Archive for ‘Filosofia’

19 Giugno, 2020

Umberto Curi, Il volto della Gorgone

by gabriella

Su QuestoTrentino è uscito un bell’estratto dell’introduzione di Umberto Curi al volume collettaneo Il volto della Gorgone. La morte e i suoi significati [Mondadori, Milano, 2001].

Secondo il mito, Zeus, appena assurto al trono degli dèi, disprezzò il genere umano, che avrebbe voluto distruggere sostituendolo con una nuova razza. Solo Prometeo, stirpe divina, osò ribellarsi e per evitare agli uomini lo sterminio portò loro il dono del fuoco.

Insegnò inoltre a lavorare la terra, a raccogliere i prodotti, ad avere la meglio sulle fiere, a domare le bestie selvatiche, a costruire case, a solcare i mari e a inventare ogni espediente utile alla sopravvivenza. Certo fu questa la spiegazione che gli uomini si dettero quando ebbero la consapevolezza della loro condizione rispetto a quella degli altri animali, che non costruivano attrezzi e vivevano ‘naturalmente’.

temporalità dell’esserci

Nello stesso tempo gli uomini si accorsero che vi era un limite invalicabile qualunque cosa facessero: la morte, di cui erano consapevoli a differenza degli altri animali.

Reso “pantoporos” (in grado di trovare ogni soluzione) dal possesso della techne, a lui regalata dal gesto sacrilego di Prometeo, a nulla serve all’uomo la capacità di escogitare strumenti e artifici di fronte all’ineluttabile morte. Irrimediabilmente “aporos” resta l’uomo in presenza dell’Ade (Curi, pag. 9), perché la vista della Gorgone lo paralizza.

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14 Marzo, 2020

Marx

by gabriella

Un percorso guidato al pensiero e alla figura di Karl Marx.

Una filosofia che trova nel proletariato le sue armi materiali,
così come il proletariato trova nella filosofia le sue armi spirituali.

Karl Marx, Per la critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico

Indice 

1. Dalla comprensione della realtà alla sua trasformazione

1.1 Il compito della filosofia nel giovane Marx
1.2 La demistificazione di Hegel e del liberalismo
1.3 Emancipazione politica ed emancipazione umana

 

2. Lavoro, alienazione, riappropriazione
3. La concezione materialistica della storia e il comunismo
4. Il Capitale
5. La morte e il lascito marxiano

 

Approfondimenti, integrazioni: Cultura e anticultura del lavoro (Loescher);

Karl Marx ( 1818 - 1883)

Karl Marx ( 1818 – 1883)

ll 14 marzo, alle due e quarantacinque pomeridiane, ha cessato di pensare la più grande mente dell’epoca nostra […]. Non è possibile misurare la gravità della perdita che questa morte rappresenta per il proletariato militante d’Europa e d’America, nonché per la scienza storica. Non si tarderà a sentire il vuoto lasciato dalla scomparsa di questo titano.

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2 Marzo, 2020

4. L’era dei Big data

by gabriella

Quinta lezione (qui la prima, seconda e terza) sui problemi della società digitale, dedicata ai Big data.

Come suggerisce The Age of Big Data, un’inchiesta BBC del 2013 – qui tradotta quasi integralmente – e un altro videoclip BBC disponibile qui, l’era dei grandi dati ha reso le informazioni prodotte dai e sui cittadini il principale strumento di potere e sviluppo economico.

La predicibilità e la modellizzazione dei comportamenti umani estratti dai Big Data sono ora la fonte planetaria del controllo e della creazione di ricchezza [la traduzione del documentario è lasciata in nero, il commento è evidenziato in amaranto].

Ad ogni tipo di società […] si può far corrispondere un tipo di macchina […]
Ma le macchine non spiegano nulla, si devono invece analizzare i concatenamenti collettivi
di cui le macchine non sono che un aspetto.

