Giorgio Agamben, Il futuro, un credito da esigere

by gabriella

AgambenNon riuscendo a togliermi dalla mente l’espressione drammatica di Adele Marri mentre pronuncia il suo atto d’accusa davanti al Rettore dell’Università di Parma e al ministro Clini, ho ripensato a un intervento di Giorgio Agamben a Chiodo fisso (Radiorai3) sull’essenza (e assenza) del futuro e il significato della speranza. Eccolo nella trascrizione curata da Gabriella Gai.

La situazione disperata dell’epoca in cui vivo, mi riempie di speranza
Karl Marx

Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi, molto prima che accada
Reiner Maria Rilke

Per capire il signifcato del futuro, dobbiamo capire che cosa significa un’altra parola che non siamo più abituati a usare, che piuttosto siamo abituati a usare soltanto nella sfera religiosa, la parola fede: senza fede o fiducia non è possibile futuro, c’è futuro solo se possiamo sperare o credere in qualcosa.

Ma che cos’è la fede?

David Flusser, un grande studioso di scienza delle religioni (esiste anche una disciplina con questo strano nome) stava, appunto un giorno lavorando sulla parola pistis, pistis che è il termine greco che Gesù e gli Apostoli usavano per fede. Quel giorno stava passeggiando, per caso, si trovava in una piazza di Atene; ad un certo punto alzando gli occhi vide scritto a caratteri cubitali davanti a sé: Trapeza tes Pisteos. Stupefatto per la coincidenza con la parola pistis, guardò meglio: dopo pochi secondi si rese conto di trovarsi semplicemente davanti a una banca; trapeza tes pisteos significa in greco “banco di credito”. Fu una specie di illuminazione! Ecco finalmente cosa significava la parola pistis che stava cercando da mesi di capire. Pistis, fede, è semplicemente il credito di cui godiamo presso Dio e di cui la Parola di Dio gode presso di noi dal momento che le crediamo. Per questo Paolo può dire in una famosissima definizione che la fede è sostanza di cose sperate. La fede è ciò che dà realtà a ciò che non esiste ancora, ma in cui crediamo e abbiamo fiducia perché vi abbiamo messo in gioco il nostro credito, la nostra parola. Qualcosa come un futuro esiste soltanto nella misura in cui la nostra fede riesce a dare sostanza, cioè realtà, alle nostre speranze.

Ma la nostra, si sa è un’epoca di scarsa fede, anzi come diceva Nicola Chiaromonte, un’epoca di malafede, cioè di fede mantenuta a forza e senza convinzione, quindi un’epoca senza futuro e senza speranze o di futuri vuoti e false speranze. Ma in quest’epoca, troppo vecchia per credere veramente in qualcosa e troppo furba per essere veramente disperata come dovrebbe, che ne è del nostro credito? Che ne è del nostro futuro? Perché mi pare che a ben guardare, c’è ancora una sfera che gira tutta intorno al perno del credito, una sfera in cui è andata a finire tutta la nostra pistis, tutta la nostra fede. Questa sfera è il denaro e la banca, la trapeza tes pisteos è il suo tempio. Voi sapete, no?, che il denaro non è che un credito. Su molte banconote, sulla sterlina, sul dollaro, curiosamente non sull’euro e questo ci avrebbe dovuto insospettire, sulla sterlina, sul dollaro, c’è scritto ancora che la banca centrale promette di garantire quel credito. La banca, c’è scritto, pagherà al portatore una sterlina, un dollaro, anche se ora l’oro non c’è più, la conversione in dollaro non c’è più.

Sapete anche che la cosiddetta crisi che stiamo attraversando – ma spero che siate abbastanza intelligenti per sospettare che ciò che si chiama crisi non è qualcosa di provvisorio, ma è il modo normale in cui funziona il capitalismo del nostro tempo – la crisi dunque è cominciata con una serie sconsiderata di operazioni sul credito, su crediti che venivano scontati e rivenduti decine di volte prima di poter essere realizzati. Ciò significa, in altre parole, che il capitalismo finanziario e le banche che ne sono l’organo principale, funzionano giocando sul credito, cioè sulla fede degli uomini; ciò significa anche che l’ipotesi di Walter Benjamin, una bellissima ipotesi secondo me, secondo la quale il capitalismo è in verità una religione e la più feroce implacabile religione che sia mai esistita, perché non conosce redenzione, né giorno di festa, questa ipotesi va presa alla lettera. La Banca ha preso il posto della Chiesa e dei suoi preti e governando il credito manipola e gestisce la fede, la scarsa e incerta fiducia che il nostro tempo ha ancora in se stesso. E lo fa nel modo più irresponsabile e privo di scrupoli, cercando di lucrare denaro dalla fiducia e dalla speranza degli esseri umani, stabilendo il credito di cui ciascuno può godere, e il prezzo che deve pagare per esso, oggi stabilendo e valutando persino il credito degli stati, che hanno ceduto, non si sa perché, la loro sovranità. In questo modo, governando il credito, governa non solo il mondo, ma anche il futuro degli uomini, un  futuro che la crisi fa sempre più corto e a scadenza.

E se oggi la politica non sembra più possibile è cioè, appunto, perché il potere finanziario ha di fatto sequestrato tutta la fede e tutto il futuro, tutto il tempo e tutte le attese.

