Le inchieste

by gabriella

In questo anno scolastico abbiamo avviato, in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Scienze sociali dell’Università di Perugia, un’attività di ricerca in gruppi misti di liceali e universitari su temi di studio di entrambi i gruppi di studenti. I due temi proposti quest’anno sono la dispersione scolastica e la lettura ad alta voce.

L’attività consiste in una pacchetto di lezioni universitarie sui metodi di ricerca sociologica (quest’anno il l’indagine quantitativa con questionario), seguito dalla costituzione di gruppi di lavoro nei quali gli studenti dovranno organizzarsi come un team di ricerca, distribuendosi i compiti, contattando i soggetti (nel nostro caso, le scuole), raccogliendo i dati, analizzandoli e costruendo report dei risultati. Tutti i gruppi riferiranno e discuteranno i risultati dell’inchiesta in un convegno organizzato al termine dell’attività.

Il testo seguente, di supporto ai gruppi, è una guida metodologica all’inchiesta quantitativa e all’indagine con questionario.

Le inchieste sono indagini in cui, attraverso questionari o interviste, viene interpellato un certo numero di persone per condurre uno studio su vasta scala: ad esempio, i cittadini di uno stato, gli abitanti di una città, i giovani di una paese, gli studenti di una scuola ecc..

Lo studio può riguardare fatti oggettivi della vita della popolazione (la popolazione o universo statistico è l’insieme degli individui a cui si riferisce l’inchiesta), come gli aspetti demografici (natalità, mortalità, fertilità, ecc.), i consumi o le condizioni abitative, ma anche il mondo simbolico, come le opinioni, i valori, le intenzioni di voto della popolazione studiata ecc..

Di solito, si interpella l’intera popolazione quando è di piccole dimensioni (ad esempio, l’indagine in una scuola o in una azienda), diversamente si procede al campionamento della popolazione con metodi statistici.

 

Il questionario

Il questionario è il tipico strumento di ricerca quantitativa. È il mezzo più utilizzato nelle inchieste, quando cioè si conduce un’indagine estensiva, su un numero ampio di persone.

Il questionario si compone di un numero prefissato di domande scritte, o item, formulate a partire dall’ipotesi di ricerca che il ricercatore ha in mente. E’ facilmente standardizzabile e i risultati raccolti si esprimono bene in forma statistica.

Un questionario può avere risposte aperte, che lasciano libero l’intervistato di stendere la risposta, o chiuse, in cui si trova un elenco di risposte proposte tra le quali deve scegliere. Strutturare un elenco di risposte per chiudere una domanda, richiede un certo sforzo di immedesimazione e conoscenza delle possibili risposte, il cui elenco deve essere il più possibile esaustivo e completo o prevede una possibile scelta aperta finale come “Altro, da specificare” o la possibilità di lasciare indeterminato il campo, barrando su “Non so”. È chiaro che quanti più campi aperti si lasciano in un questionario, tanto più è complessa e faticosa la loro codifica in sede di analisi.

Rensis Lickert (1903 – 1981)

Nei questionari di opinione o percezione si fa spesso uso di domande quantitative che servono a misurare ad esempio il grado di conoscenza che le persone hanno del tema oggetto di indagine o il grado di accordo con una affermazione.  Una tecnica di misurazione degli atteggiamenti molto usata è stata messa a punto da Rensis Lickert nel 1932, di cui, Scala Lickert. In domande di questo tipo, si pone il soggetto di fronte a un’affermazione, proponendo come risposta una scala di aggettivi o avverbi in grado di descrivere il suo grado di accordo o disaccordo.

Ad esempio: A suo parere, quanto è importante, nell’attuale situazione internazionale, avere un Esercito?

□ moltissimo      □ molto      □ abbastanza       □ poco         □ per niente

Per quantificare statisticamente le risposte, si assegna un punteggio ad ogni alternativa, ad esempio, 5 a “moltissimo”, 4 a “molto”, 3 ad “abbastanza”, 2 a “poco”, 1 a “per niente”. la gradazione può anche essere inserita direttamente nella domanda:

Da 1 a 10 quanto ritiene utile per l’Italia, nell’attuale situazione internazionale, avere un Esercito?

□ 1  □ 2   □ 3   □ 4   □ 5   □ 6   □ 7   □ 8   □ 9   □ 10

Louis Leon Thurstone (1887 -1955)

Con il sistema messo a punto da Louis Thurstone ed Ernest Chave, l’intervistato non deve tradurre in un punteggio il proprio punto di vista. Gli viene posta una domanda chiusa in cui le alternative sono in scala perché rappresentano gradi diversi di una posizione: scegliendo l’una o l’altra, ci fornisce automaticamente la misura che ci interessa.

Ad esempio: A suo giudizio, la democrazia è la forma di regime politico preferibile in assoluto o ci sono circostanze che possono rendere preferibile una dittatura?

□ La democrazia è sempre preferibile

□ In alcune circostanze può essere preferibile una dittatura

□ Le due forme si equivalgono

Benché non si sia chiesto al soggetto di dirci quanto è filodemocratico, possiamo collocare la sua risposta in tre fasce di punteggi.

 

Come formulare le domande

— continua —

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