11 Maggio, 2016
by gabriella
Il 17 marzo sono stati depositati i 4 quesiti referendari e il 9 aprile, il Comitato promotore LIP, Retescuole, Cobas, Unicobas, USB, FLC-CGIL e Gilda hanno dato inizio alla raccolta di firme affinché il referendum possa diventare realtà.
Nell’impossibilità formale di sollevare l’incostituzionalità dell’intero impianto, i quattro quesiti si prefiggono di rendere inoperante il cuore incostituzionale della legge 107:
- ABROGAZIONE DELLA CHIAMATA DIRETTA DEL PRESIDE. In primo luogo, i ‘poteri’ del preside-manager: i comitati sottolineano come il dirigente scolastico possa decidere, di fatto, del destino del corpo insegnante: oggi, infatti, non solo può scegliere i docenti con “chiamata diretta”, ma anche destinare i bonus e le premialità a partire dalla valutazione dei docenti.
- ABROGAZIONE PARZIALE DELLE FUNZIONI DEL COMITATO DI VALUTAZIONE. Il secondo punto, riguarda il Comitato di Valutazione degli insegnanti che erogherà il bonus. Il quesito intende abrogare le nuove funzioni di valutazione del merito del personale docente, lasciando inalterate le funzioni di valutazione dell’anno di prova dei neoimmessi in ruolo che il Comitato aveva prima della 107.
- ABOLIZIONE DELL’OBBLIGO DI 200 ORE NEI LICEI E 400 ORE NEI TECNICI E PROFESSIONALI DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO. Il terzo punto, riguarda l’alternanza scuola/lavoro, obbligatoria per gli studenti delle scuole secondarie di II grado, che viene considerata lesiva del diritto allo studio e funzionale alla formazione di una mentalità giovanile acquiescente e passiva verso l’impresa;
- ABOLIZIONE DELLO SCHOOL BONUS. Infine, la piaga dei fondi alle scuole private che, in violazione patente del dettato costituzionale, sono stati prima disposti (governo D’Alema 2000) poi moltiplicati e garantiti da uno School bonus da versare alle famiglie con la L. 107. le erogazioni liberali non dovranno più essere riservate alle singole scuole, ma all’intero sistema scolastico, scongiurando così anche la possibilità che le scuole private sfruttino tali meccanismi per eludere le tasse su una parte delle rette.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Scuola Pubblica | Commenti disabilitati su Referendum contro la ‘Buona scuola’
3 Maggio, 2016
by gabriella
L’archeologo e storico dell’arte contesta l’indirizzo della scuola e dell’università di oggi. E difende gli insegnanti, l’ozio creativo, e la storia come riserva di possibilità per il futuro. Pubblicato da Likiesta.it.
Studi sempre più specializzati. L’acquisizione di “competenze” sempre più precise che seguano le esigenze del mercato del lavoro. Studenti che escono dall’università (o anche dalle superiori) in possesso di una professionalità spendibile subito. Sono questi i desideri proibiti di chi frequenta le scuole, oltre che il totem retorico degli addetti alla cultura, dai ministeri ai dirigenti scolastici (con quali risultati poi è un’altra storia, di cui abbiamo cercato di parlare nello speciale di questa settimana su Linkiesta).
read more »
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Scuola Pubblica | Commenti disabilitati su Salvatore Settis, la buona scuola non è buona. E le “competenze” non servono a niente
6 Gennaio, 2016
by gabriella
In questo intervento sulla Legge 107, in occasione della sua approvazione, Tullio De Mauro ricordava le omissioni inaccettabili delle sue premesse: il silenzio sul successo della scuola e sull’opera di alfabetizzazione compiuta dalla scuola italiana del dopoguerra; il silenzio sugli obiettivi costituzionali affidati alla scuola e il silenzio sull’analfabetismo funzionale che colpisce due italiani su tre. Tratto da Internazionale dell’11 maggio 2015.