Gilles Deleuze, Controllo e divenire, 1990

 

Indice

1. Oltre Minority Report, la sperimentazione della Precrimine a Los Angeles

1.1 Il paradigma antropologico. Jeff Brantingham e il Predictive Policing
1.2 La mathesis universalis del XXI secolo

 

2. Oltre il paradigma della sorveglianza: il business dei Big Data

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24 Febbraio, 2020

3. Minority Report: libertà o sicurezza

by gabriella

minority report

Terza e quarta lezione dedicate ai problemi della società digitale (qui la prima e la seconda) inquadrati a partire da Minority Report.

Una società in cui i cittadini sono trasparenti – come in quella immaginaria del racconto di Philip K. Dick e del film o in quella attuale dominata dai Big data nella quale stato e mercato sanno tutto di noi – e il sistema opaco è una società autoritaria, oppressiva e senza libertà.

La sceneggiatura di Minority Report propone il tema classico del rapporto libertà-sicurezza e la sua possibile declinazione in una società della sorveglianza nella quale il sistema detiene informazioni complete sui comportamenti dei propri cittadini.

Dando forma alla storia della Precrime e del suo capo operativo, il capitano Anderton, Dick si chiede quanto sia desiderabile una società in cui la Polizia può fermare il crimine prima che sia commesso, quale sia il prezzo da pagare in termini di libertà e giustizia cioè se, in definitiva, una vita nel sistema disegnato da Precrime possa ancora dirsi pienamente umana.

Fascism is the enemy wherever it appears

Philip K. Dick

Indice

1. Il soggetto

1.1 Il futuro omicidio Marx
1.2 Il Capitano Anderton e la storia della Precrime

 

2. Il problema

 

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1. Il soggetto

Precrime è un sistema di controllo basato sulle premonizioni di tre individui tenuti in stato di semincoscienza e capaci di individuare in modo apparentemente infallibile i futuri omicidi. La sezione di polizia che lo gestisce è guidata dal capitano Anderton.

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13 Agosto, 2019

Eleonora de Conciliis, Walter Benjamin. Capitalismo e religione

by gabriella

angelo benjaminianoTraggo dal portale di Kainos questo articolo sul frammento benjaminiano del “capitalismo divino” contenuto nell’edizione italiana delle Tesi sul concetto di storia (Einaudi, 1997, pp. 284-287).

Il bisogno e il lavoro, sollevati a[ll’]universalità,
formano… un immenso sistema di… dipendenza reciproca;
una vita del morto moventesi in sé.

Hegel, Filosofia dello Spirito jenese

Premessa

Da qualche anno in Italia gli studiosi hanno riscoperto, o meglio si sono accorti dell’esistenza di un frammento che Walter Benjamin scrisse con ogni probabilità nel 1921, e che è apparso in traduzione italiana nel 1997, insieme ai materiali preparatori per le celebri Tesi sul concetto di storia del 19401. Un po’ come è accaduto a queste ultime a partire dagli anni ottanta del secolo scorso, una volta ripubblicato da Editori Riuniti in una nuova raccolta e con una nuova traduzione2, il frammento, cui si è deciso di dare il titolo Capitalismo come religione, è stato per così dire sur-interpretato, divenendo anche per i non specialisti del filosofo una sorta di vademecum teorico, se non profetico, attraverso cui ripensare l’attuale assetto dell’economia politica occidentale.

Si tratta di uno scritto scarno e talora criptico, poco più di un appunto esteso con le indicazioni dei testi di riferimento, com’era nello stile di Benjamin, e che sembra tuttavia prestarsi a un facile lavoro di decodifica concettuale, poiché rinvia, da un lato, a due pietre miliari del pensiero politico e sociologico moderno (Marx e Weber), dall’altro a due critici radicali della metafisica (Nietzsche e Freud), con la quale Benjamin, negli anni dieci e venti, intratteneva ancora rapporti assai stretti.

