Archive for ‘Storia’

1 Novembre, 2013

Rudolf Hoess, Lettera al figlio. Ultime lettere da Stalingrado

by gabriella

Pochi giorni prima della sua esecuzione, Rudolf Hoess, comandante ad Auschwitz, assassino a mani nude, oltre che ideatore dello sterminio dei prigionieri con lo Zyklon B, scrisse un’ultima lettera ai figli, con la quale cercò il senso di una vita in camicia bruna. Queste le parole rivolte al maggiore:

Rudolf Hoess (1900 - 1947)

Rudolf Hoess (1900 – 1947)

« Mio caro Klaus! Tu sei il più grande. Stai per affacciarti sul mondo. Ora devi trovare la tua strada nella vita. Hai delle buone capacità. Usale! Conserva il tuo buon cuore. Diventa una persona che si lascia guidare soprattutto dal calore e dall’umanità. Impara a pensare e giudicare responsabilmente da solo. Non accettare tutto acriticamente e come assolutamente vero, impara dalla vita. Il più grave errore della mia vita è stato credere fedelmente a tutto ciò che venisse dall’alto senza osare d’avere il minimo dubbio circa la verità che mi veniva presentata. Cammina attraverso la vita con gli occhi aperti. Non diventare unilaterale: esamina i pro ed i contro in ogni argomento. In ogni tua impresa non lasciare parlare solo la tua mente, ma ascolta soprattutto la voce del tuo cuore ».

 

L’intero testo nella versione tradotta in inglese [da Lest We Forget]

« You, my dear, good children!

Your daddy has to leave you now. For you, poor ones, there remains only your dear, good Mommy. May she remain with you for a long time yet. You do not understand yet what your good Mommy really means to you, and what a precious possession she is to you. The love and care of a mother is the most beautiful and valuable thing that exists on this earth. I realized this a long time ago, only when it was too late; and I have regretted it all my life.

To you, my dear children, I address therefore my last (beseeching) request: Never forget your dear good mother! She has constantly taken care of you with such sacrificing love. How much of the good things in life has she sacrificed for your sake. How she feared for you when you were ill and how painfully and untiringly did she nurse all of you. Only for your sake must she suffer now all of the bitter misery and poverty.

Don’t ever forget this throughout your whole life. Help her now to carry her painful fate. Be loving and good to her. Help her as well as you can with your limited strength. In this manner pay her part of the thanks for the love and care she gave you during the days and nights.

Klaus, my dear boy! You are the oldest. You are now going out into the world. You have to now make your own way through life. You have good aptitudes. Use them! Keep your good heart. Become a person who lets himself be guided primarily by warmth and humanity. Learn to think and to judge for yourself, responsibly. Don’t accept everything without criticism and as absolutely true. Learn from life.

The biggest mistake of my life was that I believed everything faithfully which came from the top, and I didn’t dare to have the least bit of doubt about the truth of that which was presented to me. Walk through life with your eyes open. Don’t become one-sided; examine the pros and cons in all matters. In all your undertakings, don’t just let your mind speak, but listen above all to the voice in your heart.

Much, my dear boy, will not be understood by you as yet. But always remember my last advice. I wish you, my dear Klaus, all the luck in your life. Become a competent, straightforward person who has his heart in the right place.

Kindi and Püppi, you my big girls!

You are yet too young to learn the extent of the hard fate dished out to us. But you especially, my dear good girls, are specially obligated to stand at your poor unfortunate mother’s side and with love assist her in every way you can. Surround her with all your childlike love from your heart and show her how much you love her …

As fundamentally different as you two are in your character, you both … have, however, soft and feeling hearts. Retain these throughout your later life. This is the most important thing. Only later will you understand that and will you remember my last words.

My Burling, you dear little guy!

Hang on to your happy child disposition. The cruel life will tear you, my dear boy, soon enough away from your child’s world. I was happy to hear from your dear mother that you are progressing so well in school. Your dear father is unable to tell you anything more. You poor little guy have now only your dear good Mommy left who will care for you. Listen to her with love and kindness and so remain ‘Daddy’s dear Burling

My dear Annemäusl

How little was I permitted to experience your dear little personality. Your dear good Mommy will have to take you, my dear Mäusl, for us into her arms and tell you of your daddy, and how very much he loved you. May you be for a long time Mommy’s little ray of sun and continue to give her much joy. May you, with your sunny ways, help your poor dear Mommy through all the dreary hours.

Once more from my heart I ask you all, my dear good children, take to heart my last words. Think of them again and again.

Keep in loving memory, Your Dad ».

