Archive for ‘Psicologia’

20 Settembre, 2016

Il caso di Elizabeth von R.

by gabriella

elizabeth von rIl caso di Elizabeth von R. è interessante perché è il primo in cui Freud fa a meno dell’ipnosi e perché introduce al caso di Dora il cui approccio da parte di Freud può essere considerato un vero e proprio trattamento psicoanalitico. Tratto da Sublimazioni di Saverio Tomaselli con integrazioni e modifiche.

Freud prese in cura Elisabeth von R. per dei dolori alle gambe che le si erano presentati due anni prima. Anche se nella paziente non emerge il quadro clinico tipico dell’isteria, dopo alcune sedute Freud confermò la diagnosi d’isteria fatta dal collega che gli aveva inviato la paziente. L’anamnesi del caso aveva evidenziato una serie d’eventi dolorosi che la paziente dava l’impressione d’aver assorbito, riuscendo a vivere con sufficiente serenità: la “belle indifference” delle isteriche, aveva pensato Freud.

I motivi che lo avevano spinto a non servirsi dell’ipnosi, risiedevano, tra l’altro, nella convinzione che la paziente era a conoscenza di ciò che aveva determinato la malattia; si trattava, quindi, di convincerla a rivelare questo suo segreto. Ecco come Freud descrive il trattamento:

“Così, in questa prima analisi completa di un’isteria da me intrapresa, arrivai ad un procedimento che in seguito ho eretto a metodo e introdussi deliberatamente un procedimento di svuotamento strato per strato, che ci piaceva paragonare alla tecnica del dissotterrare una città sepolta. Mi facevo, anzitutto, narrare ciò che era noto alla paziente, badando con attenzione ai punti in cui un nesso rimaneva enigmatico, in cui sembrava mancare un anello nella catena delle cause, e penetravo poi negli strati più profondi della memoria, facendo agire in quei punti l’esplorazione ipnotica o una tecnica equivalente”.

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11 Agosto, 2016

Il pensiero di gruppo

by gabriella
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L’esplosione dello Schuttle Challenger

Articolo sulle caratteristiche della decisione individuale e di gruppo, tratto da Albertina Oliverio, Strategie della scelta. Introduzione alla teoria della decisione, Laterza, Roma-Bari, 2007.

Il 28 gennaio del 1986, lo shuttle Challenger decollò da Cape Canaveral in Florida ed esplose dopo appena un minuto di volo, provocando la morte di tutti e sette gli astronauti a bordo.

La tragedia fu vissuta in diretta da milioni di persone che stavano seguendo l’evento in televisione. Prima del disastro, il lancio della navetta spaziale era stato rimandato di alcuni giorni per le cattive  condizioni atmosferiche. Inoltre, i tecnici avevano espresso un parere negativo al lancio anche per il giorno in cui il Challenger fu effettivamente fatto decollare, in quanto ritenevano che le condizioni non fossero sicure a causa di una temperatura dell’aria troppo bassa. Ciò nonostante, i vertici decisionali della NASA non tennero conto di questi pareri negativi e autorizzarono una partenza che si trasformò in una tragedia.

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8 Agosto, 2016

Ugo Morelli, Conformismo

by gabriella

houellebecqLa voce Conformismo di Doppiozero.

“Il vero pericolo è nella vita ordinaria”,

dice Michel Houellebecq in un’intervista in cui parla della mostra “Rester Vivant”, presentata al Palais de Tokio di Parigi. Nei nostri comportamenti e nelle nostre vite la consuetudine e la forza dell’abitudine prevalgono non solo in virtù della propria forza, ma anche grazie alle nostre paure di innovatori riluttanti o mancati. Finiamo così per colludere più o meno consciamente con le ansie di chi teme il cambiamento o con gli scopi di chi presidia la conservazione.

