La terza onda. La base psicologica del fascismo

by gabriella

Una riflessione sulla base psicologica del fascismo, a partire dall’esperimento sociale del 1967 “La terza onda” sui meccanismi potenti del comunitarismo settario.

In coda, l’analisi e il minutaggio del film L’Onda, ispirato ai fatti realmente accaduti durante quell’esperimento sociale, condotto da un professore di storia in una scuola californiana.

Internazionale, Se arrivasse il fascismo, lo riconoscereste?

 

L’esperimento del 1967

La Terza Onda (The Third Wave) è stato un esperimento sociale volto a dimostrare le ragioni del successo del nazismo. Fu attuato nella prima settimana di aprile del 1967 con gli studenti del secondo anno della Cubberley High School di Palo Alto (California), dal professor Ron Jones, nel contesto di un corso di storia della Germania nazista.

Jones, che non era stato in grado di spiegare ai suoi studenti il fascino del nazismo, ideò l’esperimento per far loro provare direttamente il coinvolgimento soggettivo in situazioni simili. Il professore diede quindi vita a un movimento chiamato “The Third Wave” (“La Terza Onda”) e convinse i suoi studenti che era necessaria l’eliminazione della democrazia. Il fatto che la democrazia ponga l’accento sull’individualità fu considerato un ostacolo alla coesione sociale e Jones evidenziò questo aspetto con il motto “Forza attraverso la disciplina, forza attraverso l’unione, forza attraverso l’azione, forza attraverso l’orgoglio”.

I risultati furono descritti da Jones in un articolo solo sei anni dopo. Ad essi si sono ispirati lo speciale tv del 1981, The Wave, l’omonimo libro del 1988 The Wave e il film tedesco Die Welle del 2008.

Jones scrive che iniziò il primo giorno dell’esperimento lunedì 3 aprile 1967 con cose semplici come il corretto modo di sedersi, addestrando gli studenti finché questi fossero in grado di arrivare dall’esterno della classe fino alle proprie sedie e prendere posizione nel modo corretto in meno di 30 secondi senza fare alcun rumore. Procedette quindi con una ferrea disciplina in classe, emergendo come una figura autoritaria e migliorando significativamente l’efficienza.

Nel secondo giorno organizzò le cose in modo da mescolare il suo corso di storia in un gruppo con un supremo senso della disciplina e della comunità. Jones diede nome al movimento The Third Wave riferendosi alla credenza comune che la terza in una serie di onde è l’ultima e la più larga. Jones creò un saluto simile a quello del regime nazista e ordinò ai membri della classe di salutarsi vicendevolmente in quel modo anche al di fuori della classe. Ognuno di loro si attenne a questo comando.

L’esperimento si rese autonomo fin dal terzo giorno, con studenti che vi si univano un po’ da tutta la scuola: il terzo giorno la classe si allargò dagli iniziali 30 studenti a 43 partecipanti. Tutti gli studenti mostrarono un drastico miglioramento nelle loro abilità accademiche e una motivazione straordinaria. Ad ogni studente venne fornita una “card per i membri” e ad ognuno fu assegnato un compito speciale (come disegnare lo striscione del movimento, bloccare l’entrata ai non-membri, eccetera). Jones istruì gli studenti su come fare un’iniziazione ai nuovi membri, e per la fine del giorno il movimento aveva già oltre 200 partecipanti. Jones fu sorpreso quando alcuni degli studenti iniziarono a riferire a lui nel momento in cui altri membri fallivano nell’attenersi alle regole.

Il giovedì, quarto giorno dell’esperimento, l’insegnante decise di porre fine al movimento perché ne stava perdendo il controllo. Gli studenti divennero incredibilmente coinvolti nel progetto e la loro disciplina e lealtà al progetto era sbalorditiva. Annunciò ai partecipanti che il movimento era solo una parte di un movimento a livello nazionale e che nel giorno seguente un candidato presidenziale del movimento ne avrebbe annunciato pubblicamente l’esistenza. Jones ordinò agli studenti di partecipare ad una manifestazione a mezzogiorno del venerdì per testimoniare all’annuncio.