 

Ultime lettere da Stalingrado [Einaudi, 1981]

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16 Ottobre, 2013

Guido Caldiron, Lefebvre, l’estrema destra e i funerali di Priebke

by gabriella

preti_fascistiChi sono e cosa vogliono i preti tradizionalisti della Fraternità Sacerdotale San Pio X pronti a benedire le spoglie del nazista irriducibile Erich Priebke? La loro vicenda, nell’ultimo mezzo secolo si è spesso intrecciata con quella dell’estrema destra. All’indomani di quanto è accaduto ad Albano, la cittadina alle porte di Roma dove si dovevano svolgere i funerali dell’ ex capitano delle SS condannato all’ergastolo per la strage della Fosse Ardeatine, vale la pena ripercorrerne la storia. Anche perché, nei loro confronti il Vaticano ha mostrato negli ultimi anni segnali di grande apertura. Tratto da Micromega.

Per i lefebvriani, le porte della Chiesa di Roma avevano in realtà cominciato a chiudersi con la sospensione a divinis di Marcel Lefebvre pronunciata da Paolo VI nel 1976, ed erano state sbarrate del tutto nel 1988 da parte di Giovanni Paolo II, che aveva scomunicato i 4 vescovi nominati dallo stesso Lefebvre. Ma papa Benedetto XVI ha dapprima, nel 2007, liberalizzato nuovamente l’uso della messa Tridentina, cara ai tradizionalisti, per poi cancellare nel 2009 la scomunica contro i prelati della Fraternità. Il pieno rientro dei tradizionalisti nella Chiesa non si è però ancora completato e non è dato sapere cosa pensi al riguardo Papa Francesco. Ma, da dove ha preso avvio tutta questa vicenda? Dalla figura stessa del fondatore della Fraternità Sacerdotale San Pio X, Marcel Lefebvre.

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31 Agosto, 2013

Marie Durand

by gabriella

marie-durandLa vicenda di Marie Durand sullo sfondo della rivolta dei Camisard.

Dopo la revoca dell’Editto di Nantes, nel 1685 (Editto di Fontainbleau), la libertà di coscienza e di culto è soppressa in Francia, il protestantesimo bandito. Inizia una campagna di evangelizzazione forzata e di durissima repressione rivolta soprattutto al sud del paese. Nelle Cevenne, contadini ed artigiani prendono le armi, alla loro testa Jean Cavalier e Pierre Laporte (detto Roland) hanno vent’anni: è la rivolta dei Camisard (1702-1705-9).

E’ in questo contesto che nasce Marie Durand (1711), la cui intera famiglia viene dispersa nella campagna antiprotestante: sua madre è arrestata quando lei ha quattro anni, il fratello impiccato, il padre muore in prigione. L’ugonotta entra diciottenne nella Torre di Costanza ad Aigues-Mortes (Camargue), dove per trentotto anni condivide una cella con altre venti (in alcuni momenti fino a cinquanta) donne.

IF

Resistez! 

 

incide sulla pietra.

E’ liberata il 14 aprile 1768, a cinquantasei anni, otto anni dopo muore nella casa paterna.

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23 Agosto, 2013

Stalingrado

by gabriella

23 agosto 1942 – 2 febbraio 1943: la battaglia di Stalingrado.

stalingrado

Fontana Barmaley

 

 

La difesa di Stalingrado

 

 

Lettere di soldati tedeschi da Stalingrado

 

 

20 Agosto, 2013

Il diavolo, ossessione medievale

by gabriella

L’evoluzione dell’iconografia medievale del male e dell’anormale in un brano di Il diavolo nel medioevo (Roma.Bari, Laterza, 1982), di Jeffrey Burton Russell,  suggerito da Studia humanitatis.

La paura del diavolo e del peccato è quella che ha più ossessionato gli uomini del Medioevo, a giudicare dall’insistenza con cui questo tema si presenta nella letteratura e nell’arte. Il diavolo, dal latino diabolus («calunniatore»), ha un ruolo importante nel Nuovo Testamento, dove rappresenta il principio del male. Associato al mondo materiale, il regno di Satana è in continua lotta con il regno di Dio, sino alla fine del mondo, quando sarà definitivamente sconfitto. La missione salvifica di Cristo si giustifica proprio nei termini di una contrapposizione al potere di Satana, che si configura come l’Anticristo.

Sarà questa poi la base della demonizzazione degli ebrei, degli eretici, degli infedeli.Nell’Apocalisse troviamo anche i primi caratteri della raffigurazione diabolica: il diavolo è un mostro, con sette teste e dieci corna. L’immagine poi si semplifica, ma resta l’attributo delle corna, insegna del potere o anche allusione agli animali cornuti pagani, simbolo della fertilità. La bestia è nera, come le tenebre degli abissi, o rossa, come il fuoco o il sangue. Mancano ancora le ali, segno del dominio dell’aria. È difficile tracciare uno sviluppo dell’iconografia del diavolo, perché in essa confluiscono tradizioni diverse e contrastanti: quella ascetico-monastica, quella folklorica, quella filosofica e quella didattico-religiosa.

