
balenottera azzurra
Dal numero 230 di Areale, la newsletter gratuita di aggiornamento sui temi della crisi climatica che Ferdinando Cotugno tiene dalle pagine di Domani, traggo la tristissima notizia che le balene stanno soffrendo la fame e la sorprendente novità dei lupi etiopi diventati impollinatori.

Rachel Carson, zoologa e ricercatrice, è stata una pioniera dell’ambientalismo. A lei si deve, tra le altre cose, la scoperta dei danni per l’uomo e per gli insetti del DDT. Il riferimento di Cotugno è a Primavera silenziosa.
Nell’autunno del 1962, Rachel Carson ci insegnò che l’inquinamento chimico dell’agricoltura americana aveva reso silenziosi i campi e la primavera.
Nella primavera del 2025, abbiamo scoperto che la crisi climatica ha reso silenziosi anche gli oceani e che le balene non cantano più, perché quando i cetacei hanno fame non cantano. E hanno fame perché il riscaldamento degli oceani ha ridotto il loro nutrimento, come una mensa in cui non cucina più nessuno.
I ricercatori del Monterey Bay Aquarium Research Institute hanno raccolto dati acustici e biologici per sei anni nel santuario della baia di Monterey, al largo della California centrale, dove si nutrono le balenottere azzurre e le megattere.
In questo tratto di mare, ci sono state due lunghe ondate di calore che hanno decimato le popolazioni di krill, acciughe e sardine, la base della loro dieta. Negli anni in cui non mangiavano, le balene diventavano silenziose, come sentinelle impegnate in un atto di resistenza civile (qui lo studio).
L’oceano assorbe un terzo delle emissioni di gas serra e il 90 per cento del calore in eccesso causato dal riscaldamento globale. Le balene sono fondamentali nel ciclo del carbonio oceanico. Senza la loro presenza, questo pianeta starebbe molto peggio.
La nostra ricompensa per loro è aver decimato il loro cibo. Ci importa? Non ci importa? Ci sono cose più importanti? Non ho la risposta, come forse non ce l’aveva Rachel Carson riguardo allo sterminio degli uccelli causato dal DDT. Sono segnali, inscritti nel testo cifrato che sono gli ecosistemi.
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lupo etiope
In Etiopia, c’è una popolazione di 500 lupi, la cui dieta è costituita principalmente da topi talpa africani (animali incredibili, i topi talpa africani, grossi, pelosi e combattivi).
I lupi etiopi, però, fanno un’altra cosa con la loro vita e il loro tempo: amano succhiare il nettare dei fiori di kniphofia, che fioriscono da giugno a novembre e assomigliano a un grande fiammifero peloso incendiato.
Secondo gli scienziati dell’Ethiopian Wolf Conservation Program, spiluccando di fiore in fiore, i lupi sono diventati impollinatori, ruolo che di solito spetta a insetti e uccelli.
Hanno pubblicato la ricerca su Ecology, ed è la prima volta che scopriamo questa notevole informazione: un grosso carnivoro può essere anche un impollinatore.

Topo talpa
I due protagonisti di questa storia, lupi e topi talpa, sono in pericolo di estinzione.
Viviamo su un pianeta fatto in questo modo qui, che non deve mai, mai esaurire le nostre riserve di gratitudine, rabbia e speranza.
E questo è il numero 230 di Areale, è sabato, è primavera, non staremo in silenzio. Noi cominciamo.
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