Finché dura questa situazione, finché la nostra società che si crede laica resterà asservita alla più oscura e irrazionale delle religioni, io vi consiglio di riprendere il vostro credito e il vostro futuro dalle mani di questi tetri, screditati pseudo sacerdoti, banchieri da una parte, funzionari delle varie agenzie di rating, Moody’s, Standard & Poor’s o come altro si chiamano. E forse la prima cosa da fare è di smettere di guardare intanto soltanto al futuro come essi vi esortano a fare, per rivolgere invece lo sguardo al passato; soltanto comprendendo che cosa è avvenuto, soprattutto cercando di capire come e perché è potuto avvenire, potrete forse riuscire a liberarvene. Non la futurologia, ma l’archeologia è la sola via di accesso al presente.

Spero che queste parole ci aiutino a comprendere quale strada percorrere per immaginarci un futuro migliore senza che altri prendano in mano la nostra vita per manipolarla a loro uso e consumo. Il nostro futuro è un credito da esigere.

Giorgio Agamben nella trasmissione di Radio Tre Chiodo Fisso.

Vedi anche Giorgio Agamben, Crisi e tempo presente.

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10 Comments to “Giorgio Agamben, Il futuro, un credito da esigere”

  1. è che in quegli anni, quando uscì Dio è morto, ero poco più
    che un bambino e nell’aria aleggiava qualcosa di eccedente, la chiarezza
    era percepita con tutti i sensi oltre che con la mente. era una festa
    di scoperte e di consapevolezza in evoluzione.

    un caro saluto

  2. dolce e graffiante
    http://www.youtube.com/watch?v=351UMPqwZt8

    Angel

    Un angelo è venuto giù dal paradiso ieri
    E’ stata con me abbastanza per salvarmi
    E mi ha raccontato una storia ieri
    Sul dolce amore tra la luna
    e il profondo mare blu
    E poi ha spiegato le sue ali in alto su di me
    E ha detto che sarebbe
    tornata domani

    E io ho detto vola mio dolce angelo
    Vola attraverso il cielo
    Vola mio dolce angelo
    Domani sarò al tuo fianco

    Sono abbastanza sicuro
    che questa mattina sia venuta da me
    Figura dalle ali d’argento
    contro l’alba di un bambino
    E il mio angelo ha detto rivolta a me
    “Oggi è il giorno per te di rinascere
    Prendi la mia mano sarai il mio compagno
    Rinascerai”
    E allora mi ha portato in alto lassù, Signore

    E io ho detto vola mio dolce angelo
    Vola attraverso il cielo
    Vola mio dolce angelo
    Per sempre sarò al tuo fianco

    Angel came down from heaven yesterday
    She stayed with me just long enough to rescue me
    And she told me a story yesterday
    About the sweet love between the moon
    and the deep blue sea
    And than she spread her wings high over me
    She said she’s going to
    come back tomorrow

    And i said fly on my sweet angel
    Fly on through the sky
    Fly on my sweet angel
    Tomorrow i’m gonna be by your side

    Sure enough
    this morning come on to me
    Silver winged silhouette
    against a child’s sunrise
    And my angel she said unto me
    “Today is the day for you to rise
    Take my hand you’re gonna be my man
    you’re gonna rise”
    And then she took me high over yonder, Lord

    And i said fly on my sweet angel
    Fly on through the sky
    Fly on my sweet angel
    Forever i will be by your side

    Traduzione Angel – Angelo

    Un angelo è venuto giù dal paradiso ieri
    E’ stata con me abbastanza per salvarmi
    E mi ha raccontato una storia ieri
    Sul dolce amore tra la luna
    e il profondo mare blu
    E poi ha spiegato le sue ali in alto su di me
    E ha detto che sarebbe
    tornata domani

    E io ho detto vola mio dolce angelo
    Vola attraverso il cielo
    Vola mio dolce angelo
    Domani sarò al tuo fianco

    Sono abbastanza sicuro
    che questa mattina sia venuta da me
    Figura dalle ali d’argento
    contro l’alba di un bambino
    E il mio angelo ha detto rivolta a me
    “Oggi è il giorno per te di rinascere
    Prendi la mia mano sarai il mio compagno
    Rinascerai”
    E allora mi ha portato in alto lassù, Signore

    E io ho detto vola mio dolce angelo
    Vola attraverso il cielo
    Vola mio dolce angelo
    Per sempre sarò al tuo fianco

    Angel came down from heaven yesterday
    She stayed with me just long enough to rescue me
    And she told me a story yesterday
    About the sweet love between the moon
    and the deep blue sea
    And than she spread her wings high over me
    She said she’s going to
    come back tomorrow

    And i said fly on my sweet angel
    Fly on through the sky
    Fly on my sweet angel
    Tomorrow i’m gonna be by your side

    Sure enough
    this morning come on to me
    Silver winged silhouette
    against a child’s sunrise
    And my angel she said unto me
    “Today is the day for you to rise
    Take my hand you’re gonna be my man
    you’re gonna rise”
    And then she took me high over yonder, Lord

    And i said fly on my sweet angel
    Fly on through the sky
    Fly on my sweet angel
    Forever i will be by your side

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