Il détournement di queste pagine dal loro specifico contesto teorico – cioè la loro estrapolazione rispetto al tentativo, compiuto da un giovane Benjamin ancora influenzato da Bloch e lettore di Schmitt (la Teologia politica è del ’22), di analizzare in termini originalmente politico-religiosi l’eclissi dell’escatologia giudaico-cristiana e la sua moderna metamorfosi nichilistica3 – ha portato gli interpreti a valorizzare quella che sembra essere la principale e geniale intuizione contenuta nel frammento e lanciata ai posteri con straordinario anticipo sui tempi, ovvero la descrizione del capitalismo come religione di puro culto, dunque senza contenuti trascendenti e senza dogmi, capace di parassitare il cristianesimo e di prenderne il posto, non attraverso una deriva (la secolarizzazione weberiana), bensì grazie a un’inquietante metamorfosi, come sintetizza efficacemente lo stesso Benjamin:

Il cristianesimo nell’età della Riforma non ha agevolato il sorgere del capitalismo, ma si è tramutato nel capitalismo.4

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28 Luglio, 2019

Robespierre

by gabriella
Maximilien Robespierre

Maximilien Robespierre (1758 – 1794) Busto in terracotta modellato nel 1791 dallo scultore giacobino sordomuto Claude-André Deseine

Il 28 luglio 1794 saliva il patibolo Maximilien Robespierre. Cresciuto con il culto della repubblica romana e di Rousseau, arrestato e condotto ferito alla ghigliottina, il suo corpo fu gettato in una fossa comune del Cimetière des Errancis, con sorte opposta a quella del ginevrino le cui spoglie riposano al Panthéon tra i grandi di Francia.

Un estratto di Études sur Robespierre, il profilo che Albert Mathiez tracciò nel 1958, riaprendo il dibattito storico sull’incorrutibile e sul Terrore [Sul processo del re; La Costituzione del 24 giugno 1793].

In coda al testo il film La révolution française, realizzato per il bicentenario della rivoluzione con il patrocinio dei Ministeri della Difesa e della Cultura [sottitolato in inglese].

«La rivoluzione di un popolo di ricca spiritualità,
quale noi abbiamo veduto effettuarsi ai
nostri giorni, può riuscire o fallire;
essa può accumulare miseria e crudeltà tali
che un uomo benpensante, se anche potesse sperare
di intraprenderla con successo una seconda volta,
non si indurrebbe a tentare a tal prezzo l’esperimento;
questa rivoluzione, io dico,
trova però negli spiriti di tutti gli spettatori (che non sono in questo gioco coinvolti) una partecipazione d’aspirazioni
che rasenta l’entusiasmo, anche se la sua manifestazione non
andava disgiunta da pericolo, e che per conseguenza
non può avere altra causa che una
disposizione morale della specie umana».

Immanuel Kant, Il conflitto delle facoltà, 1798

«La solennità del suo portamento; l’autorità della parola sempre umile, anche se severa; il volto nobilmente alterato dall’abitudine alla meditazione e da una lunga pratica di vita; la fronte spaziosa, lo sguardo pensoso, il tratto fiero delle labbra abituate alla prudenza, tutto lo rendeva simile ai saggi dell’antica Grecia. Di loro aveva la virtù, la penetrazione, la bontà.
Persino la sua austerità era di una dolcezza infinita».

Louis Blanc

 

Indice

1. La giovinezza, il culto di Rousseau e la difesa dei diseredati
2. I discorsi d’eguaglianza

2.1 Contro l’eleggibilità per censo: Dal discorso sul marc d’argent, il testo d’imposta stabilito per l’eleggibilità
2.2 Contro i liberisti e gli accaparratori
2.3 La proprietà non è un diritto naturale
2.4 Il testamento politico
2.5 La fine

3. La Révolution Française

 

1. La giovinezza, il culto di Rousseau e la difesa dei diseredati

Nato ad Arras, nel dipartimento del Passo di Calais, il giovane Maxime poté studiare a Parigi, nel prestigioso collegio Louis-Le-Grand, grazie a una borsa di studio. Brillante negli studi, ebbe per compagni Camille Desmoulins, più giovane di lui di due anni, che gli fu amico fino ai tragici giorni della primavera 1794 e Louis-Marie Stanislas Fréron, ministro della repubblica, poi termidoriano e avversario dell’antico compagno di studi.