Il disegno di legge Giannini e altri, “Riforma del sistema nazionale di istruzione”, e i documenti governativi che lo hanno preceduto e lo accompagnano sono stati colpiti da molte critiche puntuali, tante da rendere difficile il compito di riassumerle. Lo hanno fatto su Internazionale due recenti messe a punto di Christian Raimo il 5 maggio e Mauro Piras il 7 maggio e mi rimetto a queste.
Tutti i critici, direi, si sono concentrati nel contrastare, smentire, sforzarsi di correggere singoli punti del disegno di legge fino a chiederne con ragione il ritiro, senza fermarsi a segnalare quel che nei testi non c’è. Però, come imparano gli studenti di prima annualità di buoni corsi di linguistica generale o filosofia del linguaggio o semiotica e comunicazione, un testo ci parla di un argomento non solo con quel che ci dice in esplicito, ma anche con quel che ne tace.
read more »
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Scuola Pubblica | 3 Comments »
14 Novembre, 2015
by gabriella
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Scuola Pubblica | Commenti disabilitati su La scuola pubblica di domani sarà alleggerita del 40%.
23 Giugno, 2015
by gabriella
Un collega (Marco Cerase) ieri ha scritto qualche riflessione sul modo in cui fuori dalla scuola è stato letto il progetto Renzi, dopo mesi di propaganda e disinformazione. Ecco, in sintesi, cosa è stato approvato.
Io penso sempre ai miei amici che non sono insegnanti e che dopo mesi di pervasiva disinformazione sono convinti che, tutto sommato, la legge sulla buona scuola sia una buona legge.
Per capire il punto di vista degli insegnanti che si sono opposti alla cosiddetta “riforma”, immaginate che:
– il vostro datore di lavoro si prenda il diritto di abbassarvi la paga, aumentare il vostro orario, ridurre i vostri diritti a suo piacimento;
– il vostro datore di lavoro si prenda il diritto di spostarvi di sede come meglio crede, anche in altre province o addirittura in altre regioni;
read more »
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Scuola Pubblica | 3 Comments »
12 Giugno, 2015
by gabriella
Nella conversazione di Massimo Baldacci con Carlo Crosato, pedagogista dell’Università di Urbino, una disanima dell’educazione al pensiero critico e del suo tessuto di elementi formali e informali che includono relazioni orizzontali ed esercizio del dubbio; esattamente l’opposto della scuola piramidale propugnata da Renzi e dall’Associazione Treelle. Tratto da Micromega.
Si parla molto spesso dell’importanza, per i nostri tempi, della formazione allo spirito critico. E c’è chi inizia a progettare dei corsi dedicati alla materia. Ma il pensiero critico è una materia? È qualche cosa che può essere insegnato con l’illustrazione di modelli di pensiero?
Se prendiamo in considerazione alcuni modelli di pensiero, possiamo renderci conto, come prima cosa, di quanto racchiudere il pensiero critico entro i confini di un modello applicativo sia limitante. Prima di tutto perché ogni modello ha dei propri limiti; ma poi, come dirò, anche perché il pensiero critico è pensiero in un certo senso libero: vincolarlo a un preciso algoritmo sarebbe decisamente contraddittorio.
read more »
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Pedagogia, Scuola Pubblica | 2 Comments »
11 Maggio, 2015
by gabriella
Stralcio la parte centrale dello studio di Marco Barone sulla composizione e gli intrecci di consulenze e interessi degli organismi che operano per l ‘INVALSI, l’ente che valuta gli apprendimenti degli studenti italiani, il cui Presidente è direttamente nominato dall’esecutivo. Come mostra Barone, questa organizzazione opera in sinergia con enti legati alla Banca Mondiale e alle organizzazioni degli industriali e con istituzioni che si prefiggono la diffusione o il consolidamento dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole di tutto il mondo. Osservare la composizione bypartisan delle associazioni e fondazioni che sostengono l’INVALSI chiarisce più di ogni altra cosa perché gli accademici abbiano difeso così debolmente la scuola e quali siano le forze politiche che concretamente operano per l’abbandono del progetto costituzionale e per un nuovo modello di istruzione in Italia.