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10 Agosto, 2013

Romano Luperini, Il monaco e il giullare

by gabriella

un-monaco-cellario-degusta-del-vino-da-una-botteLe opposte figure del monaco e del giullare, attori dell’ordine medievale. Da Studia Humanitatis.

10 Agosto, 2013

Romano Luperini, Introduzione alla cultura medievale

by gabriella

Le linee generali della cultura medievale, da Studia Humanitatis.

Caratteri generali

 codice miniato cavaliere tedescoLa parola “Medioevo” significa “età di mezzo. Fu usata dalla cultura umanistica dei secoli XV e XVI, che voleva ricollegarsi direttamente al mondo classico dell’antichità greco-romana scavalcando idealmente l’“età di mezzo”. Quest’ultima era dunque rappresentata dai secoli intercorsi fra la caduta dell’Impero romano d’Occidente e la nascita della nuova cultura umanistica del Quattrocento e del Cinquecento. Il concetto di “età di mezzo” implicava una valutazione storica negativa di questo lungo periodo storico: nasceva infatti all’interno di una battaglia culturale volta a valorizzare il “nuovo” (il nascente Umanesimo) contro il “vecchio” (la cultura medievale, che occorreva superare per riprendere l’eredità del mondo classico). Questo giudizio negativo si è tramandato sino ad oggi, entrando a far parte del senso comune: si continua a dire, per esempio, “concezione medievale”, per significare che una determinata visione del mondo è superata o reazionaria.

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2 Luglio, 2013

I campi fascisti. Dalle guerre in Africa alla Repubblica di Salò

by gabriella

Un sito dedicato ai luoghi concentrazionari fascisti istituiti dal 1922 al 1945 per il controllo interno degli oppositori e per la repressione del Regio Esercito nelle guerre intraprese in Africa e in Europa. La ricerca, in progress, ne conta per il momento 561: in rosso i campi di concentramento, in giallo per i prigioneri di guerra, in arancio i luoghi di confino, in verde di soggiorno obbligatorio.

campi fascisti

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2 Luglio, 2013

Casellario Politico Centrale 1894-1945

by gabriella

Si può consultare online l’archivio del Casellario Politico Centrale, una banca dati contenente 152.589 fascicoli personali con documentazione (prevalentemente compresa tra il 1894 e il 1945) relativa a note informative, verbali di interrogatori, provvedimenti di polizia, indicazioni di iscrizione nella Rubrica di frontiera o nel Bollettino delle ricerche e spesso una scheda biografica che riporta sinteticamente e cronologicamente tutta l’attività dello schedato. L’archivio è interrogabile e visualizzabile non solo per nominativo, ma per proprietà [ad esempio, provenienza geografica, mestiere o appartenenza politica] e permette di farsi una mappa della repressione poliziesca per date, per luoghi, per obiettivi perseguiti dal potere politico.

Casellario Politico Centrale

Un esempio di scheda personale, quella di Lea Brognara, tessitrice torinese, comunista, nata a Occhiobello nel 1894, ammonita, denunciata al Tribunale Speciale e infine condannata al confino.

Lea Brognara

11 Giugno, 2013

Storia della colonna infame

by gabriella

colonnainfame

Qui, ove s’apre questo largo, sorgeva un tempo
la bottega del barbiere Gian Giacomo Mora che,
ordita con il commissario di sanità Guglielmo Piazza e con altri
una cospirazione, mentre un’atroce pestilenza infuriava,
cospargendo diversi lochi di letali unguenti,
molti condusse ad un’orrenda morte.

Giudicati entrambi traditori della patria, il Senato decretò
che dall’alto di un carro prima fossero morsi con tenaglie roventi,
mutilati della mano destra, spezzate l’ossa degli arti,
intrecciati alla ruota, dopo sei ore sgozzati, bruciati e poi,
le ceneri disperse nel canale.

Parimenti diede ordine che ad imperituro ricordo, la fabbrica
ove il misfatto fu tramato fosse rasa al suolo né mai più ricostruita,
sulle macerie eretta una colonna da chiamare infame.
Lungi adunque da qui, alla larga probi cittadini,
che un esecrando suolo non abbia a contaminarvi!

Addì, 1 agosto 1630

Alessandro Manzoni, Storia della colonna infame

Pietro Verri, Osservazioni sulla tortura e singolarmente sugli effetti che produsse all’occasione delle unzioni malefiche alle quali si attribuì la pestilenza che devastò Milano l’anno 1630.


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