Archive for ‘Pedagogia’

17 Maggio, 2015

Insuccesso scolastico

by gabriella

insuccesso2Il primo dei concetti chiave tra pedagogia, psicologia e didattica in vista dell’esame di stato. L’insuccesso scolastico indica la difficoltà dell’alunno di adeguarsi alle richieste della scuola e a conseguire i risultati d’apprendimento che questa si prefigge per la generalità degli studenti. Si tratta di una condizione di disagio scolastico strettamente correlata allo svantaggio socio-culturale. In fondo al testo materiali di approfondimento e lessico.

L’insuccesso scolastico si associa quasi sempre all’abbandono scolastico (1), oppure – in presenza di una selezione differita (2) – all’impossibilità dell’alunno di percorrere corsi di studio di livello superiore.

L’insuccesso scolastico è strettamente correlato alla classe sociale di appartenenza degli alunni, alla condizione economica e, soprattutto, culturale dell’ambiente di provenienza. A questo proposito si è parlato di «eredità culturale», come di quel «capitale invisibile» che aiuta gli alunni di ambiente sociale medio-alto ad inserirsi positivamente nei processi di apprendimento e nel clima formativo attivati dalla scuola, e colloca invece gli alunni di ambiente sociale inferiore in una condizione di svantaggio. L’alunno svantaggiato è quasi sempre un alunno che incontra difficoltà a scuola non, come spesso si ritiene, per carenze intellettuali, ma per la povertà degli strumenti culturali che vengono richiesti dalla scuola.

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6 Maggio, 2015

Freinet

by gabriella

Célestin Freinet (1896 – 1966)

Célestin Freinet, maestro elementare per quarant’anni nel sud della Francia, proveniva da una famiglia contadina, ma dopo la prima guerra mondiale, nella quale era rimasto gravemente ferito, aveva potuto laurearsi in lettere.

Internato e partigiano durante la seconda, Freinet concepiva la pedagogia come «scienza del condurre una classe», attività concreta di maestri e insegnanti non necessariamente dotati di spiccate qualità naturali, ma capaci di osservazione e di volontà di miglioramento.

La scuola deve essere laica, basata su un metodo naturale, fatto di strumenti ed esperienze della vita reale e vicina ai meccanismi d’apprendimento che i ragazzi sviluppano naturalmente. Deve essere, inoltre, un luogo in cui i bambini imparino ad essere liberi, non soggetti all’autorità dei maestri.

L’École Freinet aveva una struttura cooperativa che coinvolgeva i ragazzi nelle gestione e nella soluzione dei problemi, era una scuola attiva, nella quale gli allievi perfezionavano l’uso della lingua scrivendo un giornalino di classe che veniva poi stampato, per realizzare un prodotto che fosse tecnicamente perfetto e fonte di soddisfazione per gli autori.

La altre tecniche di Freinet erano il testo libero, composizione in cui i bambini si esercitavano a scrivere ciò che più gli interessava, invece di comporre un tema suggerito dal maestro, e il calcolo vivente che proponeva esercizi matematici quali soluzione di problemi concreti.

In Le tecniche e la loro nascita, il maestro spiega come e per quali scopi ha sviluppato la propria didattica; nello scritto del del 1924 Verso la scuola del proletariato, Freinet si confronta invece con i pedagogisti dell’ottocento, concependo la scuola come un’attività rivoluzionaria, capace di costruire l’uomo, sottraendosi così alle esigenze strumentali di una società diseguale, quale quella borghese.

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29 Marzo, 2015

Sull’amore omosessuale il MOIGE attacca la scuola pubblica

by gabriella
alla scuola pubblica si chiede ora un insegnamento compatibile con  i credo

Il MOIGE chiede alla scuola pubblica un insegnamento compatibile con il credo

Fahrenheit del 30 aprile ha dedicato il dibattito d’apertura all’esposto presentato dalle associazioni Giuristi per la vita e Pro Vita onlus contro gli insegnanti del Giulio Cesare di Roma, accusati di aver fatto leggere ai loro studenti pagine di Sei come sei di Melania Mazzucco, «di forte impronta omosessualista in cui alcuni passi rivelano un forte contenuto pornografico».

Gran parte della discussione si è incentrata sul tema dell’omosessualità e sull’opportunità di affrontare scolasticamente il tema con le scene di erotismo gay incluse nella lettura, nonostante il Direttore generale del MOIGE [Associazione di genitori che si dichiara aconfessionale, ma si ispira strettamente alla morale cattolica] sia andato dritto allo scopo, usando la circostanza per accusare il Giulio Cesare e la scuola pubblica [quando esercita la libertà d’insegnamento], di «violazione del patto di corresponsabilità educativa» [il suo intervento qui da 8:22 a 13:22].

