Il luddismo – dal nome di Ned Ludd, leggendario caporivolta, probabilmente mai esistito, che avrebbe ispirato la distruzione dei telai meccanici – è stato un movimento di sabotaggio industriale esploso in Inghilterra dal 1811 al 1816 e dilagato anche nelle campagne con le gesta del capitano Swing.
Fu la risposta di molti lavoratori a cambiamenti che avevano ripercussioni su tutto il loro stile di vita, soprattutto attraverso la mobilitazione del lavoro di donne e bambini al posto di quello di uomini esperti. Nel commento di un contemporaneo:
[ciò] ha avuto in primo luogo l’effetto che il lavoro adulto non abbia più valore di quello dei bambini o delle donne; i lavoratori uomini sono ridotti a meri osservatori ed esecutori dei voleri della macchina, che non richiede per la gran parte delle sue operazioni un impegno fisico o intellettuale; e il maschio adulto ha iniziato ad andare via, è stato sostituito da coloro che nell’ordine tradizionale dipendevano da lui per il loro sostegno. [Questo] ha preparato la strada alla rottura dei legami che tenevano insieme una società, e che erano le basi della felicità domestica e del valore nazionale [Gaskell, 1968, 144-5].
Essi quindi non protestavano contro le macchine in sé, ma contro i nuovi rapporti sociali di cui le macchine erano soltanto un aspetto. Il sabotaggio industriale è stata quindi la
«risposta estrema di un proletariato emergente che sperimentava la sostituzione dei rapporti sociali tradizionali con i rapporti del capitalismo laissez-faire» [Webster, Robin, A Luddite Analisys, 1986].
Come ha evidenziato Edward Thompson, fu un movimento risoluto che estese la sua scala di intervento dai villaggi locali alle contee, che pianificò e praticò le sue sortite con cura, avanzando e arretrando, tra gli attacchi armati contro le fabbriche, l’attività industriale e le richieste di riforma politica; fu cioè un «movimento semi-insurrezionale» [E. Thompson, The Making of the English Working Class, 1968, p. 106] ed ebbe un ampio seguito e sostegno popolare, come mostra il fatto che, nonostante la presenza delle truppe, le spie governative e le ricompense agli informatori, il tasso di detenzione dei luddisti fu sempre estremamente basso [Webster, Robin, 1986]. La protesta fu effettivamente sedata solo con le impiccagioni.
Nella notte dell’11 aprile 1812 avvenne uno degli attacchi più violenti e noti della rivolta ai danni di una manifattura. Circa centocinquanta luddisti, divisi in compagnie, si scontrarono con la guardia militare organizzata dal proprietario della fabbrica, William Cartwright, uno degli industriali più impegnati nella meccanizzazione degli impianti.
Nei mesi di aprile e maggio la rivolta crebbe ancora. Nell’estate del 1812, per contrastare i continui attacchi, il governo mobilitò dodicimila soldati. Nonostante il numero elevato, l’esercitò faticò a reprimere le rivolte e gli stessi militari più giovani solidarizzarono con i ribelli.
In dicembre ci furono numerosi arresti e cento luddisti furono rinchiusi nel Castello di York. Il processo si aprì il 2 gennaio 1813. Alla camera dei Lord, solo il poeta Lord Byron levò la voce contro le impiccagioni. Il giudice Baron Thompson, invitato a pronunciare la condanna alla forca contro diciassette uomini ritenuti colpevoli della distruzione di macchine a West Riding, colse invece l’occasione per dar loro lezione di economia politica e metterne in ridicolo l’azione:
Quelle perniciose organizzazioni [avevano come obiettivo] la distruzione delle macchine col proposito di salvare il lavoro manuale nelle produzioni industriali: un progetto probabilmente suggerito da cattivi pianificatori, per sedurre chi lavora nella produzione industriale e impiegarlo nel tumulto e nei crimini, persuadendolo che l’uso delle macchine determina una diminuzione di lavoro individuale, e una conseguente diminuzione dei salari, o la totale mancanza di lavoro.
Non si può utilizzare un argomento più fallace e infondato. Probabilmente è alla perfezione delle nostre Macchine che va imputata l’esistenza delle nostre produzioni industriali, di certo lo è il loro fiorente livello di pregio. Qualsiasi cosa riduca le spese, aumenta il consumo e la richiesta di articoli nei mercati interni ed esteri; e se l’uso delle macchine dovesse essere interamente abolito, presto seguirebbe la cessazione della produzione industriale stessa, dal momento che gli altri paesi, ai quali le macchine verrebbero cedute, sarebbero messi nelle condizioni di vendere a noi sotto costo.
Gli imputati rimasero in silenzio, mentre la caricatura del luddismo di Thompson fu riportata da tutta la stampa e rimase in circolazione per tutto il diciannovesimo secolo:
“Non puoi fermare il tempo fracassando orologi” – proprio come non puoi fermare il progresso resistendo alle macchine.
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