Invece di un discorso televisivo del loro leader, agli studenti venne presentato una trasmissione vuota con solo del “rumore”. Dopo alcuni minuti, Jones annunciò che tutti loro avevano preso parte ad un esperimento sul fascismo e che tutti quanti avevano volontariamente creato quel senso di superiorità che i cittadini tedeschi possedevano nel periodo nazista. A quel punto il professore mostrò loro un film sul regime nazista e fu la fine dell’esperimento.

 

Die Welle, L’Onda

Nel 2008, sull’esperimento sociale del prof. Jones è stato realizzato il film, L’onda. Lo sfondo della narrazione è la settimana di cogestione in una scuola tedesca contemporanea, nella quale se, da un lato, spicca una profonda avversione per il passato nazista sul quale i tedeschi non cessano di interrogarsi, dall’altro, si evidenzia la persistenza delle premesse psicologiche del fascismo, individuabili nella crisi del legame sociale e dell’appartenenza alle quali il comunitarismo razzista e nazionalista di Hitler aveva dato fin troppo efficace risposta [si vedano per approfondimento, l’inchiesta psico-sociologica di Theodor Adorno, La personalità autoritaria e il saggio di Umberto Eco, Ur-fascismo, anche se quest’ultimo insiste più sulle premesse culturali che sul profilo psicologico del fascista].

 

Minutaggio essenziale del film

In una scuola berlinese è il momento della settimana a tema. Al prof. Reiner, un insegnante proveniente dall’impegno politico in una formazione radicale tocca quello dell’“Autocrazia” mentre avrebbe voluto occuparsi proprio del tema opposto dell’“anarchia”.

Falliti i tentativi di scambiare l’oggetto della trattazione con un altro collega, si immerge con impegno nel compito di spiegare alla sua classe cos’è una dittatura, cos’è il fascismo.  Davanti a lui, una classe di adolescenti immersi nelle problematiche della costruzione e di sé e del riconoscimento in tempi di legame sociale debole (famiglie monoparentali, ricostituite, genitori assenti, indifferenti o impegnati in storie sentimentali esclusive ..) non credono che il fascismo sia proprio in mezzo a loro e si dicono convinti che il nazismo sia una vecchia storia di cui è inutile parlare … La settimana a tema darà loro una tragica smentita di questa opinione.

Il prof. Wenger è un insegnante democratico tipo: ostile alle gerarchie e alle forme classiche di rispetto dei ruoli, si fa chiamare per nome e “dare del tu” dai suoi studenti. Nelal settimana a tema diventa “il Sig Wenger”.

8:50 Inizia il dibattito. “Ciò che manca alla nostra generazione è un ideale comune, coesione ….”

10:59 Si presenta l’argomento “autocrazia”, quella condizione politica nela quale un singolo o un gruppo ha il controlo sugli altri , un singolo individuo o un gruppo che si trova al potere ha la possibilità di fare leggi per tutti gli altri

12:00 – 13,00 Dibattito sul nazismo, una dittatura in Germania non sarebbe più possibile

Qual’è il presupposto fondamentale per un regime autocratico? Una’autorità, una figura dominante, un furer

12:57 Comincia la settimana di sperimentazione

Si comincia chiamando il professore democratico “signore”, dandogli del lei e alzandosi in piedi quando ci si rivolge a lui (situazione)

18:00 Quali condizioni sociali favoriscono la nascita di una dittatura?: un alto tasso di disoccupazione e ingiustizia sociale  .. un nazionalismo estremo

22:00 Si vedono i ragazzi a casa con i genitori (solitudine, isolamento, mancanza di dialogo, genitori indifferenti ai discorsi e alle attività dei figli); tra fidanzati: lei cerca un volo su internet, lui cerca di parlare, poi sconfitto, esce per andare in palestra (23-24), famiglie ricostituite (il ragazzo trova la madre a casa con l’amante)

28:47 Marciano in classe: stiamo diventando nettamente un corpo unico: è questa la forza del gruppo  (finchè non avremo tutto lo stesso ritmo, sotto di noi c’è il corso di anarchia .. i nostri nemici )

