Prima di morire in un carcere fascista, Gramsci ha fatto in tempo ad entrare nei libri di filosofia e a diventare il riferimento imprescindibile dei cultural studies britannici.
Aveva un’idea forte della scuola, era convinto che per quella strada passasse obbligatoriamente ogni progetto esistenziale di riscatto e autopromozione. Basta osservare il rapporto tra declino scolastico (ultimi vent’anni) e crescita dell’esclusione – due fenomeni non necessariamente dipendenti l’uno dall’altro, ma infallibilmente insieme – per accorgersi che aveva ragione.
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