Ciò che Antonio Affinita (MOIGE) censura, è «la dinamica da Minculpop» per la quale «uno può autonomamente svegliarsi e parlare di quelli che sono i propri modi di intendere queste tematiche» ovvero, esprimersi liberamente in conflitto con la morale dominante. Secondo il MOIGE, la scuola dovrebbe invece negoziare con i genitori i contenuti da veicolare agli studenti, astenendosi dall’insegnare quelli che non incontrano il loro gradimento: questo il significato, a loro avviso, del principio costituzionale che attribuisce a scuola e famiglia la responsabilità educativa. Non viene in mente ad Affinita che il principio della corresponsabilità educativa implica appunto che nessuna agenzia formativa possa arrogarsi il monopolio della parola e che la scuola repubblicana sia appunto il luogo in cui i giovani possono entrare in contatto con la diversità culturale e la molteplicità dei punti di vista.

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25 Marzo, 2015

Pietro Cataldi, Encomio della scuola pubblica

by gabriella

Canto notturnoLe domande di un pastore

Nel Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, Leopardi affida alla voce di un pastore nomade le grandi domande sul senso della vita e dell’universo.

Solo, sotto il cielo stellato, il pastore tenta di spiegare la condizione umana, il ripetersi dell’esistenza di generazione in generazione, il succedersi dei giorni e delle notti, il susseguirsi delle stagioni; cerca di capire il perché del dolore e di quell’inquietudine angosciosa definita dalle parole “tedio” e “fastidio”, un’inquietudine che è infine tutt’uno proprio con il bisogno di senso.

La spiegazione è tentata dapprima guardando la vita dal punto di vista della luna, dall’alto, e poi guardandola invece dal punto di vista delle pecore, dal basso. Il punto di vista del pastore è per così dire impregiudicato, e spregiudicato: non ci sono un’ideologia, una religione, un sistema filosofico, una qualunque petizione di principio che impongano una direzione alla ricerca: l’importante è dare un significato alla condizione degli uomini e al rapporto che gli umani hanno con l’universo. Ebbene: Leopardi pone così, con un linguaggio semplice e diretto ma anche con la massima serietà e radicalità, le più grandi questioni filosofiche affrontate nei secoli da tutte le civiltà e tutte le culture.

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6 Marzo, 2015

Don Milani

by gabriella

Lettera a una professoressa

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13 Febbraio, 2015

Emily Sparks e Reuben Pantier, poesia e dramma dell’eros pedagogico

by gabriella

Dov’è quel ragazzo, il mio ragazzo –
in che remota parte del mondo è finito?
Il ragazzo che a scuola ho amato più di tutti? –
Io, la maestra, la zitella, il vergine cuore,
che li sentiva tutti come figli propri.

Lo conoscevo davvero il mio ragazzo,
quando lo giudicavo uno spirito ardente,
attivo, mai appagato?
Oh ragazzo, ragazzo, per cui ho pregato, pregato
in molte ore di veglia la notte,
ricordi la lettera che ti ho scritto sulla bellezza dell’amore di Cristo?

Sia che tu l’abbia capita o no, mio ragazzo,
dovunque tu sia
opera per la salvezza dell’anima tua,
che tutto il fango, tutte le scorie
possano fondersi nel fuoco che c’è in te,
finché il fuoco non sia altro che luce!…
Nient’altro che luce!

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25 Gennaio, 2015

Biblioteche

by gabriella

Il fotografo Franck Bohbot ha fotograto le più belle e antiche biblioteche del mondo, autentiche cattedrali del sapere, fondamento e simbolo stesso di una civiltà che ha fondato il proprio potere sul sapere.

«La scienza e la potenza umana coincidono, perché l’ignoranza della causa preclude l’effetto»

Francis Bacon, Novum Organum, 1621

biblioteca Angelica Roma

Biblioteca Angelica – Roma

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2 Luglio, 2014

Il carteggio tra Rousseau e Voltaire sul Discours sur l’origine e le fondement de l’inegalité parmi les hommes (1754)

by gabriella

voltaireRousseauDopo averlo pubblicato ad Amsterdam nell’aprile 1755, Rousseau inviò una copia del Discours sur l’inegalitéa Voltaire che, come mostra il volume conservato a San Pietroburgo, lo commentò annotando a margine molte osservazioni pungenti.

Lo storico carteggio che ne seguì fu non meno scoppiettante: «ho ricevuto il suo nuovo libro contro il genere umano, di cui la ringrazio […] nessuno ha mai impiegato tanto spirito per renderci bestie, fa venir voglia di camminare a quattro zampe, ma siccome da più di sessant’anni ne ho perso l’abitudine ..».

«Non aspiro affatto a far tornare l’uomo alla stato animale, per quanto mi rammarichi, per parte mia, del poco che ne ho perduto […] Non cerchi dunque di rimettersi a quattro zampe, nessuno ci riuscirebbe peggio di lei …».

 

Lettre de Voltaire à M. J.-J. Rousseau, 30 août 1755

J’ai reçu, monsieur, votre nouveau livre contre le genre humain ; je vous en remercie.