Per la formulazione delle sue prove, l’Invalsi si avvale in particolar modo dei test preparati dal
TIMSS and PIRLS International Study Center, adattati al contesto italiano, il cui direttore è stato consulente della Banca Mondiale. La cosa interessante è che TIMMS e PIRLS sono in stretta connessione con il
Boston College, fondato dalla Compagnia di Gesù nel 1863, e specialmente con l’
International Association for the Evaluation of Educational Achievement, che ora chiamerò brevemente
IEA, cosa comunque ben visibile sul sito del TIMSS and PIRLS.
read more »
43.11070112.389172
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Scuola Pubblica | 14 Comments »
11 Maggio, 2015
by gabriella
Secondo il linguista nel ddl manca un quadro complessivo di riassetto del sistema scolastico. E oltre a criticare il preside-manager, l’autonomia scolastica, il depotenziamento del collegio dei professori, nota le carenze del provvedimento: nessun intervento per riavvicinare la scuola alla Costituzione e per contrastare l’enorme piaga dell’analfabetismo di ritorno. La scuola italiana è ancora tra i migliori modelli al mondo, ma ha bisogno di risorse e di ripensare la didattica della scuola superiore.
La sua voce è pacata. Il giudizio è fermo:
“Il provvedimento va ritirato”. Tullio De Mauro ragiona senza ideologismi, argomenta e analizza i dati. Illustre italianista, storico docente universitario di Linguistica alla Sapienza di Roma e, per un brevissimo periodo, ministro dell’Istruzione ha le idee chiare sulla buona scuola:
“Non è una riforma, nel ddl manca un quadro complessivo di riassetto del sistema scolastico”. Una bocciatura, netta, per il governo Renzi.
read more »
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Scuola Pubblica | Commenti disabilitati su Tullio De Mauro, Il disegno di riforma della scuola va ritirato
7 Maggio, 2015
by gabriella
Milton Friedman (1912 – 2006)
L’intervento di Anna Angelucci al Convegno “Educare alla critica: quale valutazione?”. Liceo Classico Mamiani, Roma, 26 novembre 2013.
Economisti che sui problemi della scuola si costruiscono carriere, imprenditori e faccendieri a caccia di nuovi guadagni, insieme a politici e burocrati compiacenti, stanno imponendo il governo tecnocratico nella scuola e nell’università, un governo che inneggia all’individualismo e alla competizione sfrenata, dove l’istruzione ridotta a prodotto di mercato, e che liquida come anacronistico retaggio del passato ogni dimensione del sociale. Una pletora di decisori senza idee che, a dispetto di ogni evidenza, vogliono imporre oggi in Italia quello che la storia mostra aver fallito altrove. In questo scenario il test non è neutro e non è innocuo: è un dispositivo di controllo che agisce come strumento performativo retroattivo, trasformando ciò che facciamo e il senso di ciò che facciamo a scuola .
La “cultura della valutazione” nasce nella seconda metà del secolo scorso negli Stati Uniti d’America, imposta dal modello economico neoliberista, che applica anche all’istruzione il principio imprenditoriale dell’analisi costi-benefici a breve termine [«Le scuole saranno più efficienti se saranno sottoposte alle leggi del mercato capitalistico e, come tutte le aziende, entreranno in concorrenza le une con le altre per attirare i loro clienti: gli studenti», così Milton Friedman, nel 1955, in “The role of Government in education”].
Per fare questo occorreva individuare un’entità misurabile circoscritta, una unità di misura e uno strumento di misurazione, che permettesse di valutare “oggettivamente e sistematicamente” il livello degli apprendimenti di uno studente, di una classe, di una scuola, di uno Stato.
read more »
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Scuola Pubblica | 9 Comments »
3 Maggio, 2015
by gabriella
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Posted in Scuola Pubblica | Commenti disabilitati su Ferdinando Imposimato, Difendete la scuola pubblica
Commenti recenti