30:00 Cambia il setting d’aula. Si discute dei voti: cosa sono i voti ?.. cooperiamo

32,00: Costituzione del gruppo: uniformità, modo di vestire ci identifica con un gruppo (eliminano le differenze sociali ma anche ogni forma di identità)

34: decidono di portare la divisa tutta la settimana

36: Carol non vuole indossare la camicia bianca: il suo ragazzo le dice “il tuo è solo egoismo”

Dobbiamo darci un nome: lo scelgono (L’Onda), fanno il logo, il profilo su MySpace, creano delle spillette, tatuaggi sulla spalla, cappellini

Carl ha capito già cosa sta succedendo

Tim il debole è bulleggiato da “anarchici”, interviene la “la banda delle camicette”

43: prove dela recita: manca la protagonista Carol, il regista-Denis la sostituisce d’imperio

44: cambiano i rapporti di forza nel gruppo: i deboli diventano forti, i forti, indipendenti, intelligenti, vrngono emarginati

43: uno dei componenti della classe dice allo studente che era uscito “L’onda ha bisogno di te”

Tim fa il sito: Die Welle, Movimento a favore della giustizia, inserisce una pistola

L’onda è un movimento e ne fanno parte tutti quelli che aderiscono alla causa, chiamano il professore “il signor Wenger”

I ragazzi tappezzano la scuola di loghi dell’Onda, Tim si offre per disegnare il logo sulla cima di un monumento, rischiando la vita

55: Scelgono il saluto: si consolida l’esperimento comunitario (la comunità distingue tra chi è dentro e chi è fuori)

56: Carol parla col professore sostenendo che ha perso il controllo della situaizone. Lui vuole proseguire: manca solo un giorno al termine

57: professore parla col preside del suo esperimento didattico, la preside lo loda per il suo carisma

Scontro tra gruppi (anarchici vs autarchici) per l’imbratamento dei simboli: siete voi i fascistelli dell’Onda?

Tim ha comprato una pistola su internet

Il fine giustifica i mezzi (le due ragazze)

colloquio di Carol con il fidanzao Marco, appartenente all’Onda: Marco apri gli occhi; l’onda sta diventando una cosa pericolosa, gli mostra il sito con la pistola, suo fratello non ha fatto entrare un ragazzino perché non faceva il saluto. Io sono un’appestata perchè non porto la camicia bianca, e perchè non a porti? Perché non voglio. Lei ha una famiglia salda (è indipendente, forte, sana), io no

colloquio di Tim col professore: vuole diventare la sua scorta

1:04: Carol scrive: “fermate l’onda” e stampa volantini con un’impronta di mano rossa sopra il testo

Intanto Marco è alla festa dell’onda e sbaciucchia la ragazza conformista: le dice che vuole cose semplici, sposarsi, lavorare come impiegato .. lei approva

Dopo un po’ di birra decidono di attaccare i loro nemici del liceo vicino che sono troppo presuntuosi

Il professore trova un articolo in prima pagina sul logo dell’Onda disegnato sul Municipio

Il gruppo trova i volantini e decide di distruggerli

Partita di pallanuoto: il gruppo in camicia bianca tifa per l’Onda, chi non veste la camicia no viene lasciato entrare

Le due ragazze entrano lo stesso e volantinano: fermate l’Onda

Il professore e la compagna litigano: lei lo accusa di egoismo si accusano a vicenda lui si sente inferiore e quello è il suo riscatto.

L’onda ha perso, Marco e Carol litigano, lui l’accusa di averli fatti perdere, lui la picchia

Marco corre dal professore e gli chiede di fermare subito l’Onda: io amo Carol eppure l’ho picchiata, questa storia mi ha fato diventare un altro. è una stronzata fascista devi fermarla subito;

Discorso finale: i temi dei ragazzi manifesto del comunitarismo

Discorso finale: dal comunitarismo al nazismo

L’onda era tutta la mia vita: Tim spara poi si suicida

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