La lettura è un’abilità complessa che coinvolge vari elementi. Lo scopo della lettura non è solo quello di decifrare le parole scritte su un foglio, ma è quello di comprendere il significato del testo, cioè cogliere il significato di ciò che si sta leggendo. Partendo da questo, si può cercare di analizzare in cosa consiste il disturbo specifico di comprensione del testo scritto.
In fondo al testo una serie di grafiche illustra le strategie didattiche di potenziamento.
Che cos’è il disturbo specifico di comprensione del testo
Rientra nei disturbi specifici dell’apprendimento e si manifesta durante la fanciullezza e la prima adolescenza (e va quindi riconosciuto e affrontato tempestivamente, perché il potenziamento annulli lo svantaggio). Il disturbo di comprensione si caratterizza per la difficoltà a comprendere in modo adeguato il significato del testo.
Bisogna fare attenzione a distinguere la difficoltà di comprensione dal disturbo di comprensione. Nella difficoltà di comprensione il problema che il ragazzo incontra può essere ricondotto a bassa stimolazione culturale e linguistica, quale effetto dello svantaggio socio-economico (un problema tutt’altro che risolto, che sta invece crescendo con la diminuzione del tempo scuola e l’aumento delle diseguaglianze), mentre questo non è alla base del disturbo di comprensione.
Le caratteristiche che un soggetto con tale disturbo incontra durante la lettura sono:
1. Una prestazione al di sotto della norma in prove specifiche che valutano la comprensione del testo;
2. Un livello intellettivo nella norma e comunque consistentemente più elevato rispetto agli esiti nella prova di comprensione;
3. Nessuna situazione di svantaggio socioculturale o di carenza di istruzione che possa spiegare per se stessa la difficoltà;
4. Nessun ritardo mentale o deficit di tipo sensoriale (visivo o uditivo), cui possa essere attribuibile il deficit di comprensione.
Aspetti importanti per la comprensione del testo
Nel corso degli anni diversi autori hanno proposto modelli che rappresentano il processo di comprensione del testo. Il modello di Kintsch e Van Dijk e quello di Gernsbacher e collaboratori sottolineano come sia indispensabile, per comprendere un testo, che il lettore selezioni le informazioni più importanti contenute in esso, le integri con le informazioni già elaborate o già presenti nella sua memoria e così giunga a formulare una rappresentazione idonea di ciò che ha letto.
Molti studi hanno messo in evidenza che ciò che influenza la comprensione del testo sono, oltre a un buon funzionamento della memoria a lungo termine, della memoria a breve termine e della memoria di lavoro, la quantità di conoscenze precedenti che un lettore possiede. Queste conoscenze permettono al lettore anche di compiere delle inferenze. Le inferenze sono deduzioni, dei ragionamenti che permettono di comprendere il significato di una parola in riferimento al contesto nella quale è inserita; sono collegamenti tra le parti di un testo che permettono di cogliere informazioni lasciate implicite e date come presupposte nel testo.
Come prima accennato, la memoria a breve termine e la memoria di lavoro svolgono un ruolo estremamente importante nella comprensione del testo. Affinché un testo venga compreso, il lettore deve essere in grado di estrarne le informazioni più importanti e al tempo stesso dovrà inibire le informazioni irrilevanti, solo in questo modo la memoria risulterà non troppo appesantita e potrà adeguatamente eseguire il lavoro di mantenimento e elaborazione dei contenuti del testo. A questo proposito ciò che è emerso da vari studi è che i cattivi lettori rispetto ai buoni lettori hanno difficoltà a inibire le informazioni irrilevanti e quindi hanno difficoltà a mantenere in memoria in modo attivo solo le informazioni importanti.
Un altro elemento che svolge un ruolo rilevante nella comprensione del testo è la metacognizione. In questo caso tre sono gli aspetti che vengono considerati:
1. le conoscenze che un lettore ha sullo scopo della lettura,
2. sulle strategie da adottare per raggiungere tale scopo,
3. e sul controllo che bisogna esercitare per monitorare la comprensione.
Carenze in uno o in tutti e tre questi aspetti potrebbero determinare il disturbo di comprensione.
In riferimento a ciò è stato notato che durante la lettura soggetti con difficoltà di comprensione focalizzano la loro attenzione più sull’abilità di decodifica e hanno inoltre meno consapevolezza di dover comprendere il significato di ciò che stanno leggendo.
Disturbo di comprensione del testo e successo scolastico
La comprensione del testo svolge un ruolo rilevante nell’apprendimento scolastico. Un ragazzo con difficoltà di comprensione del testo non dovrà rinunciare al suo percorso di studi, ma il suo cammino procederà in modo più lento e difficoltoso, avrà risultati più scadenti e questo suo problema influenzerà le successive scelte scolastiche. Anche a livello emotivo-motivazionale la difficoltà di comprensione del testo avrà delle ripercussioni, poiché le frustrazioni vissute in ambito scolastico alimenteranno in lui la convinzione di “non essere in grado di…” o di essere incapace.
Valutazione e Trattamento
Per valutare la capacità di comprensione possono essere utilizzate le “Prove di comprensione MT” distinte a seconda della fascia scolastica di appartenenza. Al bambino, a seconda dell’età, viene presentato un brano che si differenzia per contenuto, complessità sintattica, lessicale e per le caratteristiche grafiche del testo. Il brano è seguito da una serie di domande a scelta multipla. Viene chiesto al ragazzo di leggere il brano e di rispondere in seguito alle domande sempre avendo a disposizione il testo in modo che la valutazione riguardi solo la capacità di comprensione del testo e non altre abilità. Per valutare la prestazione ottenuta dal bambino si fa riferimento ai punteggi normativi di cui sono provviste le Prove MT.
Per quanto riguarda i trattamenti utili per migliorare il disturbo di comprensione, essi possono interessare due diversi aspetti:
1) Si può lavorare sulle abilità che riguardano il processo di comprensione come: fare inferenze o sottolineare le parti più importanti del testo, quindi porre più attenzione agli aspetti cognitivi che tale difficoltà comporta.
2) Si può cercare di intervenire sulle abilità metacognitive del lettore, potenziando le conoscenze o istruendolo sulle strategie utili per la comprensione.
Sintesi del capitolo di Carretti, Cornoldi e De Beni in Stefano Vicari e Maria Cristina Caselli (a cura di), I disturbi dello sviluppo, Bologna, Il Mulino, 2002.
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