Quante volte ci capita di voler mettere in discussione l’ordine che prende una certa situazione e di non riuscirci, in quanto l’attrazione ad adeguarsi all’altro o agli altri prevale sulla nostra tentazione a trascendere quell’ordine e a sopraelevarci. Allo stesso tempo accade di aspettarci che qualcun altro nel nostro gruppo ci venga incontro quando prendiamo una posizione pionieristica, o originale e discontinua, ma guardandoci intorno non vediamo nessuno, o meglio vediamo occhi bassi, atteggiamenti indifferenti e silenzi tenaci, ritrovandoci così in solitudine.

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18 Luglio, 2016

Olmo Viola, Gay si nasce? Una sfida scientifica

by gabriella

simon-levayPerché alcune persone sono eterosessuali e altre omosessuali? Come si sviluppa l’orientamento sessuale? Sono domande interessanti a cui sono state fornite risposte di vario tipo, la maggior parte delle quali insoddisfacenti. Per dirimere la questione il neuroscienziato Simon LeVay propone ora un approccio biologico multifattoriale che permette di fondare un nuovo programma di ricerca, più centrato sulle differenze individuali che su quelle delle categorie standard. Tratto da La mela di Newton.

“Sebbene la questione del “che cosa rende le persone gay” abbia ancora qualche risonanza sociale, politica e legale, adesso la maggior parte dei ricercatori considera l’orientamento sessuale come qualcosa che vale la pena di studiare semplicemente perché rappresenta un aspetto significativo della diversità propria dell’essere umano” – Simon LeVay

Il problema

Gender-identity“Eterosessuali si nasce o si diventa?”: questa domanda suscita solitamente meno curiosità rispetto alla questione dell’origine dell’omosessualità. Eppure si tratta del medesimo problema letto da due punti di vista differenti, cioè dell’origine dell’orientamento sessuale, il quale si può esplicitare in eterosessualità, omosessualità e bisessualità, con sfumature variabili all’interno di ognuna di queste macro-categorie.

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4 Luglio, 2016

Abbas Kiarostami, Compiti a casa

by gabriella

Abbas Kiarostami (1940 – 2016)

Il lungometraggio Mashgh-e shab – Compiti a casa, girato da Abbas Kiarostami nel 1989, mostra la dura esistenza scolastica dei bambini iraniani di modesta estrazione sociale.

Si tratta di un documentario da vedere, non solo per capire le ragioni dell’insuccesso scolastico e l’inadeguatezza crudele dei sistemi educativi tradizionali, ma anche quale significato acquisti il credo per chi cresce insicuro e incapace, e quale gioia profonda possa dare all’ignorante il recitare una sura a memoria.

Il canto religioso che accompagna il finale evoca infine il potere terapeutico della fiducia (non solo a scuola) e il potenziale liberatorio della fede, sempre presente accanto al disciplinamento e all’oppressione. Come sempre, nulla come l’osservare la sua scuola ci permette di capire una società, in questo caso, quella iraniana.

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15 Giugno, 2016

Omofobia

by gabriella

omosessualiCosa hanno scoperto le scienze sull’ostilità verso i gay e, in generale, verso le minoranze? Tratto da Wired con modifiche e integrazioni.

La matrice omofobica della strage di Orlando in Florida ci spinge di nuovo a interrogarci sulla natura di un pregiudizio, quello contro gli omosessuali, così viscerale, diffuso e pericoloso. Come possiamo interpretare la necessità che hanno alcuni individui di aggrapparsi strenuamente a delle categorie, tanto da provare odio,ostilità e rabbia verso persone sconosciute?

Se da un lato, la psichiatria e la psicologia clinica hanno esse stesse sofferto di atteggiamenti tutt’altro che razionali e scientifici nella concettualizzazione dell’omosessualità, oggi le neuroscienze e la psicologia cognitiva e sociale ci consentono di capire meglio i meccanismi alla base dei bias (errori) di ragionamento all’origine degli atteggiamenti negativi verso gli omosessuali o più in generale verso le minoranze.

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6 Giugno, 2016

Jung

by gabriella

carl-gustave-jungLuigi Zoja ha parlato di Gustav Jung a Wikiradio del 6 giugno 2016.

Pensare è molto difficile. Per questo la maggior parte della gente giudica.
La riflessione richiede tempo, perciò chi riflette già per questo non ha modo di esprimere continuamente giudizi.