Vous plairez aux hommes, à qui vous dites leurs vérités, mais vous ne les corrigerez pas. On ne peut peindre avec des couleurs plus fortes les horreurs de la société humaine, dont notre ignorance et notre faiblesse se promettent tant de consolations. On n’a jamais employé tant d’esprit à vouloir nous rendre bêtes ; il prend envie de marcher à quatre pattes, quand on lit votre ouvrage. Cependant, comme il y a plus de soixante ans que j’en ai perdu l’habitude, je sens malheureusement qu’il m’est impossible de la reprendre, et je laisse cette allure naturelle à ceux qui en sont plus dignes que vous et moi.

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2 Luglio, 2014

Rousseau, Le scienze dell’uomo

by gabriella

Jean-Jacques Rousseau (1712 – 1778)

La più utile e meno approfondita delle conoscenze umane mi pare essere quella dell’uomo; e oso dire che la sola iscrizione del tempio di Delfi conteneva un precetto più importante e più difficile che non tutti i grossi libri dei moralisti.

Così io considero l’oggetto di questo Discorso come una delle cose più interessanti che la filosofia possa proporre e, disgraziatamente per noi, come una delle più spinose che i filosofi possano affrontare; poiché come conoscere l’origine della diseguaglianza tra gli uomini se non si incomincia con la conoscenza di loro stessi; e come arriverà l’uomo a vedersi tal quale l’ha formato la natura, attraverso tutti i cambiamenti che il succedersi del tempo e delle cose avrà dovuto produrre nella sua costituzione originale, e di scindere ciò che egli tiene dal suo proprio fondo, da ciò che le circostanze e il suo progredire hanno aggiunto o cambiato al suo stato primitivo?

Simile alla statua di Glauco che il tempo, il mare e gli uragani avevano talmente sfigurata da rassomigliare meno a un Dio che a una bestia feroce, l’anima umana alterata in seno alla società […] ha per così dire cambiato d’aspetto, al punto d’essere quasi irriconoscibile. […] E’ facile vedere che è in questi cambiamenti successivi della costituzione umana che bisogna cercare la prima origine delle differenze che distinguono gli uomini. Non si  immaginino i miei lettori che io osi lusingarmi di vedere ciò che è obiettivamente così difficile da vedere […] Non è certo impresa lieve di levare ciò che vi ha di originale e di artificiale nella natura presente dell’uomo, e di ben conoscere uno stato che non esiste più, che forse non è esistito, che probabilmente mai non esisterà, e di cui purtuttavia è necessario avere delle nozioni esatte per ben giudicare del nostro stato presente.

J.-J. Rousseau, Discours sur l’origine de l’inegalité parmi les hommes (Dell’origine della diseguaglianza tra gli uomini)

Jean Jaurès, “Les idées politiques et sociales de Jean-Jacques Rousseau” (1912)

Emile Durkheim, Le “Contrat social” de Rousseau (1918)

2 Luglio, 2014

Celebrazioni rousseauiane

by gabriella

RousseauNel 250° anniversario della pubblicazione dell’Émile e del Contrat Social, l’editore Wiley rende libero l’accesso ad alcune pubblicazioni scientifiche pubblicate dalle proprie riviste di Filosofia dell’educazione.

Emile’s Education
ROBERT SHAVER
Journal of Philosophy of EducationThe Happy and Suffering Student? Rousseau’s Emile and the Path not Taken in Progressive Educational Thought
AVI I. MINTZ
Educational TheoryRousseau: The Education of Emile
JOHN PLAMENATZ
Journal of Philosophy of EducationThe Basic Principle of Emile’s Education
NICHOLAS DENT
Journal of Philosophy of EducationRousseau’s Imaginary Friend: Childhood, Play, and Suspicion of the Imagination in Emile
AMY B. SHUFFELTON
Educational Theory

Rousseau and the Education of Compassion
RICHARD WHITE
Journal of Philosophy of Education

Exploring Fear: Rousseau, Dewey, and Freire on Fear and Learning
ANDREA ENGLISH and BARBARA STENGEL
Educational Theory

When Teachers Must Let Education Hurt: Rousseau and Nietzsche on Compassion and the Educational Value of Suffering
MARK E. JONAS
Journal of Philosophy of EducationCan you Hear Me Now? Jean-Jacques Rousseau on Listening Education
MEGAN J. LAVERTY
Educational TheoryA Portrait of the Teacher as Friend and Artist: The example of Jean-Jacques Rousseau
HUNTER MCEWAN
Educational Philosophy and TheoryRousseau as Progressive Instrumentalist
JOHN DARLING
Journal of Philosophy of EducationGiving the Spirit a National Form: From Rousseau’s advice to Poland to Habermas’ advice to the European Union
OVE KORSGAARD
Educational Philosophy and Theory

‘Destroying’ the Pedagogical Imaginary: Some implications of sexual difference for educational philosophy
CHRIS PEERS
Educational Philosophy and Theory


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