4.3 L’essere e il molteplice

 

1. Pensare ed essere: l’ordine logico e l’ordine della realtà

Con Parmenide di Elea, vissuto nella prima metà del V secolo a.C., la filosofia giunge ad una prima e radicale soluzione del problema della verità (aletheia) che avrà un’influenza immensa sul pensiero filosofico successivo.

Convinzione fondamentale dell’eleate è che tra la realtà, la ragione umana e il linguaggio usato dagli uomini per descriverla ci sia una sostanziale identità (isomorfismo pensiero e realtà).

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9 Ottobre, 2023

Eraclito di Efeso

by gabriella
Eraclito (535 - 475 a. C.)

Eraclito (535 – 475 a. C.)

La lezione su Eraclito, nel manuale alle pp. 28-35.

La verità ama nascondersi

DK 123

Indice

1. La sapienza e l’unità del tutto

1.1 La critica del senso comune e dell’erudizione
1.2 La sapienza è cura per la verità

 

2. Il Lógos

2.1 L’unità degli opposti
2.2 Il divenire

 

Armando Massarenti, Scopri l’errore
Eràclito o Eraclìto? Come si pronuncia

 

1. La sapienza e l’unità del tutto

Eraclito di Efeso è il primo ionico a dare un nome a concetti impliciti nella filosofia dei milesi. Sua è, infatti, l’opposizione tra sapiente e uomo comune tra apparenza e realtà.

Nel frammento DK 22 B101 lascia scritto:

«ho indagato me stesso»,

ad indicare che la verità va cercata in primo luogo dentro di noi, perché l’uomo non è che una parte del tutto, come ogni cosa che ci circonda.

Solo chi se ne è impadronito può dirsi saggio: veramente consapevole è quindi colui che abbandona il mondo ingannevole delle apparenze e impara a vedere nella propria anima, cioè a guardare il mondo attraverso la ragione.

La maggior parte degli uomini, tuttavia, è del tutto ignara di questa verità: gli uomini infatti vivono come in un sogno,

«non sono coscienti di ciò che fanno» [DK 22 B1].

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5 Ottobre, 2023

Sigmund Freud, Il disagio della civiltà (passi scelti)

by gabriella

Freud, Il disagio della civiltà (1930), trad. it Milano, Newton, 2010.

La vita, quale ci è imposta, è troppo pesante per noi, ci causa troppi dolori, delusioni, compiti impossibili da assolvere. Per sopportarla non possiamo fare a meno di lenitivi (impossibile farcela senza costruzioni ausiliarie, ci ha detto Theodore Fontane).

Di tali lenitivi esistono forse tre specie: potenti distrazioni, che ci fanno disdegnare la nostra miseria, soddisfazioni sostitutive, che la riducono, sostanze inebrianti che ci rendono insensibili ad essa. Qualcosa di questo genere è indispensabile. Sulle distrazioni punta Voltaire quando consiglia, concludendo il suo Candide, di coltivare il proprio giardino; una tale distrazione è anche l’attività scientifica. Le soddisfazioni sostitutive, come quelle che offre l’arte, sono illusioni che confliggono con la realtà, ma non per questo sono meno efficaci psichicamente, grazie al ruolo che la fantasia svolge nella vita psichica […]. p. 98.

Ci domanderemo […] che cosa gli uomini lascino scorgere attraverso il loro comportamento, come scopo e intento della loro vita. Sbagliare la risposta è quasi impossibile: vogliono la felicità, vogliono essere felici e rimanerlo. Questa aspirazione ha due facce: un fine positivo e uno negativo, da un lato vuole l’assenza di dolore e malessere, dall’altro la fruizione di forti sentimenti di piacere […].

È, come si vede, semplicemente il programma del principio del piacere che pone lo scopo della vita. Questo principio domina fin dall’inizio il funzionamento dell’apparato psichico, eppure il suo programma fa a pugni con tutto il mondo […] Soprattutto esso non  è realizzabile, tutto l’ordine dell’universo gli si oppone, si può dire che il disegno di rendere l’uomo felice non fa parte del piano della “creazione”.

Quella che nel senso più stretto si chiama felicità scaturisce dalla soddisfazione per lo più subitanea di bisogni fortemente compressi e, per sua natura, è possibile solo come fenomeno episodico […] noi siamo fatti in modo da poter godere intensamente solo nel contrasto, solo pochissimo invece dello stato. Le nostre possibilità di felicità sono quindi limitate già dalla nostra costituzione. p. 99.

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22 Settembre, 2023

I milesi. Talete, Anassimandro, Anassimene

by gabriella

Il testo della lezione sui milesii, i pensatori che “per primi filosofarono sulla natura” dando origine alla scuola di Mileto.

Nel manuale (Massaro, Bertola) alle pp. 8-13; Talete (14); Anassimandro (15).

 

Indice

1. Talete
2. Anassimandro
3. Anassimene

 

1. Talete

Talete di Mileto (62 a.C.- 5)

L’acqua è il principio di tutte le cose perché è in tutto e senza di lei non c’è niente. L’acqua è senza forma, perciò può assumere tutte le forme: il divenire perciò si spiega con le trasformazioni dell’elemento originario, costitutivo di tutta la realtà.

Per Talete dì Mileto (626  a.C -548 ca) il principio (archè) di tutte le cose è l’acqua. Secondo Aristotele, Talete ricavò forse questa convinzione constatando che il nutrimento di tutte le cose è umido; che il caldo stesso vive dell’elemento umido; che i semi di tutte le cose hanno natura umida e che l’acqua è il principio naturale delle cose umide.

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