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26 Luglio, 2019

Le coincidenze

by gabriella

Oggi su Repubblica.it Gabriele Romagnoli commenta il significato attribuito alle coincidenze: dalla morte di Rutger Hauer avvenuta nello stesso anno del suo personaggio in Blade Runner, all’11 settembre. Ma dove risiede il senso? È nelle cose o nel nostro sguardo?

Si è sottolineato come una coincidenza significativa il fatto che l’attore Rutger Hauer sia morto nel 2019, lo stesso anno in cui nel film Blade Runner  moriva il suo personaggio più famoso. Ma Hauer aveva 75 anni, età presumibile per morire. Diverso sarebbe stato se ne avesse avuti 45 o 105.

Un vecchio articolo del New York Times Magazine sosteneva che le coincidenze sono come frecce che scocchiamo, poi disegniamo il bersaglio intorno al punto in cui si sono conficcate. Sono significative perché significano per noi. Come l’11 settembre, 11/9. 1+1+9= 11 e American Airlines 11 era il volo del primo aereo che colpì le Torri, avendo a bordo 92 persone (9+2=11) in quello che era il giorno dell’anno numero 254 (2+5+4 = 11). Basta cercare.

Che dipenda dalla nostra testa lo dimostra un esempio con le carte. A una mano di poker vi trovate servita la scala reale e pensate a un’incredibile coincidenza. Ma la scala reale ha le stesse probabilità di qualunque altra combinazione, di cinque scartine scompagnate. Solo che in quest’ultimo caso le guarderete con nessun interesse. Perché si è deciso che la scala reale vale tutto e cinque scartine scompagnate valgono zero.

Attenzione: si è deciso. E se qualcuno rovesciasse i valori? Non per coincidenza, è così che quel qualcuno prende il potere. Ma oggi è il 26/7/2019, la somma dei numeri nella data è 27, 2+7 dà il numero del destino 9, quello del liberatore.

 

1 Luglio, 2019

Claudio Magris, La speranza che ci rende umani

by gabriella

Tratto da Corriere.it.

La speranza — Elpìs — non gode buona stampa presso gli antichi greci e, in generale, nella cultura classica. È rimasta, secondo il mito, in fondo al vaso di Pandora, che lo scoperchia permettendo così ai mali che esso racchiudeva di riversarsi nel mondo. Pure in questa versione è una donna a introdurre il male; gli antichi greci non sono meno misogini degli antichi ebrei.

La speranza, Elpìs, rimane in fondo al vaso, modesta riserva in una cassetta di sicurezza nel caso di qualche guaio, ma inadeguata a fronteggiarlo quando esso arriva. È là in fondo, una rana che magari tenta invano di saltar fuori.

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5 Giugno, 2019

Martha Nussbaum, Il potere del sapere

by gabriella

Una riflessione di Martha Nussbaum sul significato della cultura umanistica e il declino dei saperi socratici. Tratto da Internazionale del 29 ottobre/4 novembre 2010, n. 870.

potere1

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5 Maggio, 2019

Svegliati e segui il coniglio bianco, ragazzo ..

by gabriella

Esercitazione transdisciplinare su Platone e la percezione della realtà (tanto dal punto di vista psicologico che sociologico).

Rivedi Matrix, eventualmente rileggendo la sceneggiatura per riflettere sui passaggi più significativi, poi rispondi alle seguenti domande con un testo, una mappa con testi e immagini o una presentazione ppt.

Matrix

1. Che cos’è Matrix? Analizza il brano seguente e spiegane il significato:

Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.
NEO: Quale verità?
MORPHEUS: Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado, purtroppo, di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos’è.

2. Che cos’è la realtà? Rileggi la lezione di psicologia sulla percezione e rifletti sull’inadeguatezza dei sensi a garantirci la corrispondenza delle nostre sensazioni alla realtà, poi commenta il brano seguente:

Che vuol dire reale? Dammi una definizione di reale. Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com’era alla fine del Ventesimo secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo. Questo è il mondo che esiste oggi. Benvenuto nella tua desertica nuova realtà.

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