Carl Gustav Jung

Repertorio:

– Frammento dal programma televisivo ORIZZONTI – L`UOMO, LA SCIENZA, LA TECNICA 1973 – Archivio RAI;
– Lettura da La realtà dell’anima di Carl Gustav Jung – dal programma Lampi d’inverno 1996- Archivio radio3 RAI;
– Frammento da Il carteggio Freud – Jung – Archivio Radio3 RAi 1977,
– Frammento dall’intervista a Jung – Face to face BBC 1959;
– Definizione di ombra di Jung – da Uomini e profeti – Archivio Radio3 RAI 1994

Qui uno studio di Alfred Adler su Jung

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6 Maggio, 2016

Sigmund Freud, L’avvenire di un’illusione. L’illusione di un avvenire

by gabriella
Freud

Sigmund Freud (1856 – 1939)

L’avvenire di un’illusione (1927), è dedicato da Freud al ruolo svolto dalla religione nel mantenimento della convivenza sociale, la civiltà che il padre della psicanalisi vedeva edificata sulla rinuncia alla scarica delle pulsioni sessuali e aggressive.

Disagio civiltàLe forme di religiosità più arcaiche sono ricondotte da Freud a una trasfigurazione delle forze della natura in termini paterni, legata al bisogno di protezione dal rischio dell’annientamento. Il sentimento religioso ha dunque origine nel vissuto di radicale impotenza sperimentato da ognuno durante l’infanzia, significato che emerge esplicitamente nell’immagine del Dio ebraico.

La componente allucinatoria rinvenuta nelle rappresentazioni religiose, del tutto affine alle altre produzioni dell’inconscio quali i sintomi e i sogni, porta lo scienziato a definire la religione «la nevrosi ossessiva universale dell’umanità», la cui carica affettiva rende solida un’eredità arcaica e infantile che l’umanità stenta a lasciarsi alle spalle.

«L’insieme è così manifestamente infantile, così irrealistico, da rendere doloroso,
a un animo amico dell’umanità, pensare che la grande maggioranza dei mortali
non sarà mai capace
di sollevarsi al di sopra di questa concezione della vita».

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24 Aprile, 2016

Wired, La teoria delle finestre rotte e il suo uso in campagna elettorale

by gabriella

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Un articolo di Wired, ripercorre l’uso ideologico della teoria delle finestre rotte di Phil Zimbardo da parte dei teorici della tolleranza zero.

Dice solo che lo spiegamento di forze di polizia non è altrettanto efficace nè economico del riparare le finestre e ripulire le strade, perchè con quest’ultimo provvedimento gli abitanti comincieranno a prendersene cura e a segnalare i delinquenti.

I candidati alle prossime amministrative, come molti altri politiciintegerrimi cittadini, sembrano aver sviluppato una curiosa passione per la sociologia. Da diverso tempo, a supporto dell’ideologia del decoro, si sono messi a invocare nientemeno che la teoria delle finestre rotte. Alla fine degli anni ’60 lo psicologo sociale Philip Zimbardo fece un esperimento: parcheggiò un’automobile senza targa e col cofano aperto nel Bronx, a New York, e una simile a Palo Alto, in California. All’auto parcheggiata in California non successe praticamente nulla, mentre l’auto nel degradato Bronx fu saccheggiata. Successivamente lo psicologo cambiò le condizioni dell’esperimento a Palo Alto rompendo un finestrino: a quel punto le cose cambiarono e anche questa auto fu saccheggiata.

Zimbardo osservò che la maggior parte dei saccheggiatori non avevano affatto l’aspetto di criminali o persone disagiate, sembravano invece persone comuni che mai avremmo classificato come vandali prima di vederle all’opera. Secondo Zimbardo, il finestrino rotto dell’automobile costituisce un indizio di abbandono dell’area, il quale a sua volta è in grado di svegliare in noi peggiori istinti, forti del fatto che difficilmente verremmo giudicati o puniti.

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2 Aprile, 2016

Massimo Recalcati, Libertà e novità menzogne della modernità

by gabriella


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